Yellowstone in flessione, estate incerta per i grandi parchi Usa

Con l’apertura dell’ingresso Ovest ha preso il via la stagione estiva a Yellowstone National Park, ma, come riporta wyofile.com, il numero di visitatori internazionali è in flessione.

Secondo il Dipartimento del Commercio Usa, a marzo i viaggiatori dall’estero (esclusi Canada e Messico) sono diminuiti dell’11,6% rispetto allo stesso mese del 2024. Sull’incoming negli Usa pesano le incertezze scaturite dall’amministrazione Trump, le tensioni geopolitiche e l’instabilità dei mercati.

L’esempio di Yellowstone

Anche le prenotazioni alberghiere a Jackson Hole, all’ingresso sud del parco, riflettono l’incertezza. La Camera di Commercio locale registra un calo in circa il 54% dei giorni dei prossimi due mesi, secondo i dati di 16 hotel.

Nel 2024, il turismo ha fruttato 4,9 miliardi di dollari al Wyoming, generando 33.610 posti di lavoro, 278 milioni in tasse e 8,8 milioni di pernottamenti. “È la nostra seconda industria dopo l’energia”, sottolinea il senatore dello Stato Mike Gierau.

Cauto ottimismo

Con calo degli stranieri, si confida in un aumento dei viaggiatori domestici. “Se una porta si chiude, se ne apre un’altra”, afferma Gierau, ipotizzando vacanze “più locali” da parte degli americani.

Cautamente ottimista Jennifer Thoma, direttrice della Camera di Commercio di Cody (ingresso Est), che sottoliea come le prenotazioni sembrino in ripresa.

Alcune preoccupazioni riguardano i tagli al personale del National Park Service ma da Yellowstone Lodges si assicura piena operatività: “Siamo pronti ad accogliere i visitatori”.

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