Pichetto sul carbone: “Le centrali resteranno in stand by”

“Confermo la chiusura della produzione, come già previsto nel 2024. Lo smantellamento è un altro discorso: credo che dobbiamo tenere in stand-by le nostre centrali a carbone. Dunque, niente generazione, perché non c’è convenienza economica. Ma il quadro geopolitico è ancora tale che nessuno è in grado di garantirci che il gas non arrivi a […] The post Pichetto sul carbone: “Le centrali resteranno in stand by” first appeared on QualEnergia.it.

Apr 16, 2025 - 18:29
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Pichetto sul carbone: “Le centrali resteranno in stand by”

“Confermo la chiusura della produzione, come già previsto nel 2024. Lo smantellamento è un altro discorso: credo che dobbiamo tenere in stand-by le nostre centrali a carbone. Dunque, niente generazione, perché non c’è convenienza economica. Ma il quadro geopolitico è ancora tale che nessuno è in grado di garantirci che il gas non arrivi a 70 € al MWh, o che non ci siano disfunzioni nelle pipeline che ci forniscono. In quel caso, avendo lì le centrali a carbone, in questo momento ferme perché non è conveniente farle produrre, si ha una valvola di riserva”.

Questa la posizione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, espressa oggi, 16 aprile, a margine del Forum Confcommercio, dopo alcune uscite pro carbone che erano arrivate nei giorni scorsi dalla Lega.

È stata questa l’occasione anche per rispondere sull’ipotesi di una prima centrale nucleare. Il ministro, saggiamente, evita di esporsi: “Non sono un veggente”; aggiungendo poi, incalzato dai giornalisti, che gli esperti della Piattaforma nucleare “credono sia possibile che ciò avvenga nei primi 5 anni del prossimo decennio”.

In occasione di un convegno della Lega sul nucleare di lunedì scorso, 14 aprile, il neo confermato segretario Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, aveva pronosticato un primo reattore operativo nel 2032, aprendo alla possibilità di una centrale nucleare a Milano.

Lega, Enel ed Eni sul carbone

Sul carbone Salvini aveva invece denunciato che chiudere le ultime centrali a carbone immediatamente “non è nell’interesse del nostro Paese” e aveva annunciato l’intenzione di discutere la questione con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e con il ministro dell’Ambiente, suggerendo un possibile rinvio della chiusura degli impianti.

Allo stesso evento si erano espressi in tal senso anche gli a.d. di Enel ed Eni, Flavio Cattaneo e Claudio Descalzi.

“Entro agosto chiudiamo quattro centrali a carbone perfettamente funzionanti e sono quelle che ci hanno salvato durante la crisi del gas”, secondo Cattaneo. Inoltre “la scelta è del governo italiano, c’è stata una decisione di anticipazione dei tempi, credo del governo precedente, ma oggi le condizioni sono diverse per la sicurezza, quantomeno ci penserei”.

Cattaneo ha ventilato che le centrali Enel fossero cedute “anche al Gse o a chiunque se l’utilizzo è quello della sicurezza del sistema e non della produzione”.

Descalzi ha infine definito “una follia pura” chiudere le centrali a carbone “in una situazione di alti costi o di scarsa disponibilità di energia; è un fatto politico, ma anche di buon senso”.

La reazione degli ambientalisti

In una nota Wwf, Greenpeace, Legambiente e Kyoto Club avevano bollato come “inaccettabile che nel 2025 ancora si proponga il carbone come parte del mix energetico”, definendo la possibile retromarcia “una pessima scelta per il governo italiano”.

Secondo le associazioni ambientaliste, la chiusura delle centrali a carbone “è, allo stato dell’attuale Pniec, l’unica vera politica per attuare una parziale transizione fuori dai combustibili fossili e ridurre così le emissioni climalteranti”, ma, prosegue la nota, “i lobbisti del carbone, per lo più di provenienza russa, non hanno perso le speranze e hanno approfittato di qualche sfarfallamento dei prezzi gas per tornare alla carica, forti di un’analisi quantomeno discutibile e, soprattutto, titillando gli interessi delle due aziende partecipate – Eni ed Enel – che per ragioni diverse ora propongono il rinvio”.

Le centrali ancora in funzione e il Pniec

Ad oggi in Italia sono in funzione ancora 4 centrali a carbone: tre di Enel, a Brindisi, Civitavecchia e nel Sulcis, e una di EP Produzione, a Fiumesanto.

In totale 4,7 GW, di cui 1 GW in Sardegna e 3,7 GW sul continente. Nel 2024 la generazione da carbone in Italia è crollata del 71% sul 2023, arrivando a 3,5 TWh, cioè l’1,3% della produzione e l’1,1% dei consumi nazionali.

Il Pniec 2024 prevede di azzerare la produzione non sarda già da quest’anno, mentre nell’isola si dovrebbe procedere per step dal 2025 a gennaio 2029, in parallelo al completamento delle varie fasi del Tyrrhenian Link.

Il ruolo delle Fer e il Dl Bollette

A margine dell’evento di Confcommercio di oggi Pichetto ha comunque ricordato che, per abbassare il costo dell’energia, “nel breve e medio periodo dobbiamo riuscire ad aumentare le rinnovabili e creare il disaccoppiamento” tra prezzi elettrici e prezzi del gas.

Questo, ha spiegato, significa “fare contratti a lungo termine, trovare meccanismi di contratti per differenza, anche certamente con l’intervento dello Stato, tali da garantire che il prezzo riesca a mantenersi quantomeno a livello tedesco”.

Il Mase, ricordiamo, sta pensando a un’estensione dell’energy release, mentre un meccanismo di Cfd volontari per le Fer è stato incluso nella conversione del Dl Bollette, in dirittura d’arrivo (oggi conclusa l’approvazione con fiducia alla Camera, ora si passa al Senato; Dl Bollette al voto con fiducia alla Camera: le novità per le rinnovabili).

Stop al gas dalla Russia e critiche al Ttf

Sul fronte dei prezzi del gas,  infine, Pichetto ha confermato “che l’Italia ha smesso di comprare gas russo dal 31 dicembre scorso, quando è scaduto l’ultimo contratto”.

Parlando di acquisti di Gnl dagli Usa, invece, il ministro è tornato a mettere nel mirino il sistema di quotazioni europeo, basato sulla borsa olandese: “La difficoltà che abbiamo è che il prezzo è unico a livello europeo col cosiddetto Ttf (…), quindi bisogna riuscire a superare anche quello, con contratti di lungo periodo, in questo caso con i fornitori americani”.The post Pichetto sul carbone: “Le centrali resteranno in stand by” first appeared on QualEnergia.it.