6 maggio 1976: il devastante terremoto che cambiò per sempre il Friuli (che ancora oggi ringrazia per la solidarietà e non dimentica)

Ogni anno, il 6 maggio, si riapre un’enorme ferita per gli abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Sono passati 49 anni da quando la Regione fu sconvolta da un terribile terremoto, che provocò quasi mille morti oltre 100.000 sfollati. Alle 21, per circa 60 interminabili secondi, la terra tremò, radendo al suolo decine di comuni. La scossa...

Mag 6, 2025 - 17:26
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6 maggio 1976: il devastante terremoto che cambiò per sempre il Friuli (che ancora oggi ringrazia per la solidarietà e non dimentica)

Ogni anno, il 6 maggio, si riapre un’enorme ferita per gli abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Sono passati 49 anni da quando la Regione fu sconvolta da un terribile terremoto, che provocò quasi mille morti oltre 100.000 sfollati. Alle 21, per circa 60 interminabili secondi, la terra tremò, radendo al suolo decine di comuni. La scossa di magnitudo 6.5 della scala Richter, considerata il quinto sisma più devastante in assoluto per l’Italia, fu avvertita persino a Roma.

I comuni di Gemona, Venzone, Osoppo e Cividale del Friuli furono tra i più colpiti dal catastrofico terremoto. Le chiese medievali, i palazzi storici e le case rurali, che avevano resistito per secoli, crollarono in pochi secondi. Il panorama cambiò drasticamente, e i paesi che avevano visto il passare di intere generazioni divennero scenari di desolazione.

Il potere straordinario della solidarietà

Il bilancio fu tragico: centinaia di vittime, dispersi e decine di migliaia di cittadini rimasti senza casa, mentre i soccorritori si trovarono ad affrontare un’emergenza di proporzioni straordinarie. Gli ospedali, già sovraccarichi, faticarono a far fronte al numero crescente di feriti. La paura e il dolore erano palpabili, ma la solidarietà e la determinazione della popolazione, supportata da gruppi di soccorso nazionali e internazionali, emersero subito come un faro di speranza in mezzo alla devastazione.

E a distanza di quasi 50 anni, i cittadini friulani ricordano quella drammatica pagina di storia sui social per tenere viva la memoria, ma anche per esprimere la gratitudine per la solidarietà arrivata da ogni parte del Paese in quel momento di difficoltà e dolore.

Il Friuli ringrazia e non dimentica

Sono trascorsi 49 anni, non dobbiamo mai dimenticare le vittime, i soccorsi, la solidarietà e gli aiuti, la capacità di reazione e di visione di chi ha governato scelte importanti e gestito momenti difficili, di imprenditori straordinari. – scrive su Facebook Roberto Revelant, il sindaco di Gemona del Friuli, epicentro del sisma. – Dobbiamo essere orgogliosi del popolo friulano, allora messo a dura prova, ma che si confermó essere onesto, instancabile lavoratore, coraggioso e determinato. Da quell’esperienza, ancor oggi, abbiamo tanto da imparare, anche noi, figli della stessa terra.

Puntualmente, 6 maggio di ogni anno per il popolo friulano rivive quel dramma che lo ha segnato profondamente. E nonostante il dolore, il Friuli ringrazie e non dimentica:

L’importanza della memoria e della prevenzione

Oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, l’anniversario del terremoto del Friuli rappresenta un momento di riflessione e commemorazione. Le cicatrici lasciate da quella notte sono ancora visibili nelle rovine di alcuni paesi, ma soprattutto nel cuore della comunità friulana, ch però ha saputo rialzarsi con forza e coraggio. La memoria del 6 maggio 1976 è fondamentale non solo per ricordare le vittime e le sofferenze, ma anche per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della preparazione alle emergenze sismiche.

Nel corso degli anni, infatti, sono stati fatti molti progressi nella mappatura sismica, nella costruzione di edifici più sicuri e nella promozione di politiche di prevenzione e preparazione. La Regione Friuli Venezia Giulia, insieme agli altri enti locali, ha investito nella sensibilizzazione della popolazione, in modo che le nuove generazioni possano essere pronte.

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Fonte: Regione Friuli-Venezia Giulia 

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