Addio abuso d’ufficio e limitazione alle intercettazioni: così il potere si garantisce l’impunità
Il potere che abusa sempre di più del potere per garantirsi l’impunità. Siamo entrati in una fase sempre più violenta, sul piano istituzionale, dell’uso illegittimo della legge che diviene diritto per cancellare diritti e consolidare privilegi. La creazione di un’orgia di norme ingiuste e contro lo spirito della Costituzione. Un diritto sempre più diseguale e, […] L'articolo Addio abuso d’ufficio e limitazione alle intercettazioni: così il potere si garantisce l’impunità proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il potere che abusa sempre di più del potere per garantirsi l’impunità. Siamo entrati in una fase sempre più violenta, sul piano istituzionale, dell’uso illegittimo della legge che diviene diritto per cancellare diritti e consolidare privilegi. La creazione di un’orgia di norme ingiuste e contro lo spirito della Costituzione. Un diritto sempre più diseguale e, quindi, in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza delle persone davanti alla legge.
Uguaglianza impone che non ci siano norme che non garantiscano diritti per tutte e tutti e quindi privilegi per i detentori del potere, soprattutto politico. Un diritto sempre più ingiusto, legale nella forma perché proveniente da chi legifera, ma incostituzionale nella sostanza. Chi crea le norme produce l’abuso, abusa del diritto che diviene esso stesso un abuso: l’abuso del potere che come un ossimoro cancella il suo abuso eliminando anche il delitto di abuso d’ufficio. Siamo una repubblica costituzionale con un popolo sovrano o una monarchia di nominati che opprime sudditi impotenti?
Le prossime picconate per impedire sempre di più il controllo di legalità sugli abusi del potere sono rappresentate dal limite alla durata delle intercettazioni e dal forte ridimensionamento dei poteri della Corte dei Conti. Due strumenti di diritto sostanziale e processuale per individuare gravi reati soprattutto contro la pubblica amministrazione sono il delitto di abuso d’ufficio e le intercettazioni telefoniche e ambientali. Il reato di abuso d’ufficio è stato cancellato, eliminato quindi lo strumento attraverso il quale il più delle volte si potevano individuare corruzioni, concussioni, predazioni di denaro pubblico, associazioni per delinquere. Per arrivare a gravissimi reati si partiva quasi sempre da ipotesi di abuso d’ufficio, non di rado segnalate da vittime degli abusi che rimangono sempre più indifese, vittime per sempre senza possibilità di giustizia. Eliminando l’abuso d’ufficio i detentori del potere si sono fatti il dono di garantirsi sempre di più una larga impunità.
Limitare, poi, le intercettazioni, il terrore dei detentori degli abusi e dei crimini del potere, significa rendere quasi impossibile ricostruire gravi delitti, perché è necessario spesso tanto tempo perché questo indispensabile mezzo di ricerca della prova consenta di individuare elementi indiziari e probatori per ricostruire reati di ogni tipo e assicurare alla giustizia i responsabili. Nel caso della forte riduzione del tempo a disposizione per intercettare, al massimo 45 giorni, la certezza di non poter ricostruire reati di ogni specie è sempre più realistica. Il potere non vuole essere controllato, ascoltato, individuato nei suoi abusi.
Con la cancellazione delle norme che consentono di perseguire i responsabili del danno erariale da parte della Corte dei Conti si dà un grossa mano, dopo anche le varie modifiche della normativa sugli appalti, alla garanzia di impunità per condotte illecite sulla gestione del denaro pubblico. Si tolgono le armi del diritto alla magistratura per esercitare il controllo di legalità e di giustizia per poi attentare con la picconata finale alla stessa possibilità di iniziare, anche con mani più nude, il controllo stesso di legalità cercando, attraverso anche la separazione delle carriere, di sottoporre il pubblico ministero al controllo del governo e portare l’attacco finale all’autonomia e all’indipendenza della magistratura.
Un disegno complessivo di totale svuotamento del principio di uguaglianza davanti alla legge e di autonomia e indipendenza della magistratura: il primo senza la seconda non esiste, anche attraverso ulteriori norme che mirano a costruire un magistrato sempre più burocrate, conformista, attento più alla statistica dei numeri che a rendere effettiva giustizia. Questo disegno eversivo dello stato di diritto, della democrazia e della Costituzione avviene con lo sbigottimento delle persone perbene sempre più indifese e impotenti e senza al contempo una reazione adeguata sul piano istituzionale nemmeno da parte di chi dovrebbe essere il primo custode della Costituzione.
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