Alla deputata Usa Mary Miller direi: invocare la religione per adottare politiche suicide non fa bene a nessuno
Su RightWingWatch, ospite della piattaforma X, l’influente deputata Mary Miller spiega che “Dio controlla il clima perché controlla il sole, giacché il sole è il principale controllore del tempo meteorologico” (Fig.1). È l’illustre relatrice o sostenitrice di molte proposte di legge, in corso d’opera, per eliminare gli incentivi fiscali all’acquisto di auto elettriche e il […] L'articolo Alla deputata Usa Mary Miller direi: invocare la religione per adottare politiche suicide non fa bene a nessuno proviene da Il Fatto Quotidiano.

Su RightWingWatch, ospite della piattaforma X, l’influente deputata Mary Miller spiega che “Dio controlla il clima perché controlla il sole, giacché il sole è il principale controllore del tempo meteorologico” (Fig.1). È l’illustre relatrice o sostenitrice di molte proposte di legge, in corso d’opera, per eliminare gli incentivi fiscali all’acquisto di auto elettriche e il sussidio pubblico all’aborto assistito; per uscire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e rinominare il Golfo del Messico Golfo d’America; per abolire il Ministero dell’Istruzione e il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (agenzia per la prevenzione dei crimini legati all’alcool, al tabacco, alle armi da fuoco e agli esplosivi).
“Sono una moglie, madre di sette figli, nonna di 17 nipoti e una contadina dell’Illinois. La mia famiglia e la mia fede in Dio vengono sempre prima di tutto. Sono una conservatrice e sono orgogliosa di essere a fianco del presidente Trump.” Così recitava il suo santino elettorale. La signora Miller è anche una irriducibile antagonista di tutte le politiche di sostenibilità ambientale degli ultimi vent’anni giacché, a suo parere, la “natura si regola da sé”.
Un po’ autolesionista, la signora Miller, perché proprio le terre dell’Illinois che le stanno più a cuore corrono un elevato rischio climatico. E, con tutti quei nipoti — e le auguriamo altrettanti pronipoti — consiglierei di andar piano con la liberalizzazione del fossile, promossa dai suoi disegni di legge. Sul distretto 15 dove viene eletta gravano brutti presagi (Fig.2).
Senza rendersene conto, questa moglie, madre e nonna ripropone dilemmi culturali che travagliano l’umanità da millenni. Se la natura si regola da sé, Dio che ci sta a fare? Le catastrofi, naturali e non, hanno una radice soprannaturale? Il cambiamento climatico è una punizione divina? Senza contare che Dio non punisce senza un perché.
Non escludo che la Miller si richiami alla lezione di Bakkabulindi Patrick, autore ugandese di God And The Climate Change che sto scorrendo via Kindle (Bulindi Publishers, Kampala, Uganda, 2024). È il sesto volume della saga God’s Case Against His People Books, dove lo scrittore, muovendo dalla distruzione di Sodoma e Gomorra, spiega l’origine divina delle epidemie e dei disastri naturali e non. Per esempio, Isaia (29:6) spiega benissimo la dinamica, la causa e il vero responsabile del terremoto di Lisbona del 1755: “dal Signore degli eserciti sarai visitata con tuoni, rimbombi e rumore assordante, con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore”. La Bibbia si riferiva alla distruzione di Gerusalemme, ma la dinamica del terremoto-tsunami portoghese è la stessa (Fig.3).
Dio ha certamente buone ragioni per punire l’umanità, poiché “non c’è sincerità né amore del prossimo, né conoscenza di Dio nel paese” (Osea, 4:23). E Dio è certamente capace di alterare i fenomeni naturali per adempiere ai Suoi scopi, quando risponde alla preghiera di Giosuè fermando il sole e la luna durante la battaglia: “Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle di Aialon!” (10:12-13). Se Dio punisse l’umanità contemporanea, non avrebbe tutti torti.
Dopo il diluvio, però, Dio promise a Noè che “finché la terra durerà, semina e raccolto, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai” (Genesi, 8:22). Le stagioni fanno parte di un ciclo stabile e affidabile stabilito da Dio. Nonostante il Suo potere assoluto, Dio ha scelto di mantenere un ordine fisso per il bene dell’umanità.
La signora Miller, fervente cristiana, interpreta male le scritture. Dio controlla il Sole, ma se Dio comandasse al Sole di alterare le nostre stagioni, cadrebbe in una tremenda contraddizione. E Dio non si contraddice mai.
L’umanità ha affrontato il riscaldamento globale attraverso il prisma di Amici (Fig.4) adottando rigorosamente la discriminante del mercato. E il mercato ha scelto strade talora penalizzanti per l’agricoltura. Questo spiega l’avversione della Miller, contadina di lusso, verso Al Gore e i suoi sostenitori, accusati di avere demonizzato l’anidride carbonica, “la miracolosa molecola fonte di vita”. Per giunta in modo non del tutto disinteressato. Ma solo l’ultimo aggettivo ha un suo perché.
Invocare la religione per adottare politiche suicide non fa bene a nessuno. Se non si crede nella scienza, ci si può basare sulla coscienza e sulla saggezza. “Bisogna conservare chiara la coscienza che nel cambiamento climatico ci sono responsabilità diversificate e, come hanno detto i Vescovi degli Stati Uniti, è opportuno puntare specialmente sulle necessità dei poveri, deboli e vulnerabili, in un dibattito spesso dominato dagli interessi più potenti” (Papa Francesco, Laudato Sì, p.16). Ed evitare la ricerca di capri espiatori, anche se di alto rango.
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