Zelensky: “Tregue proposte da Putin? Troppo brevi per colloqui seri”. Un drone marittimo di Kiev abbatte jet russo
Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky considera insufficienti i giorni di tregua proposti da Vladimir Putin, giudicandoli “troppo brevi”, chiedendo ancora una tregua incondizionata di 30 giorni, continuano gli attacchi incrociati tra Kiev e Mosca, con un drone marittimo ucraino che ha attaccato e distrutto un aereo da caccia russo Su-30. Le parole di Zelensky […] L'articolo Zelensky: “Tregue proposte da Putin? Troppo brevi per colloqui seri”. Un drone marittimo di Kiev abbatte jet russo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky considera insufficienti i giorni di tregua proposti da Vladimir Putin, giudicandoli “troppo brevi”, chiedendo ancora una tregua incondizionata di 30 giorni, continuano gli attacchi incrociati tra Kiev e Mosca, con un drone marittimo ucraino che ha attaccato e distrutto un aereo da caccia russo Su-30.
Le parole di Zelensky – Il presidente ucraino ha parlato con i giornalisti tornando a parlare di tregua. Sottolineando di non voler “scherzare” sulle brevi tregue proposte da Putin, tra cui un cessate il fuoco dall’8 al 10 maggio, Zelensky ha detto che è impossibile “concordare qualsiasi cosa in tre, cinque o sette giorni. È impossibile elaborare un piano per stabilire i prossimi passi per porre fine alla guerra. Non mi sembra una cosa seria”. Zelensky ha anche messo in guardia sul prossimo 9 maggio, giornata in cui si celebra il giorno della vittoria russa sulla Germania nazista. “Mosca è responsabile della sicurezza dei leader mondiali in visita in Russia per le cerimonie dell’80mo anniversario”, ha detto Zelensky, sottolineando che Kiev non si può “assumere la responsabilità di ciò che sta accadendo sul territorio della Federazione Russa”. Tradotto: qualsiasi cosa succeda il 9 maggio è responsabilità di Mosca che sta “garantendo la sicurezza” dei leader in visita. “Non sappiamo cosa farà la Russia in quella data. Potrebbe adottare varie misure, come incendi, esplosioni, e poi accusarci”, ha proseguito Zelensky. Il 9 maggio al fianco del presidente russo Vladimir Putin siederanno i leader di una ventina di Paesi, tra cui l’omologo cinese Xi Jinping e quello brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, oltre a quelli dei tradizionali alleati della Russia come Kazakistan, Bielorussia, Armenia, Cuba e Venezuela. Un messaggio che, secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, suona come una “provocazione verbale”. Secondo Medvedev, Zelensky “capisce che nel caso di una vera provocazione nel Giorno della Vittoria, nessuno può garantire che Kiev arrivi al 10 maggio”.
Zelensky è anche tornato a parlare dell’incontro in Vaticano con Trump, con la foto simbolo che ha segnato il giorno dei funerali di Papa Francesco. Secondo il presidente ucraino, Trump da quel giorno ha cambiato approccio rispetto alla guerra in Ucraina. “Sono fiducioso che dopo il nostro incontro in Vaticano, il presidente Trump ha iniziato a vedere le cose in modo un po’ diverso. In ogni caso, si tratta del suo punto di vista, della sua decisione”, ha detto Zelensky, parlando con alcuni giornalisti. Memore del disastroso incontro avuto alla Casa Bianca a fine febbraio, la conversazione tenuta con l’omologo statunitense a Roma è stata la “migliore” mai avuta, ha proseguito Zelensky, sottolineando che lui e Trump hanno concordato che un cessate il fuoco di 30 giorni tra Kiev e Mosca sia il primo passo corretto verso la pace nella guerra con l’Ucraina.
Sul campo – Nonostante gli appelli per un cessate il fuoco a lungo termine, però, sul campo gli attacchi non sembrano diminuire. Durante la notte i russi hanno colpito la città di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, ferendo almeno 51 persone, fra cui due ragazze adolescenti, e facendo uso di bombe termobariche, che creano un’onda d’urto ad altissima temperatura. Secondo la denuncia dell’ufficio del procuratore regionale di Kharkiv, ci sono state almeno sette esplosioni in varie parti della città, dove sono scoppiati numerosi incendi.
Ieri, invece, ha fatto sapere l’intelligence militare ucraina, per la prima volta, nei pressi del porto russo di Novorossijsk, nel Mar Nero, un drone marittimo ha attaccato e distrutto un areo da caccia russo Su-30. L’attacco è stato condotto dal Gruppo 13, un’unità speciale dell’Hur, utilizzando un drone marino Magura dotato di una testata missilistica. “Si tratta della prima distruzione al mondo di un aereo da combattimento da parte di un drone della marina “, si legge nella dichiarazione. Secondo quanto riferito, il caccia multiruolo Su-30 , dal valore di circa 50 milioni di dollari, è stato colpito in volo e si è schiantato in mare. Secondo l’agenzia di intelligence, l’operazione è stata condotta in coordinamento con il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) e le forze di difesa del Paese.
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