Voto fuorisede, dal Referendum dell'8 e 9 giugno potranno accedere sia gli studenti che i lavoratori
Finalmente una svolta per tutti i fuorisede. Il Governo ha annunciato che, in occasione dei referendum dell'8 e 9 giugno, sarà possibile votare senza dover tornare nel proprio comune di residenza. Questa novità non riguarda solo gli studenti, come già sperimentato alle scorse elezioni Europee del 2024, ma anche i lavoratori. Un passo avanti importante per garantire a tutti il diritto di voto, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. Va, peraltro, ricordato che l'esito positivo del referendum è legato al superamento del quorum del 50% degli elettori, un aspetto importante visto che negli ultimi anni è calata l'affluenza, un motivo in più questo per allargare il voto anche a chi vive lontano dal proprio comune di residenza. Indice Chi può votare da fuorisede? Come e quando fare richiesta Come funziona l'organizzazione del voto Quali documenti servono per fare domanda? Perchè si vota? Chi può votare da fuorisede? Il "Decreto Elezioni", approvato dal Consiglio dei Ministri, introduce una modalità di voto dedicata a chi si trova in un luogo di residenza temporanea diverso dal proprio, per motivi di studio, lavoro o cure mediche. Per poter usufruire di questa possibilità, gli elettori fuorisede dovranno dimostrare di essere domiciliati in un altro comune per almeno tre mesi, comprendenti la data del referendum. Come e quando fare richiesta La richiesta di ammissione al voto dovrà essere presentata al Comune di domicilio entro 35 giorni prima della consultazione, con la possibilità di revoca entro i 25 giorni precedenti. Questo significa che il termine ultimo per fare domanda è fissato per lunedì 5 maggio. Come funziona l'organizzazione del voto I comuni di temporaneo domicilio dovranno acquisire dal comune di residenza "una comunicazione che attesti la titolarità da parte del richiedente del diritto di elettorato attivo, cui segue l’annotazione da parte del comune di residenza, nella lista elettorale sezionale, che il diritto sarà esercitato altrove". Dal punto di vista organizzativo: i Comuni con almeno 800 elettori fuorisede istituiranno sezioni speciali; quelli con numeri inferiori distribuiranno gli elettori tra le sezioni ordinarie, senza superare un incremento del 10% degli iscritti. Quali documenti servono per fare domanda? La presentazione della domanda del voto fuori sede, per i Referendum dell’8 e 9 giugno 2025, va fatta nel Comune di domicilio di persona, tramite un delegato, oppure online (se previsto dal Comune). I documenti che occorre avere sono: un documento d'identità; la tessera elettorale; la certificazione che dimostra il motivo del domicilio (studio, lavoro, cure mediche). Perchè si vota? L’8 e il 9 giugno 2025, ricordiamo, gli elettori italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari di rilevanza cruciale, in concomitanza con le elezioni Amministrative,. La Corte Costituzionale ha dato il via libera a quattro quesiti riguardanti il mondo del lavoro, sostenuti da oltre 4 milioni di firme, e a un referendum sulla cittadinanza, presentato in Cassazione con 637 mila firme. I referendum sul lavoro e sulla cittadinanza italiana mirano a modificare aspetti chiave della legislazione vigente, ovvero: Stop ai licenziamenti illegittimi: punta a cancellare le norme sui licenziamenti del Jobs Act; Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese: incrementare le tutele per i lavoratori delle piccole imprese, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato; Riduzione del lavoro precario: ridurre il precariato abolendo alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine; Più sicurezza sul lavoro: l’obiettivo è quello di modificare le norme attuali, che non permettono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Più integrazione con la cittadinanza italiana: propone di dimezzare i tempi di residenza legale necessari per ottenere la cittadinanza italiana, passando da 10 a 5 anni.

Finalmente una svolta per tutti i fuorisede. Il Governo ha annunciato che, in occasione dei referendum dell'8 e 9 giugno, sarà possibile votare senza dover tornare nel proprio comune di residenza.
Questa novità non riguarda solo gli studenti, come già sperimentato alle scorse elezioni Europee del 2024, ma anche i lavoratori. Un passo avanti importante per garantire a tutti il diritto di voto, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.
Va, peraltro, ricordato che l'esito positivo del referendum è legato al superamento del quorum del 50% degli elettori, un aspetto importante visto che negli ultimi anni è calata l'affluenza, un motivo in più questo per allargare il voto anche a chi vive lontano dal proprio comune di residenza.
Indice
Chi può votare da fuorisede?
Il "Decreto Elezioni", approvato dal Consiglio dei Ministri, introduce una modalità di voto dedicata a chi si trova in un luogo di residenza temporanea diverso dal proprio, per motivi di studio, lavoro o cure mediche.
Per poter usufruire di questa possibilità, gli elettori fuorisede dovranno dimostrare di essere domiciliati in un altro comune per almeno tre mesi, comprendenti la data del referendum.
Come e quando fare richiesta
La richiesta di ammissione al voto dovrà essere presentata al Comune di domicilio entro 35 giorni prima della consultazione, con la possibilità di revoca entro i 25 giorni precedenti. Questo significa che il termine ultimo per fare domanda è fissato per lunedì 5 maggio.
Come funziona l'organizzazione del voto
I comuni di temporaneo domicilio dovranno acquisire dal comune di residenza "una comunicazione che attesti la titolarità da parte del richiedente del diritto di elettorato attivo, cui segue l’annotazione da parte del comune di residenza, nella lista elettorale sezionale, che il diritto sarà esercitato altrove".
Dal punto di vista organizzativo:
-
i Comuni con almeno 800 elettori fuorisede istituiranno sezioni speciali;
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quelli con numeri inferiori distribuiranno gli elettori tra le sezioni ordinarie, senza superare un incremento del 10% degli iscritti.
Quali documenti servono per fare domanda?
La presentazione della domanda del voto fuori sede, per i Referendum dell’8 e 9 giugno 2025, va fatta nel Comune di domicilio di persona, tramite un delegato, oppure online (se previsto dal Comune). I documenti che occorre avere sono:
- un documento d'identità;
- la tessera elettorale;
- la certificazione che dimostra il motivo del domicilio (studio, lavoro, cure mediche).
Perchè si vota?
L’8 e il 9 giugno 2025, ricordiamo, gli elettori italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari di rilevanza cruciale, in concomitanza con le elezioni Amministrative,.
La Corte Costituzionale ha dato il via libera a quattro quesiti riguardanti il mondo del lavoro, sostenuti da oltre 4 milioni di firme, e a un referendum sulla cittadinanza, presentato in Cassazione con 637 mila firme. I referendum sul lavoro e sulla cittadinanza italiana mirano a modificare aspetti chiave della legislazione vigente, ovvero:
- Stop ai licenziamenti illegittimi: punta a cancellare le norme sui licenziamenti del Jobs Act;
- Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese: incrementare le tutele per i lavoratori delle piccole imprese, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato;
- Riduzione del lavoro precario: ridurre il precariato abolendo alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine;
- Più sicurezza sul lavoro: l’obiettivo è quello di modificare le norme attuali, che non permettono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.
- Più integrazione con la cittadinanza italiana: propone di dimezzare i tempi di residenza legale necessari per ottenere la cittadinanza italiana, passando da 10 a 5 anni.