10 curiosità poco conosciute su Scissione
La splendida seconda stagione uscita di recente ha definitivamente consacrato Scissione come una delle migliori serie tv in circolazione. La produzione Apple TV+ ha visto la luce per la prima volta nel 2022, folgorando con la sua estetica peculiare (che abbiamo approfondito in questo focus) e la sua trama avvincente. La seconda stagione si è… Leggi di più »10 curiosità poco conosciute su Scissione The post 10 curiosità poco conosciute su Scissione appeared first on Hall of Series.

La splendida seconda stagione uscita di recente ha definitivamente consacrato Scissione come una delle migliori serie tv in circolazione. La produzione Apple TV+ ha visto la luce per la prima volta nel 2022, folgorando con la sua estetica peculiare (che abbiamo approfondito in questo focus) e la sua trama avvincente. La seconda stagione si è poi fatta attendere. Gli scioperi si sono fatti sentire e così abbiamo dovuto aspettare quasi tre anni per poter tornare alla Lumon, ma l’attesa è stata assolutamente ripagata. Il secondo capitolo ha confermato tutte le aspettative, contribuendo a una diffusione ancora più capillare della serie tv.
In questo momento Scissione è sicuramente una delle serie tv da vedere assolutamente. Una perla di qualità altissima, che tornerà pure con una terza stagione, già ufficialmente rinnovata. Come facciamo con moltissime serie tv di grande attualità e non solo (qui trovate ad esempio 10 curiosità su From, o potete leggere anche quelle su House of the Dragon) vogliamo portarvi nel cuore della produzione Apple TV+, andandovi a raccontare dieci curiosità poco conosciute che possano stuzzicare maggiormente l’attenzione verso una serie tv che veramente ogni appassionato dovrebbe vedere. Se siete qui e ancora non avete visto Scissione non preoccupatevi: le curiosità saranno rigorosamente spoiler free, eccezion fatta per alcune premesse iniziali che sono però disponibili ovunque tra le informazioni base della serie tv.
1. L’ispirazione per Scissione

Partiamo dalla genesi di questa meravigliosa serie tv. La premessa alla base di Scissione è la divisione, mediante intervento chirurgico, dei ricordi della vita lavorativa da quelli della vita privata. Gli impiegati della Lumon, l’azienda che pratica questa procedura, vivono due vere e proprie vite distinte. Il lavoratore non ha coscienza del suo “esterno” e la persona non ha idea di cosa faccia a lavoro. Da questa premessa, ci credereste se vi dicessimo che la serie di Apple TV+ prende spunto dalla vita reale?
No, non esiste alcuna azienda che pratica questa scissione. Non almeno, ancora. E anche questa ispirazione è in realtà molto metaforica, ma comunque parecchio interessante. Lo scrittore di Scissione, Dan Erickson, ha raccontato di essere stato ispirato dalla sua stessa vita lavorativa per ideare la serie tv. Lo spunto è quella che lo stesso Erickson ha definito “la misera vita aziendale“, talmente alienante da fargli desiderare di poter far saltare la sua esistenza di otto ore in avanti, così da dissociarsi completamente dal lavoro. Un’idea che è diventata un’ispirazione, perché poi è proprio in questo che consiste la procedura di scissione.
Da questo spunto il racconto poi si dipana e ci porta in un’atmosfera davvero unica. La trama di Scissione coniuga le due realtà: quella esterna e quella interna alla Lumon. Due piani vicinissimi ma distanti, che si sfiorano senza mai contaminarsi. O meglio questo è il desiderio dell’azienda, desiderosa di mantenere il più assoluto riserbo sulla sua reale attività lavorativa. Da questi presupposti, e dalla noia della sua vita lavorativa, Dan Erickson ha tirato fuori una delle serie tv più belle degli ultimi anni.
2. La prima impressione

Dalla mente di Dan Erickson, Scissione è poi arrivata su Apple TV+ anche grazie a Ben Stiller, produttore esecutivo della serie e regista di parecchi episodi. L’attore è rimasto impressionato dalla sceneggiatura e considerando lo sviluppo ha avuto davvero un occhio lungo. Tuttavia, almeno inizialmente Stiller non aveva compreso benissimo le sfumature del racconto di Erickson. Il produttore e regista di Scissione ha infatti raccontato che, alla prima lettura di un abbozzo di sceneggiatura, è stato colpito dalla somiglianza della serie con alcune delle sue workplace comedy preferite come The Office o Parks and Recreation.
Bisogna dire che questa impressione è sorta di fronte a una sceneggiatura ancora lontanissima dall’essere compiuta. Fa sorridere però la percezione che Ben Stiller ha avuto della serie, perché si è rivelata lontanissima dalla sua stessa natura. Ad ogni modo, questo entusiasmo è stato ben ripagato, anche se poi lo sviluppo di Scissione è stato molto diverso da quanto capito e immaginato all’inizio. Parecchie modifiche, stando sempre alle dichiarazioni dell’attore, ci sono state pure più avanti.
Il pilot, ad esempio, era diverso in origine da quello che abbiamo visto. Dan Erickson ha raccontato di aver pensato a un episodio molto più psichedelico, contenente addirittura un paio di gambe che correvano senza essere attaccate ad alcun corpo. Anche qui, al di là di questo particolare bizzarro, molte sfumature sono state limate, e alla fine è nato un pilot estremamente convincente che forse è stato diverso dalle prime impressioni di Ben Stiller e da alcune idee di Erickson, ma ha avuto una grandissima efficacia.
3. Come Scissione è arrivata a Ben Stiller

Nei primi due paragrafi abbiamo citato due personaggi fondamentali per la realizzazione di Scissione. Dan Erickson, ideatore della sceneggiatura, e Ben Stiller, che ha scommesso sul prodotto e ne ha anche curato la regia. Il modo in cui queste due persone sono entrate in contatto è assai curioso. Erickson ha scritto la sceneggiatura di Scissione nel 2016, non avendo alle spalle praticamente alcun lavoro di rilievo. Questa sceneggiatura è arrivata poi alla casa di produzione di Ben Stiller, la Red Hour Productions, dopo essere stata pescata da The Blood List.
Di cosa stiamo parlando? The Blood List era un sondaggio annuale, istituito nel 2009 e poi decaduto nel 2022, volto a individuare le migliori sceneggiature horror e thriller che non sono state prodotte. Da qui sono usciti alcuni titoli interessanti, tra cui il film Netflix Bird Box. Anche Scissione, dunque, ha trovato spazio in questa lista, prima di finire tra le mani di Ben Stiller e di Apple TV+. Un percorso sorprendente, che stupisce ancora di più se pensiamo al fatto che prima di Scissione, Dan Erickson vantava solo un lungometraggio e un programma televisivo.
Un esordio folgorante, non c’è che dire. Il percorso di Scissione è però anche una dimostrazione di come spesso esistano delle opere davvero valide, che per qualche motivo non riescono a vedere la luce e rischiano così di finire nel dimenticatoio. Senza una serie di circostanze fortuite non avremmo avuto una delle migliori serie tv degli ultimi anni. È evidente che alla base di ogni successo debba esserci anche una buona dose di fortuna.
4. L’approccio cinematografico di Scissione

Restando in tema, sono tanti i segreti alla base del successo di Scissione. Tra questi c’è anche l’approccio maturo alla narrazione, figlio di uno spirito che potremmo definire cinematografico. La serie di Apple TV+ è stata girata, infatti, seguendo una metodologia lontana, almeno sulla carta, dall’esperienza seriale. Più vicina a quello del grande schermo. Le puntate non sono state realizzate in ordine, ma le riprese sono andate avanti saltando di episodio in episodio. Un approccio, come dicevamo, cinematografico. Per scene e non per episodi. Una visione che, seppur propria soprattutto del cinema, in realtà si sta riscontrando con sempre più frequenza anche nel mondo delle serie tv.
Non è un mistero, infatti, che ormai le distanze tra il piccolo e il grande schermo si siano assottigliate. Sotto diversi punti di vista ormai i due mondi viaggiano di pari passo. Dal budget a disposizione allo spirito narrativo, passando anche per scelte di regia particolarmente audaci. La televisione negli ultimi anni si è avvicinata tantissimo al cinema e Scissione è sicuramente uno di quei prodotti che testimoniano la dimensione che ha ormai assunto la produzione seriale.
Girare la serie tv di Apple è stata un’esperienza molto lunga. Ci sono voluti ben dieci mesi per realizzare la prima stagione: una testimonianza del meticoloso lavoro portato avanti. Come detto poi in fase d’introduzione, i lavori per il secondo capitolo di Scissione sono stati molto più faticosi. Sulle tempistiche lunghe hanno gravato anche fatti esterni, su tutti lo sciopero che ha colpito duramente il mondo del cinema e delle serie tv, portando al rinvio di tantissimi titoli. A conti fatti, però, quest’attesa è stata funzionale, aumentando l’hype per il ritorno di Scissione che nella sua seconda stagione ha potuto anche godere di questo trepidante clima.
5. John Turturro e Cristopher Walken

Parlavamo nel precedente paragrafo dei segreti del successo di Scissione. Tra questi è impossibile non citare il cast, che conta su nomi come Adam Scott, Britt Lower, John Turturro e Cristopher Walken. Proprio gli ultimi due sono legati da una delle più interessanti curiosità relative alla serie di Apple TV+. L’ingresso nel cast di Cristopher Walken è stato infatti suggerito dallo stesso John Turturro, che ha esplicitamente richiesto che il ruolo di Burt Goodman, un lavoratore a capo di una divisione della Lumon, fosse interpretato da Walken. Nella serie, invece, Turturro interpreta uno dei lavoratori dell’ufficio principale dell’azienda.
Il legame tra i due nella narrazione è molto solido e ciò rende ancora più interessante il fatto che Turturro abbia esplicitamente fatto richiesta di Cristopher Walken. Noi spettatori non possiamo che essere grati di questo scenario. La possibilità di vedere all’opera due attori così importanti, con una lunga carriera alle spalle, è proprio uno degli elementi che arricchisce Scissione. Insieme ovviamente a tutte le altre prove attoriali, che non sono passate inosservate e hanno ottenuto parecchi riconoscimenti.
Nel 2022 sono stati bene 4 le candidature agli Emmy ottenute dai protagonisti: una a testa per Adam Scott, Patricia Arquette e gli stessi John Turturro e Cristopher Walken. Piccola chiosa su quest’ultimo: l’attore ha ammesso di non essere iscritto ad Apple TV+. e di poter vedere la serie, di conseguenza, solo tramite un dvd che gli hanno spedito. Siamo sicuri che i vertici della piattaforma della mela perdoneranno questa mancata iscrizione a Cristopher Walken.
6. I piani cambiati per il finale della prima stagione

Rimaniamo sulla prima stagione di Scissione. Abbiamo parlato nei paragrafi precedenti di come sia cambiata la veste del pilot, che progressivamente ha assunto la forma che conosciamo rinunciando ad alcune sfumature che avrebbero reso il racconto decisamente diverso. Importanti cambiamenti nel primo capitolo della produzione Apple TV+ hanno riguardato però anche l’epilogo, che originariamente era molto differente da come si è poi presentato. Nei piani originari, infatti, c’era addirittura un episodio in più nella prima stagione, precisamente proprio nel finale. L’episodio numero 10 è stato poi rimosso, con la rimodulazione dell’intero finale.
La scelta di comprimere l’epilogo è andata in direzione di un potente cliffhanger a conclusione dell’episodio nove. E della prima stagione di Scissione. Una scelta importante, che ha finito per contribuire anche alla ricezione della seconda stagione. Come abbiamo visto tra il primo e il secondo ciclo di episodi sono passati quasi tre anni. Un’attesa logorante, resa ancora più snervante proprio dal finale della prima stagione. C’è da dire che, quando si è scelto di concludere la narrazione alla puntata nove, era impossibile prevedere tutto ciò che sarebbe successo dopo. La distanza tra le prime due stagioni doveva essere minore, ma nonostante i ritardi la carica dell’epilogo non si è affatto dissipata.
La testimonianza della straordinaria forza della scrittura della serie, che come ormai abbiamo visto a più riprese ha dimostrato costantemente una grande cura dei dettagli. Parlavamo dei segreti del successo di Scissione ed eccone un altro. Un’altissima qualità, raramente in discussione quando si parla di produzioni firmate Apple TV+.
7. I segreti del chip di Scissione

Una delle prime cose che si scopre guadando Scissione è proprio il modo in cui avviene questa separazione tra le due vite dei dipendenti della Lumon. D’altronde questo è uno degli elementi di maggior interesse, capace di stuzzicare l’attenzione degli spettatori che si approcciano alla visione. Questa scissione avviene tramite una procedura chirurgica, che viene intravista proprio nei primissimi episodi della serie tv. Sia il cast che la troupe della produzione Apple TV+ hanno assistito a un’ipotetica operazione di questo tipo, così da comprendere meglio i confini della narrazione che stavano affrontando.
Questa dimostrazione è stata resa possibile grazie al ricorso a un neurochirurgo, che tra l’altro appare nell’episodio due della prima stagione. È stata simulata l’operazione che avrebbe reso possibile l’inserimento del chip nella vita reale e questa è stata poi riprodotta nella serie. Parlavamo dell’estrema attenzione per i dettagli, ed eccone un’ulteriore dimostrazione. Al di là della cura mostrata nel delineare questo escamotage, è interessante ragionare anche sulle implicazioni che questo pretesto narrativo ha suscitato.
Il dibattito intorno a Scissione si è accompagnato, sin da subito, a quello sugli effetti – chiaramente ipotetici – di un chip del genere nella vita reale. In un periodo storico in cui l’attenzione verso temi come l’equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa o la salubrità dei posti di lavoro sono particolarmente in auge, un pretesto del genere è capace di suscitare una discussione davvero serrata. E questo anche fa parte della straordinaria eco di Scissione, una serie che incanta sullo schermo, ma che fa anche parlare molto di se fuori da questo.
8. La promozione della seconda stagione di Scissione

Abbiamo parlato finora tantissimo delle prima stagione, che ha effettivamente a sua volta fatto parlare molto di se. Come abbiamo accennato, però, non è stata da meno la seconda stagione, capace di consacrare definitivamente la serie di Apple TV+. Non era un banco di prova semplice, considerando il livello del primo capitolo, ma pure le aspettative che si erano create. Il ritorno di Scissione era attesissimo e gli occhi del panorama seriale erano tutti puntati sulla produzione della piattaforma della mela.
Scissione ha saputo sfruttare al meglio questo risalto, dando vita anche a un geniale strumento di promozione. Prima della seconda stagione è stato installato nella Grand Central Station di New York un pop-up store che presentava una replica dell’ufficio dove si svolge gran parte della trama nella Lumon. L’installazione è stata inserita in una sorta di scatola di vetro e dentro c’erano i vari protagonisti della serie tv che hanno interpretato dal vivo i loro ruoli.
Da Adam Scott a Zach Cherry, passando per Britt Lower, Patricia Arquell e Tramell Tillman. I volti principali di Scissione sono stati al centro di questa geniale operazione di marketing che ha attirato un gran numero di visitatori. È impossibile non sottolineare anche la chiave concettuale che soggiace questa mossa. Gli spettatori hanno potuto osservare, tramite il vetro, i lavoratori che si trovavano dunque esposti allo sguardo altrui in un ambiente che dovrebbe essere dedicato solo all’azienda. Una metafora potentissima di tutto il meccanismo di scissione che regola la narrazione.
9. I luoghi di Scissione

Andiamo un po’ alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo a Scissione. L’esterno della Lumon prende vita nel complesso Bell Labs che si trova a Holmdel, in New Jersey. Si tratta di una costruzione che ha ospitato per circa 44 anni gli uffici della Bell, azienda di telecomunicazioni americana divenuta proprietà della Nokia. Questo edificio fu progetto dal celebre architetto Eero Saarinen, famoso soprattutto per aver ideato l’iconico terminal TWA dell’aeroporto JFK di New York. Il complesso è entrato nel 2017 nella lista dei palazzi storici e ha fatto da sfondo anche ad altre produzioni televisive, tra cui un’altra produzione Apple TV+ come The Crowded Room.
Gli interni della Lumon invece sono stati costruiti in un teatro di posa nel South Bronx, a New York. Il piano della scissione ha richiesto un’apposita ideazione, perché la sua forma doveva avere determinate caratteristiche. Da un primissimo sguardo alla serie tv si riconoscono gli uffici ampi, segnati da soffitti bassi e con le postazioni da lavoro poste proprio al centro delle stanze. Questa disposizione è stata creata per dare all’ambiente un’atmosfera di isolamento e soprattutto di intrappolamento.
Le varie stanze della Lumon sono poi collegate da una serie di corridoi anonimi. Lunghi e stretti, labirintici. Anche questa disposizione serviva a creare un’atmosfera di smarrimento, particolarmente efficace perché diversi membri del cast hanno raccontato di essersi persi a più riprese sul set. Infine le varie stanze sono state progettate per essere simmetriche, ma con alcuni piccoli elementi asimmetrici in grado di rompere l’ordine degli spazi e di conferire all’ambiente un’atmosfera inquietante che potesse riversarsi sugli spettatori.
10. L’ispirazione di Adam Scott

In chiusura concentriamoci sul protagonista principale della serie di Apple TV+. Adam Scott veste i panni di Mark S., impiegato della Lumon che diventa capo-ufficio dopo il misterioso addio del precedente leader del reparto. L’attore ha brillato talmente tanto in Scissione da guadagnarsi una candidatura agli Emmy come Migliore attore protagonista in una serie drammatica e la sua performance è stata unanimemente apprezzata e incensata. Curiosamente, Adam Scott ha raccontato di aver avuto un modello ben preciso per vestire i panni di Mark in Scissione: si è rifatto a Micheal Keaton in Multiplicity.
Stiamo parlando di una pellicola del 1996 incentrata su un uomo in grado di duplicare se stesso tramite una macchina, andando a creare anche personalità diverse. È evidente il collegamento con Scissione ed è comprensibile il motivo per cui Adam Scott abbia guardato a Michael Keaton per il suo ruolo. Anche Mark, in fin dei conti, è un uomo duplicato, e la sua metà lavorativa ha una personalità diversa da quella della metà originaria. In Multiplicity queste differenti personalità causavano problemi al protagonista e anche questo è un tratto che si rinviene in Scissione, dove l’equilibrio tra le due parti di Mark è al centro del racconto.
L’ispirazione ha evidentemente funzionato. D’altronde il modello è di altissimo livello. Adam Scott ha tirato fuori una performance incredibile, così come i suoi colleghi, grandi valori aggiunti di una serie tv che sta scrivendo la storia del piccolo schermo. Scissione è una produzione dal livello altissimo. È uno di quei titoli capaci di diventare dei cult istantanei, da dover vedere assolutamente almeno una volta nella vita. Se queste curiosità hanno stuzzicato la vostra attenzione fidatevi di noi e gettatevi nella visione di questa serie tv meravigliosa.
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