Affitti brevi alla prova del CIN

Nell grandi città gli affitti brevi sono diminuiti rispetto all’anno scorso, anche in conseguenza dell’introduzione del CIN obbligatorio.

Mar 20, 2025 - 11:37
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Affitti brevi alla prova del CIN

Gli affitti brevi sono in calo per la prima volta dopo il Covid, almeno per quanto riguarda le grandi città capoluogo dove a febbraio sono diminuiti dell’11% rispetto al mese precedente, scendendo da 75mila a 66mila.

A scattare una fotografia dettagliata dell’andamento degli affitti brevi è l’AIGAB, associazione dei gestori degli affitti brevi, che mostra come a Roma si sia verificato un di 9 punti percentuali, a Milano di 8 e a Firenze di 20.

Come ha sottolineato il presidente AIGAB Marco Celani, dietro questa diminuzione si cela il CIN, in vigore dal 2 gennaio 2025 per tutti gli alloggi in affitto breve, ma anche gli altri adempimenti che coinvolgono i locatari in materia di sicurezza, come l’obbligo di dotarsi di rilevatori di monossido e di estintori portatili:

Dal mercato sono usciti soggetti che trovano impegnativo, sia economicamente che in termini di tempo, adeguarsi alle nuove norme. La domanda scoraggiata da una parte e l’offerta in fase di ritiro rendono l’andamento del mercato molto piatto, soprattutto nei 20 capoluoghi italiani.

Per il 20 marzo 2025 è previsto un tavolo di confronto al Ministero del Turismo con le associazioni di rappresentanza degli affitti brevi, volto a discutere sulle nuove possibili modalità operative come l’obbligo di identificare i clienti ‘de visu’, che potrebbe avvenire anche da remoto.