Wall Street senza direzione, ancora timori per i dazi di Trump
Ieri la Borsa di New York ha chiuso con due dei principali indici azionari in rosso e oggi potrebbe aprire intorno la parità, con le scelte del Presidente degli Stati Uniti che continuano a pesare sul sentiment.

Fallito ieri il rimbalzo, Wall Street sembra restare ancora ingessata a causa delle incertezze dovute alle politiche della nuova amministrazione statunitense e su come queste influenzeranno la crescita globale.
I future sul Nasdaq scambiano di poco sotto la parità (-0,10%) quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali della borsa di New York, mentre i contratti sul Dow Jones e quelli sullo S&P500 restano intorno la parità.
Il venire meno della propensione al rischio indebolisce ancora il Bitcoin, scambiato a 89.150 mila dollari e ai minimi dal novembre 2024.
Il dollaro cala nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD sale (+0,30%) a 1,0497, mentre l’oro scende a 2.940 dollari (future) e a 2.927 dollari (prezzo spot).
Poco sotto la parità (-0,50%) i prezzi del petrolio: Brent a 73,89 dollari e greggio WTI a 70,35 dollari al barile.
Dal fronte dati macro, oggi si segnala il rapporto sulla fiducia dei consumatori di febbraio, in agenda alle ore 16 italiane e previsto in calo (102,7) rispetto al dato di gennaio (104,1).
A circa un mese dal suo insediamento, Donald Trump sta cambiando l’ordine mondiale precedente, influenzando anche i mercati.
"Un ritiro più accelerato degli Stati Uniti dalla leadership globale aumenta i rischi per le multinazionali e gli investitori di tutto il mondo che hanno beneficiato a lungo di un ordine internazionale stabile e basato su regole", spiega Rajeev De Mello, gestore di portafoglio macro presso Gama Asset Management.
Ieri il Presidente ha ribadito che i dazi sulle importazioni messicane e canadesi andranno avanti, mentre la sua amministrazione sta delineando versioni più severe delle restrizioni statunitensi sui semiconduttori e sta facendo pressione sugli alleati chiave per aumentare le loro barriere all'industria cinese dei chip.
"Al momento c'è molta incertezza sullo sfondo che rende difficile la navigazione per gli investitori e l'intera discussione sui dazi è il principale catalizzatore negativo", secondo Alexandra Morris, direttrice degli investimenti presso Skagen AS.
Gli investitori approfittano dei dubbi sulla domanda di AI per alleggerire le posizioni, in vista della trimestrale di Nvidia attesa domani dopo la chiusura del mercato che potrebbe essere un altro catalizzatore per scatenare la volatilità, date le sue conseguenze fin qui mostrate sul mercato in generale.
"Tenete presente che l'impatto dei risultati di Nvidia si è spesso dimostrato significativo quanto i rapporti sull'occupazione negli Stati Uniti negli ultimi due anni", ha scritto in una nota ai clienti Jim Reid, stratega di Deutsche Bank.
Intanto, Microsoft ha annunciato che potrebbe ritardare la costruzione di nuove infrastrutture per l’intelligenza artificiale, come i data center, in alcune aree, sottolineando la presenza di un eccesso di offerta in questo momento sul mercato.
Zoom Communications (-3%): prevede per il primo trimestre ricavi inferiore alle stime di Wall Street, in un contesto in cui i datori di lavoro si stanno gradualmente allontanando dai modelli di lavoro ibridi.
Home Depot (-2%): prevede una crescita delle vendite comparabili dell'1% per l'anno fiscale 2025, inferiore alle stime medie degli analisti di un aumento dell'1,7% (dati LSEG).
Eli Lilly (+2%): ha annunciato di aver iniziato a vendere negli Stati Uniti fiale di dosaggi più elevati del suo farmaco per la perdita di peso Zepbound, solitamente venduto in penne autoiniettabili.
Palantir (+0,50%): lieve guadagno dopo il -10% di ieri in quanto gli investitori sono sempre più preoccupati che i tagli al budget annunciati dal Pentagono che significheranno meno contratti con uno dei suoi principali appaltatori di intelligenza artificiale. Circa metà dei ricavi della società deriva da contratti governativi.
Dominari Holdings (+24%): ognuno dei figli del Presidente degli Stati Uniti, Eric Trump e Donald J. Trump Jr., detengono al 18 febbraio partecipazioni del 6,71%, come risulta dai documenti depositati.
EverQuote (+24%): profitto per il quarto trimestre di 33 centesimi per azione, superiore alla stima degli analisti di 20 centesimi (dati LSEG).
Civitas Resources (-7%): utile per azione a 1,78 dollari inferiore alla previsione di 1,98 dollari (dati LSEG).
Apple
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo confermato a 236 dollari.
Microsoft
Jefferies: ‘buy’ e target price sempre a 550 dollari.
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo ribadito a 510 dollari.
Amazon
Wells Fargo Securities: ‘neutral’ e target price incrementato da 203 a 207 dollari.
Domino’s Pizza
Baird: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 545 a 510 dollari.
Piper Sandler: ‘neutral’ e target price aumentato da 422 a 434 dollari.
Ebay
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo incrementato da 66 a 72 dollari.