Un esercito unico europeo a guida franco-tedesco? Sarebbe ipocrita e mi fa paura
di Pietro Francesco Maria De Sarlo Se c’è una colpa che Donald Trump non ha è la bassa qualità delle classi dirigenti europee. E non parlo solo della politica, ma delle imprese, del ceto intellettuale e della stampa. Almeno quella mainstream. Certamente l’indignazione per come Trump ha trattato Zelensky ha molte ragione d’essere. Ma il […] L'articolo Un esercito unico europeo a guida franco-tedesco? Sarebbe ipocrita e mi fa paura proviene da Il Fatto Quotidiano.

di Pietro Francesco Maria De Sarlo
Se c’è una colpa che Donald Trump non ha è la bassa qualità delle classi dirigenti europee. E non parlo solo della politica, ma delle imprese, del ceto intellettuale e della stampa. Almeno quella mainstream.
Certamente l’indignazione per come Trump ha trattato Zelensky ha molte ragione d’essere. Ma il pulpito da cui proviene è meglio che taccia. Ai tanti smemorati ricordo le riunioni dell’Eurogruppo guidate da Dijsselbloem quando il primo ministro greco Tsipras veniva ridicolizzato da lui, dal tedesco Schäuble, dall’avvinazzato Junker e dal polacco Tusk. L’ascolto delle registrazioni, pubblicate da Varoufakis, invece di suscitare l’indignazione della stampa di regime per il suo contenuto la suscitò perché le aveva pubblicate violando la segretezza delle riunioni. Se fossero andate in onda in mondovisione la Ue non esisterebbe più per l’indignazione universale. Credo che le ricordino bene Renzi, Padoan, Hollande che imbarazzati si guardavano la punta dei piedi mentre Draghi prendeva diligente nota su come, da governatore Bce, doveva pianificare il massacro della Grecia.
Lo ricordo per dire che il quadro istituzionale e le regole europee che hanno procurato tale scempio non è mutato e quindi può accadere di nuovo.
Prodi recita, insieme al Pd, il mantra dell’Europa a guida franco-tedesca, perché sono gli Stati più forti. Ossia l’idea di una Europa basata sulla forza, che ci vuole un attimo che diventi prepotenza. Mi pare un corollario logico dire che tutti i cittadini europei non sono uguali ma che gli interessi di quelli francesi e tedeschi prevalgono, sbaglio? E quale era il principio ispiratore del MES, così voluto dal Pd, se non mettere sotto il controllo franco–tedesco l’economia italiana? Mi spiace per chi ci contava ma, a volte, la fortuna aiuta e le difficoltà francesi nel rimanere nei parametri del Fiscal Compact hanno impedito che dopo la Grecia toccasse a noi.
Che dire della vicenda Fincantieri, quando l’ottimo ad dell’epoca, Bono, fu defenestrato dal governo Draghi perché aveva osato avventurarsi nell’acquisto della cantieristica francese? Ci pensò proprio Draghi ad evitarlo. Come non ricordare il diktat che sempre Draghi impose da presidente della Bce al Parlamento italiano: “Tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di settembre 2011”?
Mettere in mano a questa gente l’esercito unico europeo mi fa paura: hanno la forza e la prepotenza nel Dna. Trump è come loro, ma solo meno ipocrita. Ovviamente la forza europea si esercita con i deboli: la Grecia e con la Palestina si gira la testa. E se Trump occupasse manu militare la Groenlandia? Mi pare già di sentire i belati dei trumpiniani europei, anticipati dall’ossequioso atteggiamento di Macron che quando apre bocca tocca il braccio di Trump come a chiedere scusa preventivamente. Il linguaggio corporeo non mente.
Le istituzioni europee in questa ottica possono solo peggiorare, come quando la ‘democratica’ Elly Shlein dice che con l’unanimità non funzionano neanche i condomini proponendo l’abolizione del diritto di veto in Europa, unica garanzia contro le prepotenze dei forti. Cara Elly, l’unanimità nelle delibere condominiali si applica ad alcune materie, come l’approvazione dei regolamenti e serve per evitare soprusi. Per esempio che nel regolamento sia consentito a quelli dell’ultimo piano di scotolare le tovaglie sui balconi di quelli del primo. Ma la democrazia o uno l’ha nel sangue o è inutile spiegarla, al Pd poi.
La verità è che l’America, di Biden o Trump poco cambia, con la guerra ucraina ha già raggiunto i suoi due obiettivi primari: l’indebolimento di Russia e Europa. Due piccioni con una fava. Ora deve rompere il legame Russia-Cina e quindi la guerra deve finire. Parafrasando Giustino Fortunato si può dire che l’attuale situazione è la “risultante delle deficienze morali e delle incapacità secolari della borghesia italiana, europea ed occidentale”.
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