Vino e giovani: un mercato in crescita secondo l'Osservatorio Uiv-Vinitaly
I giovani consumatori di vino, italiani e americani, spendono di più e considerano il vino uno status symbol, secondo l'Osservatorio Uiv-Vinitaly.

Il vino è uno status symbol e i giovani sono disposti a spendere, ma senza affezionarsi ai brand. Bevono in compagnia e non rinunciano ai cocktail. È la fotografia dei consumatori di vino under 44 americani e italiani scattata e illustrata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly in occasione della presentazione del 57° Salone internazionale del vino e dei distillati. Sotto la lente, i mercati italiano e quello Usa (pari, insieme, al 60% del fatturato complessivo delle vendite di vino italiano) e le fasce più giovani della popolazione che, in un contesto generalizzato di calo dei consumi il vino deve saper intercettare e comprendere. Secondo l’analisi, che sfata numerosi luoghi comuni sul rapporto vino-giovani, Millennials (tra i 28 e 44 anni) e GenZ (dalla legal drinking age ai 27) rappresentano la terra promessa di un ricambio generazionale tanto necessario quanto complicato. Lo studio smentisce gran parte di un immaginario comune che vede le nuove generazioni molto lontane dal vino e immuni alla sua forza evocativa. Niente di tutto ciò: gli under44 spendono di più (per il 56% degli intervistati italiani il vino è ‘fashion’, 33% negli Usa) e di fatto stanno tenendo a galla un mercato premium minacciato dalla retromarcia dei cosiddetti ‘Boomer’ (tra i 61 e 79 anni) e GenX (45-60 anni).