Villa Palagonia: il misterioso “Castello dei Mostri” di Bagheria che ispirò il Faust di Goethe
La Villa Palagonia di Bagheria, conosciuta in tutto il mondo come la “Villa dei Mostri”, rappresenta uno dei più affascinanti e bizzarri monumenti della Sicilia. Questo straordinario edificio barocco, con le sue creature grottesche e il suo salone degli specchi, continua a incantare e sconcertare i visitatori proprio come fece con Goethe durante il suo...

La Villa Palagonia di Bagheria, conosciuta in tutto il mondo come la “Villa dei Mostri”, rappresenta uno dei più affascinanti e bizzarri monumenti della Sicilia. Questo straordinario edificio barocco, con le sue creature grottesche e il suo salone degli specchi, continua a incantare e sconcertare i visitatori proprio come fece con Goethe durante il suo Grand Tour in Sicilia.
Le origini di un capolavoro eccentrico
Villa Palagonia sorge nel 1715 per volontà di Francesco Ferdinando Gravina, quarto principe di Palagonia, su progetto dell’architetto domenicano Tommaso Maria Napoli. La villa nasce come residenza nobiliare di svago, caratterizzata da un’architettura dinamica e scenografica: terrazze, corpi aggettanti, una monumentale scala a doppia rampa e un lungo viale d’accesso che, come un sipario teatrale, introduce il visitatore alle meraviglie della dimora.
Originariamente, la villa si estendeva fino al corso Umberto a Bagheria, con l’ingresso principale su corso Butera. Da qui si diramava un lungo viale, oggi via Palagonia, al quale si accedeva attraverso tre portoni e che era segnato a metà dall’arco trionfale ancora esistente, detto “arco del Padre Eterno”.
Il principe “negromante” e i suoi mostri

@wikipedia
La fama inquietante della villa si deve principalmente a Ferdinando Francesco II Gravina (1722-1788), nipote del fondatore e sesto principe di Palagonia, soprannominato “Il negromante”. Fu lui a commissionare la realizzazione delle celebri statue mostruose che ornano il perimetro della villa e che le hanno conferito il nome di “Villa dei Mostri”.
Delle circa duecento statue originarie, oggi ne rimangono solo sessantadue. Questi “guardiani di pietra” rappresentano una variegata galleria di creature fantastiche: esseri con teste di animali e corpi umani, mendicanti deformi, musicanti, figure mitologiche con bizzarre aggiunte, soldati, draghi e molto altro ancora. Scolpite in calcarenite, queste figure formavano una sorta di corteo grottesco che accompagnava i visitatori fino all’ingresso della villa.
L’incredibile testimonianza di Goethe
Il 9 aprile 1787, il celebre poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe visitò la villa, rimanendone profondamente colpito. Nel suo memoriale “Viaggio in Italia”, Goethe descrisse minuziosamente la “pazzia del principe di Palagonia”, elencando le numerose bizzarrie che popolavano gli esterni e gli interni dell’edificio:
“Immaginate tali figure a bizzeffe, senza senso e senza ragione, messe assieme senza scelta né discernimento, immaginate questi zoccoli e piedistalli e deformità allineate a perdita d’occhio: e proverete il penoso sentimento che opprime chi si trova a passare sotto le verghe da questa follia.”
L’impatto che questa visita ebbe su Goethe fu tale che il poeta trasse ispirazione dalle creature di Villa Palagonia per descrivere alcuni mostri presenti ne “La notte di Valpurga” del suo capolavoro “Faust”.
Gli interni: il salone degli specchi e altre meraviglie

Rino Porrovecchio/Flickr
Non meno stravaganti degli esterni erano gli interni della villa. Entrando, i visitatori vengono accolti nel salone ovoidale decorato con quattro delle fatiche di Ercole. Ma è il celebre “salone degli specchi” a rappresentare l’apice della stravaganza palagoniana.
Secondo le antiche descrizioni, l’intera volta del soffitto era rivestita di specchi sovrapposti, mentre altri specchi di diverse forme e disposizioni coprivano porte e finestre, creando un effetto asfissiante di deformazioni e moltiplicazioni caleidoscopiche dei riflessi.
Anche l’arredamento non si sottraeva alla visionaria fantasia del principe: le sedie avevano gambe ineguali per impedire a chiunque di sedersi comodamente, e persino l’orologio a pendolo era inserito nel corpo di una statua i cui occhi si muovevano mostrando alternativamente il bianco e il nero.
Follia o alchimia?
Per lungo tempo, la bizzarria di Villa Palagonia è stata attribuita alla presunta follia del principe Ferdinando Francesco II. Leggende popolari sostenevano che il principe, considerato brutto d’aspetto, avesse creato queste creature mostruose per esorcizzare il complesso della sua bruttezza, circondandosi di “amici” turpi quanto lui. Si diceva persino che i mostri di pietra avessero un’influenza malefica, in grado di provocare aborti o parti mostruosi nelle donne incinte.
Tuttavia, gli archivi storici restituiscono un’immagine ben diversa del principe: un uomo lucido e rispettato, ciambellano personale del re di Napoli, grande di Spagna, che ricoprì importanti cariche politiche e che, in età avanzata, si dedicò a opere di carità, come la raccolta di fondi per liberare gli schiavi cristiani prigionieri in Nord Africa.
Recenti studi propongono un’interpretazione alternativa e più complessa dell’apparato decorativo della villa, individuandovi una precisa matrice alchemica tipica del XVIII secolo. La disposizione dei cosiddetti mostri in due settori laterali della villa (musicanti da una parte e creature deformi dall’altra, con la costante presenza del dio Mercurio) rappresenterebbe il percorso alchemico dalla Nigredo alla Rubedo, simboleggiando la ricerca dell’armonia e della trasmutazione della materia.
La villa oggi
Nel 1885, dopo l’estinzione della famiglia principesca, Villa Palagonia fu acquistata dalla famiglia Castronovo, che ne è tuttora proprietaria. Oggi la villa è parzialmente aperta al pubblico, permettendo ai visitatori di immergersi in questo straordinario connubio di arte, architettura e mistero.
Nonostante il tempo e le vicissitudini ne abbiano ridotto il patrimonio scultoreo originario, Villa Palagonia rimane uno dei più importanti monumenti della Sicilia, testimonianza di un’epoca in cui l’arte barocca raggiungeva vette di estrosità e fantasia uniche al mondo. Un luogo dove i confini tra realtà e immaginazione, tra ragione e follia, sembrano dissolversi, lasciando il visitatore in bilico tra meraviglia e inquietudine.
Info utili
La Villa è aperta al pubblico tutti i giorni, compresi i festivi dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.
- Biglietto intero: € 6,00
- Biglietto ridotto: € 3,00 (bambini dai 5 ai 10 anni)
Il sabato e la domenica alle ore 11:00 e alle ore 16:30 sono attive le visite guidate.
- Biglietto intero con guida: €9,00
- Biglietto ridotto con guida: € 6,00
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