Wall Street incerta alla vigilia della Fed
Il sentiment resta debole a causa del permanere delle preoccupazioni per lo stato di salute dell’economia statunitense mentre la situazione in Medio Oriente peggiora.

Wall Street potrebbe aprire sotto la parità alla vigilia della decisione sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve e nel mezzo delle incertezze dovute alla guerra commerciale iniziata da Donald Trump che potrebbe portare ad un rallentamento dell’economia statunitense.
I future sul Nasdaq cedono mezzo punto quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali della Borsa di New York, mentre il calo risulta più moderato per i contratti sul Dow Jones (-0,10%) e per quelli sullo S&P500 (-0,20%).
Il dollaro non riesce a recuperare dalle perdite dei giorni scorsi e la coppia EUR/USD arriva a toccare 1,0955, per poi ripiegare solo di poco. Ancora debole il Bitcoin, scambiato a 82.600 dollari.
"Le azioni statunitensi sono messe alla prova non solo dall'incertezza commerciale e tariffaria, ma ancora di più da quella sulla strategia economica dell'amministrazione" Trump, spiega Wolf von Rotberg, stratega azionario presso Bank J. Safra Sarasin, aggiungendo che incidono ancora anche le parole del Segretario del Tesoro, Scott Bessent, che ieri aveva definito “sano” il recente calo di Wall Street.
Una giornata quasi completamente scarica di dati economici precede il walzer delle banche centrali che avrà inizio domani con la Bank of Japan e, soprattutto, la Federal Reserve, attesa domani alla sua decisione sui tassi.
Le previsioni sono tutte per un costo del denaro invariato e il presidente Jerome Powell aveva affermato che la banca centrale agirà con cautela quando si tratterà di tagli dei tassi di interesse, analizzando attentamente i dati economici. “È probabile che la Fed continuerà a indicare due tagli dei tassi previsti nel 2025 nel dot plot”, secondo il Global Credit Team di Algebris Investments.
Se nessuna novità è prevista, l’attenzione si rivolgerà alle proiezioni economiche aggiornate dalla Fed che potrebbero far luce sulle valutazioni dei decisori sulle manovre politiche dell'amministrazione Trump.
“La sintesi delle proiezioni economiche potrebbe mostrare aspettative di un’inflazione più alta ma una crescita più bassa, a causa delle erratiche politiche tariffarie di Trump”, prevedono da Algebris.
"I cambiamenti che ci aspettiamo dalla banca centrale vanno in una direzione pessimistica", spiega Ryan Wang, economista statunitense presso HSBC: "I potenziali rischi 'stagflazionistici' derivanti dai dazi e dall'incertezza della politica commerciale creano una complicazione per le prospettive di politica monetaria".
Il palcoscenico dei mercati è occupato ancora dall’oro che continua ad aggiornare i suoi record storici, toccando i massimi di 3.038 dollari (future) e 3.029 dollari l’oncia (prezzo spot). Il metallo prezioso continua a giocare il suo ruolo di bene rifugio mentre aumenta la tensione in Medio Oriente e continuano le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia statunitense.
Mentre le quotazioni dell'oro hanno ancora spazio per crescere, "i 3.000 dollari hanno rappresentato una forte resistenza" nel breve termine, spiega Vasu Menon, amministratore delegato della strategia di investimento presso Oversea-Chinese Banking, il quale prevede che, "anche se ha superato di poco questo livello, potrebbe non rappresentare una rottura decisiva", fino ad arrivare a 3.100 dollari entro dodici mesi.
Apple (-0,10%): ha perso un appello contro una valutazione normativa che obbliga il produttore di iPhone a controlli più severi in Germania.
Nvidia (-0,20%): oggi potrebbe rivelare i dettagli del suo ultimo chip AI nel corso della sua conferenza annuale per sviluppatori di software.
Tencent Music (+1%): ricavi nel quarto trimestre a 7,46 miliardi di yuan (1,03 miliardi di dollari), superiori ai 7,30 miliardi di yuan previsti (dati LSEG).
Entergy (-1%): ha annunciato circa 15,6 milioni di azioni a 83,50 dollari per un'operazione di 1,3 miliardi, implicando uno sconto del 2,3% rispetto alla chiusura di ieri (85,45 dollari).
BigBear.ai (-6%): dovrà rettificare i bilanci degli anni fiscali 2022 e 2023, come risulta da un documento della SEC, a causa di inesattezze riscontrate nei dati finanziari riportati in quegli anni.
Apple
Goldman Sachs: ‘buy’ e target price confermato a 294 dollari.
Meta Platforms
KeyBanc Capital Markets: ‘buy’ e prezzo obiettivo tagliato da 710 a 750 dollari.
Alphabet
KeyBanc Capital Markets: ‘buy’ e target price diminuito da 202 a 220 dollari.
Tesla
RBC Capital Markets: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 440 a 320 dollari.
Amazon
Arete: ‘buy’ e target price sceso da 234 a 260 dollari.
eBay
Arete: ‘sell’ e prezzo obiettivo tagliato da 52 a 50 dollari.
Berkshire Hathaway
TD Cowen: ‘neutral’ e target price diminuito da 741.000 a 723.000 dollari.