Approvata l’emissione di 70 miliardi di CRO: rabbia degli investitori verso Crypto.com
La blockchain Cronos di Crypto.com è nel mirino della comunità a causa di presunti problemi di governance, con alcune fonti…

La blockchain Cronos di Crypto.com è nel mirino della comunità a causa di presunti problemi di governance, con alcune fonti che indicano che l’exchange potrebbe detenere fino all’80% del potere di voto.
Il burning di CRO viene ripreso
Il noto exchange di criptovalute Crypto.com è finito nell’occhio del ciclone dopo l’approvazione di una proposta controversa che prevede l’emissione di 70 miliardi di token CRO, invertendo una storica operazione di burning annunciata nel 2021.
La decisione ha suscitato un’ondata di critiche dalla comunità, che accusa l’exchange di esercitare un controllo centralizzato sulla governance della blockchain Cronos.
A febbraio 2021, Crypto.com aveva annunciato quello che veniva definito “il più grande token burning della storia”, con l’obiettivo dichiarato di “decentralizzare completamente la rete” al momento del lancio della mainnet di Cronos. Di conseguenza, erano stati bruciati immediatamente 59,6 miliardi di token CRO, mentre altri 0,4 miliardi venivano destinati a bruciature mensili e 5,9 miliardi a premi di blocco. L’iniziativa, ampiamente pubblicizzata, mirava a ridurre l’offerta totale di CRO, migliorandone potenzialmente il valore e la decentralizzazione.
Tuttavia, il 2 marzo 2025, un post sul blog di Cronos ha annunciato una proposta per creare una “Cronos Strategic Reserve” attraverso la reintroduzione dei 70 miliardi di CRO precedentemente bruciati. Questa riserva strategica avrebbe lo scopo di sostenere la crescita a lungo termine dell’ecosistema Cronos e finanziare progetti innovativi come applicazioni guidate dall’intelligenza artificiale e un potenziale ETF basato su CRO.
Critiche e sospetti di manipolazione
La proposta ha generato immediatamente forti critiche da parte della comunità, con molti utenti che hanno accusato Crypto.com di minare la fiducia nel progetto e di gestire la blockchain Cronos in modo centralizzato, dato che l’exchange controlla presumibilmente tra il 70% e l’80% del potere di voto complessivo. Questa concentrazione di potere rende di fatto irrilevante qualsiasi tentativo di governance decentralizzata.
Le accuse di manipolazione sono state ulteriormente alimentate dalla dinamica del voto. Secondo quanto riportato da Unchained, per gran parte del periodo di votazione non era stato raggiunto il quorum richiesto del 33,4%. Tuttavia, nelle ultime ore è stata registrata un’affluenza improvvisa di 3,35 miliardi di voti CRO, che ha portato l’approvazione al 61,18%.
La reazione degli investitori e i prossimi sviluppi
L’approvazione della proposta ha lasciato molti investitori amareggiati e preoccupati per il futuro del progetto. Alcuni sostengono che reintrodurre i token bruciati sia un tradimento degli impegni precedentemente presi per ridurre l’offerta totale di CRO. Per placare le critiche, Crypto.com ha annunciato un evento Ask-Me-Anything (AMA) previsto per il 25 marzo, in cui il CEO Kris Marszalek risponderà alle domande e tenterà di chiarire la situazione.
Nonostante le promesse di trasparenza e controllo dell’inflazione attraverso un rilascio graduale su 5 anni, molti osservatori rimangono scettici. La fiducia nella decentralizzazione di Cronos è stata seriamente compromessa e, per molti investitori, il progetto ha perso gran parte del suo fascino iniziale.
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