Ai sindacati dei prof non piace la circolare Valditara contro i cumuli di compiti e verifiche: «Intrusione nella libertà di insegnamento»

Più ottimisti i presidi che parlano di suggerimento di buon senso. E il dibattito si accende L'articolo Ai sindacati dei prof non piace la circolare Valditara contro i cumuli di compiti e verifiche: «Intrusione nella libertà di insegnamento» proviene da Open.

Apr 30, 2025 - 18:35
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Ai sindacati dei prof non piace la circolare Valditara contro i cumuli di compiti e verifiche: «Intrusione nella libertà di insegnamento»

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Una circolare per alleggerire lo zaino degli studenti, ma che finisce per spaccare il fronte della scuola. È bastato un documento ministeriale firmato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, diffuso nei giorni scorsi al rientro dal lungo ponte di Pasqua e del 25 aprile, per scatenare la reazione furiosa dei sindacati degli insegnanti. Stop alle verifiche concentrate in un solo giorno e basta compiti assegnati all’ultimo momento sul registro elettronico: è questo il messaggio del ministro. Una mossa che sembra pensata per guadagnare il favore di studenti e famiglie, ma che le principali sigle dei docenti leggono come «un’ingerenza grave nella libertà professionale degli insegnanti». Di segno opposto, invece, la reazione dei dirigenti scolastici, che accolgono con favore la circolare, definendola un insieme di «suggerimenti di buon senso».

Sindacati contro la circolare di Valditara

Il tentativo del ministero di apparire più vicino alle esigenze degli studenti si è trasformato in un problema politico. I sindacati della scuola hanno reagito con una durezza, parlando di atto «paternalistico», «populista» e «lesivo dell’autonomia dei docenti». Secondo la Gilda degli Insegnanti, la circolare «ribadisce ovvietà» e mostra «poca fiducia nei docenti». Il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana accusa il ministero di voler normare ciò che già avviene secondo buon senso e collegialità. «È una circolare che mina per l’ennesima volta un valore fondamentale, sancito dalla Costituzione: la libertà d’insegnamento», afferma. «Ogni insegnante sa gestire il carico di lavoro da assegnare», chiosa.

«Svilisce il ruolo dei docenti»

Sulla stessa linea, la Uil Scuola Rua, con il segretario Giuseppe D’Aprile, che ha parlato di «atto ingerente» e «rigido», capace solo di «svilire il ruolo degli educatori». Secondo D’Aprile, ogni docente conosce la propria classe e sa calibrare i compiti in funzione delle reali esigenze formative. «Se si vuole davvero tutelare il benessere degli studenti, si sostenga l’autonomia dei docenti, non la si comprima». Durissima anche la Flc Cgil, che ha chiesto il ritiro immediato della circolare. «Un documento che rischia di acuire i conflitti tra docenti e famiglie, svilendo l’autorevolezza della scuola», si legge in una nota del sindacato.

«Ritirate la circolare, non sono questi i problemi reali»

La Flc Cgil accusa il ministro di occuparsi di questioni residuali: «Il tono paternalistico e moralista risulta insopportabile da parte di un Ministro che, anziché farsi carico dei problemi reali della scuola italiana e delle condizioni di lavoro degli insegnanti e del personale Ata, a partire da quelle salariali, si preoccupa di questioni di natura metodologico-didattica che, per loro natura, competono ai singoli docenti e agli organi collegiali e in quella sede possono e devono essere affrontate e risolte». Sulla stessa posizione ci sono anche Anief che sottolinea come «la libertà di insegnamento non possa essere regolata da direttive dall’alto» e la Cisl che trova «inopportuno fare oggetto di una circolare del Ministro situazioni e comportamenti in realtà marginali, ma che assumono in tal modo un carattere di fenomeno diffuso se non generalizzato».

Ma i presidi ringraziano: «Suggerimenti di buon senso»

Se da una parte i sindacati degli insegnanti alzano le barricate contro la circolare ministeriale, dall’altra quelli dei dirigenti scolastici esprimono pieno appoggio alle indicazioni di Valditara. Antonello Giannelli, presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi), ha parlato subito dopo di s«uggerimenti di buon senso». A suo avviso, «è importante che il carico pomeridiano lasci spazio anche ad attività fondamentali come sport, socializzazione e tempo in famiglia». DirigentiScuola, il sindacato nazionale dei dirigenti scolastici, vede nella circolare il valore di un’occasione per sollevare interrogativi più ampi. Secondo la sigla, il testo «scoperchia la pentola su una questione epocale», quella della reale utilità dei compiti a casa, e potrebbe aprire la strada a una riflessione profonda sul modello stesso di scuola. «Si può concordare o no, ciò che è certo è che sempre più spesso a fare davvero i compiti sono i genitori (senza voler scomodare l’invadente e ormai onnipresente intelligenza artificiale)», commenta il sindacato. «Ma è solo la punta dell’iceberg: è l’intero sistema a fare acqua, da più parti. Non sarebbe, quindi, il caso di ripensare tempi e modalità dello stare a scuola?».


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