Un’ESTATE dal BRUTTO meteo. I dettagli che non fa piacere divulgare

L’ESTATE 2025 si preannuncia particolare nel bacino del Mediterraneo, soprattutto per un motivo che sta già facendo discutere climatologi e meteorologi: l’assenza sia di El Niño che di La Niña. In termini meteorologici, siamo di fronte a una fase neutra ENSO, una condizione rara che, storicamente, può tradursi in scenari atmosferici più imprevedibili e governati […] Un’ESTATE dal BRUTTO meteo. I dettagli che non fa piacere divulgare

Mag 17, 2025 - 16:38
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Un’ESTATE dal BRUTTO meteo. I dettagli che non fa piacere divulgare
L’ESTATE 2025 si preannuncia particolare nel bacino del Mediterraneo, soprattutto per un motivo che sta già facendo discutere climatologi e meteorologi: l’assenza sia di El Niño che di La Niña. In termini meteorologici, siamo di fronte a una fase neutra ENSO, una condizione rara che, storicamente, può tradursi in scenari atmosferici più imprevedibili e governati da altre forze climatiche. Ma vediamo nel dettaglio cosa questo può significare per l’Italia e per il nostro meteo estivo. Correnti oceaniche: cosa accade se si rafforzano Nel contesto attuale, l’ENSO neutro lascia spazio a forzanti secondarie come le correnti oceaniche atlantiche, in particolare la corrente del Golfo e le sue estensioni settentrionali, che influenzano profondamente la distribuzione delle alte e basse pressioni sul nostro continente. Se queste correnti si intensificano, potremmo assistere a un rafforzamento del getto atlantico, con possibili effetti sulla stabilità dell’alta pressione africana. Il risultato? Una maggiore incidenza di fasi instabili anche durante i mesi estivi, specialmente tra GIUGNO e LUGLIO, con perturbazioni che potrebbero lambire il Nord Italia e parte del Centro. Il ruolo del Nord Africa e delle masse d’aria africane Parallelamente, la stagione calda nel Nord Africa sta accelerando. Le prime analisi indicano temperature da record già da MAGGIO, con conseguente rafforzamento delle pulsazioni subtropicali verso nord. Queste spinte d’aria calda e secca avranno un forte impatto sulle regioni meridionali italiane, dove l’Estate sarà probabilmente dominata dalla stabilità e dalla siccità, caratteristiche tipiche del clima mediterraneo in assenza di fattori perturbanti. Il rischio maggiore è che si creino le famigerate “cupole di calore”: strutture anticicloniche persistenti che possono innescare lunghissimi periodi di caldo estremo con temperature superiori ai 38-40 °C. NAO: variabile determinante Un altro elemento chiave sarà l’andamento della NAO (North Atlantic Oscillation). Se questa oscillazione dovesse virare verso valori negativi, potremmo assistere a una maggiore umidità sull’Europa occidentale, con l’umidità trasportata verso la Penisola Iberica e possibilmente anche sulle regioni nord-occidentali italiane. Questo meccanismo, come dimostrato da eventi del passato, può interrompere periodi di caldo persistente, generando episodi temporaleschi intensi. Inoltre, un blocco anticiclonico tra le Isole Britanniche e la Germania – come accaduto in passato – potrebbe deviare le perturbazioni atlantiche verso Sud, interagendo con masse d’aria calda africana e producendo fenomeni di forte instabilità. Vortice Polare estivo: un rischio sottovalutato Sebbene durante l’ESTATE il Vortice Polare perda la sua struttura compatta, può comunque generare delle “gocce fredde”: sacche d’aria fredda in quota capaci di scendere verso le latitudini mediterranee, dando origine a fenomeni meteo estremi. Un esempio emblematico resta l’estate del 1976, quando l’aria artica riuscì a penetrare nel cuore dell’Europa e sconvolgere il meteo estivo sul Mediterraneo, portando freddo anomalo e piogge a tratti intense. Non è un caso frequente, ma i cambiamenti climatici aumentano l’imprevedibilità, e i modelli stagionali attuali potrebbero non cogliere pienamente questi eventi estremi a bassa probabilità ma ad alto impatto. Oscillazioni climatiche e persistenza: condizioni meteo sempre più irregolari Il tratto dominante delle recenti estati è la persistenza delle configurazioni meteo. Una volta insediata un’alta pressione, tende a durare più a lungo, ma lo stesso vale per eventuali fasi perturbate. Le oscillazioni improvvise, oggi più frequenti a causa del clima mutato, rischiano di rompere l’apparente regolarità delle estati mediterranee, inserendo settimane di maltempo anche in pieno AGOSTO, come già avvenuto in anni recenti. Questa instabilità di fondo, unita alla maggiore energia disponibile nell’atmosfera per via dell’aumento termico globale, renderà ogni prognosi meteo a lungo termine ancora più soggetta a forti variazioni rispetto ai modelli attuali. Modelli stagionali: previsione di caldo, ma non sono infallibili Le proiezioni di ECMWF e Copernicus, al momento, mostrano anomalie termiche positive su tutto il bacino del Mediterraneo per l’ESTATE 2025, in particolare tra LUGLIO e AGOSTO. Tuttavia, la previsione di una stagione semplicemente “calda” rischia di nascondere varianti significative che possono alterare radicalmente il quadro meteorologico di singole settimane. Le condizioni attuali lasciano spazio a oscillazioni inattese, con il rischio di episodi di instabilità violenta, non solo brevi e passeggeri ma anche persistenti. Una meteo, insomma, più dinamica e meno lineare, anche in ESTATE. Fonti scientifiche consultate
  • NOAA Climate Prediction Center
  • ECMWF Copernicus Climate Change Service
  • Met Office UK – Seasonal Forecasts

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