Wall Street festeggia l’accordo USA-UK sui dazi
Sembra molto probabile l’annuncio di un’intesa per ridurre le tariffe statunitensi sui prodotti provenienti dal Regno Unito e la Borsa di New York si prepara ad aprire in verde.

Wall Street pronta ad aprire di slancio grazie alla possibilità di un accordo sui dazi tra Stati Uniti e Regno Unito che potrebbe essere annunciato nel corso della giornata.
I future sul Nasdaq scattano a +1% dopo la diffusione delle indiscrezioni di un’intesa tra i due Paesi, seguiti in scia da quelli sullo S&P500 (+1%) e dai contratti sul Dow Jones (+0,70%).
Poco mosso il dollaro USA: la coppia EUR/USD scambia a 1,1306, mentre l’oro cede l’1% e si porta a 3.355 dollari l’oncia (future) e il Bitcoin si affaccia sulla soglia dei 100 mila dollari (99.600 dollari) per la prima volta da febbraio.
Dal fronte macro, oggi erano attesi i dati sulle nuove richieste di disoccupazione per la settimana terminata il 3 maggio, risultate 228 mila, leggermente inferiori alle 231 mila previste e alle 241 mila precedenti.
Trump ha annunciato sul suo social network Truth che oggi arriverà l’annuncio di un “importante accordo commerciale", il primo da quando Washington ha imposto una serie di dazi sulle importazioni estere, aggiungendo che sarà “il primo di molti”. L’ufficializzazione potrebbe arrivare alle ore 16 italiane nello Studio Ovale quando si terrà un’importante conferenza stampa.
Secondo il New York Times e altri media statunitensi, dovrebbe trattarsi del Regno Unito: il primo ministro britannico, Keir Starmer, e Trump hanno riferito di “negoziati produttivi” alla fine di marzo.
La Bbc conferma che Starmer annuncerà nel corso della giornata un accordo sui con gli USA, e il portavoce di Downing Street ha affermato che i colloqui tra i due Paesi “per raggiungere un accordo procedono a ritmo serrato”, mentre “il primo ministro darà aggiornamenti nel corso della giornata di oggi”.
Secondo i media del Regno Unito, l’annuncio in arrivo riguarda il raggiungimento di una intesa tra Washington e Londra limitata all’annacquamento dei dazi reciproci, ma non ancora un trattato bilaterale di libero scambio post-Brexit, su cui si erano concentrati i colloqui delle settimane precedenti.
Attualmente, la maggior parte delle merci britanniche importate dagli Stati Uniti è soggetta a dazi generalizzati del 10%. Il Regno, come gli altri Paesi, è stato colpito anche da dazi del 25% sulle esportazioni di acciaio e alluminio verso gli Usa, nonché da quelli del 25% su automobili e componenti per auto.
Ieri la Federal Reserve ha confermato la sua modalità ‘wait and see’ lasciando invariato il costo del denaro: i tassi di interesse restano fermi in un range compreso tra il 4,25% e il 4,50%.
L’istituto ha segnalato preoccupazioni crescenti sull’economia, sottoposta ai crescenti rischi di aumento della disoccupazione e dell’inflazione anche in scia ai timori che i dazi di Donald Trump possano scatenare nuove pressioni.
“Sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati, gli indicatori recenti suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto”, si legge nello statement pubblicato al termine della riunione, mentre “il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso negli ultimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide e l’'inflazione rimane piuttosto elevata".
In conferenza stampa, il Presidente Jerome Powell ha affermato che la banca centrale non intende tagliare preventivamente i tassi, poiché l'inflazione è ancora al di sopra dell'obiettivo, con previsioni di un ulteriore potenziale aumento dell'inflazione nel breve termine. "Non è una situazione in cui possiamo essere preventivi, perché in realtà non sappiamo quali saranno le risposte giuste ai dati finché non ne avremo di più", ha spiegato.
"Per il momento la Fed rimane in una fase di attendista, aspettando che l'incertezza si dissipi. Gli ultimi dati sull'occupazione, migliori del previsto, hanno sostenuto la posizione attendista della Fed e ora spetta al mercato del lavoro indebolirsi a sufficienza per consentire una ripresa del ciclo di allentamento monetario”, spiega Ashish Shah, CIO of Public Investing di Goldman Sachs Asset Management.
Tuttavia, secondo l’analista “qualsiasi indebolimento del mercato del lavoro potrebbe richiedere diversi mesi per emergere chiaramente, e riteniamo che sia più probabile che la Fed mantenga i tassi invariati anche nel meeting del prossimo mese".
Intel (+3%): secondo il quotidiano sudcoreano Chosun Biz avrebbe stipulato un contratto di fonderia su larga scala con il gigante Microsoft utilizzando il suo processore 18A.
Occidental Petroleum (+1%): utile rettificato per il 1° trimestre di 87 centesimi di dollaro, superiore alla stima di 77 centesimi (dati LSEG).
Arm (-9%): prevede ricavi nel primo trimestre compresi tra 1 e 1,10 miliardi di dollari: il punto medio risulta inferiore alla stima media degli analisti di 1,10 miliardi (dati LSEG ).
ConocoPhillips (+1%): utile rettificato per il primo trimestre per 2,09 dollari per azione, superiore alle previsioni di 2,06 dollari (dati LSEG).
Root (+5%): utile trimestrale rettificato di 1,07 dollari per azione per il trimestre conclusosi il 31 marzo, superiore a quello dello stesso trimestre dell'anno precedente (-42 centesimi) alle attese di sei analisti (34 centesimi).
Krispy Kreme (-16%): ritira le previsioni per l'anno fiscale 2025 a causa della debolezza macroeconomica e dell'incertezza sul programma di distribuzione di McDonald's.
Joby Aviation (+1%): perdita netta nel 1° trimestre di 11 centesimi, inferiore ai 14 centesimi di un anno fa.
Amazon
Daiwa Securities: buy e prezzo obiettivo tagliato da 280 a 230 dollari.
Walt Disney
Jefferies: neutral e target price alzato da 87 a 100 dollari.
Uber Tecnologies
Wells Fargo Securities: buy e prezzo obiettivo aumentato da 90 a 100 dollari.
JPMorgan Chase: buy e target price incrementato da 80 a 92 dollari.