Acque minerali contaminate da PFAS e pesticidi: c’è anche la tua preferita tra quelle analizzate nei test svizzero?

In molti sono portati a considerare – complici spot evocativi e spesso ingannevoli – l’acqua minerale naturale pura e salutare, proveniente da fonti incontaminate. Ma per fortuna, sono sempre di più le analisi che mettono in discussione questa idilliaca visione. L’ultimo test, condotto dal magazine svizzero K-Tipp, ha sollevato preoccupazioni sulla presenza di acido trifluoroacetico...

Apr 24, 2025 - 19:07
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Acque minerali contaminate da PFAS e pesticidi: c’è anche la tua preferita tra quelle analizzate nei test svizzero?

In molti sono portati a considerare – complici spot evocativi e spesso ingannevoli – l’acqua minerale naturale pura e salutare, proveniente da fonti incontaminate. Ma per fortuna, sono sempre di più le analisi che mettono in discussione questa idilliaca visione.

L’ultimo test, condotto dal magazine svizzero K-Tipp, ha sollevato preoccupazioni sulla presenza di acido trifluoroacetico (TFA), una sostanza chimica derivante dalla decomposizione dei PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), nelle acque minerali per lo più vendute in Svizzera.

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Gli esperti hanno infatti testato ben 15 diverse marche di acqua minerale naturale, di cui 13 svizzere e 2 francesi, scoprendo che quasi tutte contenevano tracce di TFA.

Le acque risultate prive di contaminazione dai test sono:

  • Evian e Vittel (Francia)
  • quelle provenienti dalle sorgenti Cristallo e Saguaro nel Canton Soletta, vendute da Aldi e Lidl

Tra le acque contaminate, il livello più alto di TFA è stato trovato:

  • nell’acqua minerale Henniez, con 0,9 microgrammi per litro
  • nell’acqua Valser con 0,55 microgrammi per litro

Già un’analisi simile aveva rilevato concentrazioni inferiori, indicando un aumento preoccupante della presenza di questa sostanza nelle acque messe sotto esame. Intanto, le aziende coinvolte minimizzano la questione, sostenendo che il TFA non rappresenta un rischio per la salute umana e che l’acqua minerale può ancora essere considerata naturale e pura.

Tuttavia, gli esperti avvertono che la presenza persistente di TFA solleva problemi significativi, in particolare per la difficoltà di rimuoverlo dalle acque con metodi di filtraggio tradizionali. Il TFA, infatti, è altamente stabile nell’ambiente e può essere eliminato solo con tecniche complesse come l’osmosi inversa, che è costosa e modifica la composizione minerale naturale dell’acqua.

Il TFA anche nelle acque di rubinetto

Circa un anno fa, il TFA è stato rilevato anche nelle acque di rubinetto europee. Un’analisi ha evidenziato la presenza di TFA nel 94% dei campioni di acqua del rubinetto prelevati in 11 paesi europei, e nel 63% delle acque in bottiglia, con concentrazioni ben al di sopra dei limiti stabiliti dalla nuova direttiva europea sulle acque potabili.

La ONG Pesticide Action Network Europe ha denunciato la contaminazione di fiumi, laghi e acque sotterranee, e ha effettuato ulteriori analisi sulle acque destinate al consumo umano.

Le analisi del Salvagente in Italia

Anche in Italia, il Salvagente ha condotto un’analisi sulla qualità delle acque minerali, evidenziando la presenza di pesticidi in molte delle acque testate. Il test, effettuato su 18 marchi diffusi in Italia, ha rivelato che solo quattro acque minerali:

  • Panna
  • San Benedetto Ecogreen
  • Evian in vetro
  • Fonte Essenziale

che erano completamente prive di pesticidi. Le restanti 14 contenevano tracce di fitofarmaci, pur rimanendo entro i limiti di legge, con alcuni campioni che mostravano la presenza di più residui contemporaneamente. Questo solleva preoccupazioni sulla sicurezza e la purezza delle acque minerali in Italia, poiché gli effetti cumulativi di più pesticidi, seppur entro i limiti, potrebbero avere conseguenze ancora poco esplorate.

I rischi per la salute

La sicurezza di sostanze come il TFA e i pesticidi nelle acque minerali è oggetto di discussione tra scienziati e autorità sanitarie. Sebbene nel 2016 l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) avesse classificato il TFA come a basso rischio per la salute, recenti studi suggeriscono che potrebbe avere impatti negativi sulla fertilità e sullo sviluppo fetale. Test sugli animali hanno mostrato che il TFA può causare deformazioni nei feti, tra cui danni oculari e malformazioni scheletriche.

Anche la contaminazione da pesticidi, evidenziata dal Salvagente, solleva dubbi sulla sicurezza a lungo termine del consumo di queste acque. Sebbene i livelli rilevati siano bassi, l’accumulo cronico di pesticidi e gli effetti combinati su categorie vulnerabili come donne in gravidanza e bambini richiedono attenzione.

Le autorità svizzere e italiane non hanno ancora fissato limiti specifici per il TFA e alcuni pesticidi, ma l’urgenza di affrontare la questione è crescente. Gli esperti suggeriscono che l’unico modo per proteggere la qualità delle acque minerali sia prevenire che sostanze come PFAS e pesticidi entrino nell’ambiente. Cosa richiederebbe tutto ciò? Certamente una accurata revisione radicale delle politiche agricole, industriali e ambientali per limitare la contaminazione. E siamo ancora a zero.

La replica di Mineracqua

Riceviamo e pubblichiamo:

Rassicuriamo i consumatori sul fatto che le acque analizzate nello studio citato sulla presenza di TFA non sono italiane, ma esclusivamente francesi e svizzere, come da voi stessi riferito.

Inoltre, l’articolo ritorna anche su un’inchiesta de il Salvagente risalente al 2024 sulla presenza dei pesticidi nelle acque minerali italiane, a cui avevamo già risposto chiarendo che le analisi non hanno rinvenuto nelle acque analizzate queste sostanze al di sopra dei limiti di legge.

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