Ucraina, Trump: “Un giorno potrebbe essere russa. Da Kiev voglio 500 miliardi in terre rare”

L’Ucraina “potrebbe diventare territorio russo un giorno” e pertanto Kiev deve garantire la “sicurezza degli investimenti degli Stati Uniti”, fornendo a Washington l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare in cambio degli aiuti, una condizione a cui il governo del presidente Volodymyr Zelensky ha già “essenzialmente acconsentito”. Parola di Donald Trump. In un’intervista […]

Feb 11, 2025 - 12:28
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Ucraina, Trump: “Un giorno potrebbe essere russa. Da Kiev voglio 500 miliardi in terre rare”

L’Ucraina “potrebbe diventare territorio russo un giorno” e pertanto Kiev deve garantire la “sicurezza degli investimenti degli Stati Uniti”, fornendo a Washington l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare in cambio degli aiuti, una condizione a cui il governo del presidente Volodymyr Zelensky ha già “essenzialmente acconsentito”. Parola di Donald Trump.

In un’intervista concessa al giornalista Bret Baier di Fox News, il presidente degli Stati Uniti ha esplicitato le condizioni per continuare a fornire aiuti all’Ucraina per difendersi dall’invasione della Russia, lasciando comunque aperta la possibilità che il Paese possa essere annesse da Mosca “un giorno”. “Potrebbero fare un accordo, potrebbero non farlo”, ha detto Trump. “Potrebbero essere russi un giorno o potrebbero non esserlo”. “L’Ucraina, ha spiegato per questo l’inquilino della Casa bianca, “deve garantire la sicurezza degli investimenti degli Stati Uniti in quanto il Paese potrebbe diventare un giorno territorio russo”.

“Hanno terreni di enorme valore in termini di terre rare, in termini di petrolio e gas, in termini di altre cose”, ha precisato Trump riferendosi alla ricchezza del sottosuolo dell’Ucraina. “Voglio che i nostri soldi siano protetti, perché stiamo spendendo centinaia di miliardi di dollari. E sapete, potrebbero fare un accordo, potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno o potrebbero non essere russi un giorno”, ha aggiunto il presidente Usa, secondo cui finora Washington ha investito in Ucraina “più di 300 miliardi di dollari, probabilmente 350”, mentre “l’Europa è dentro per probabilmente 100 miliardi di dollari, noi siamo dentro per più del doppio”.

Dunque, come già chiesto nelle scorse settimane, gli Usa vogliono una perequazione dall’Ucraina. “Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare e hanno sostanzialmente accettato di farlo, così almeno non ci sentiamo stupidi. Altrimenti siamo stupidi”, ha detto Trump al giornalista Bret Baier di Fox News. “Ho detto loro: dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi”.
Non è chiaro a quali materiali si riferisse esattamente l’intervento del presidente degli Stati Uniti, che esagera le cifre degli aiuti forniti negli ultimi anni all’Ucraina. Secondo i dati raccolti dal Kiel Institute for the World Economy (IfW), tra il 24 gennaio 2022 e il 31 ottobre 2024, Washington ha erogato 88,3 miliardi di euro a favore di Kiev, promettendo altri 30,7 miliardi, a fronte dei 124,7 miliardi erogati e dei 115,9 promessi dagli Stati europei. Per quanto riguarda la ricchezza di risorse ucraine, invece, Trump ha sicuramente ragione.

Le diverse zone geologiche dell’Ucraina, secondo il World Economic Forum, rendono il Paese uno dei primi 10 fornitori mondiali di risorse minerali, assicurando circa il 5% dell’offerta totale mondiale. Molti di questi materiali però si trovano nelle zone dell’Ucraina orientale oggetto delle mire espansionistiche della Russia. Secondo la rivista statunitense Foreign Policy, l’Ucraina possiede infatti “giacimenti commercialmente rilevanti di 117 dei 120 minerali più utilizzati dall’industria in oltre 8.700 depositi”. Secondo le stime della rivista Forbes, il valore totale dei depositi di minerali del Paese potrebbe superare i 14.800 miliardi di dollari ma più del 70% dei giacimenti di trovano in tre regioni: Donetsk, Dnipropetrovsk e Luhansk, proprio nel cuore del fronte. I territori attualmente occupati Russia infatti, secondo la società di consulenza canadese SecDev, vantano giacimenti di risorse energetiche, metalli e minerali per un valore di almeno 12.400 miliardi di dollari.

In ogni caso, il governo del presidente Volodymyr Zelensky ha già aperto alla possibilità di investimenti americani ed europei nel settore minerario ucraino a patto che Kiev continui a ricevere aiuti. Intanto, proprio Zelensky, che potrebbe “presto” essere ricevuto alla Casa bianca, incontrerà il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, il prossimo venerdì 14 febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Il presidente statunitense invece ha rivelato di aver già avuto un colloquio telefonico con il leader del Cremlino Vladimir Putin per provare a negoziare la fine della guerra, affermando anche di aver elaborato un piano pronto allo scopo. Da parte sua, Mosca non ha confermato né smentito, limitandosi a sottolineare che per ora non ci sono stati sviluppi concreti per giungere a un accordo sull’Ucraina.

Fonti della Nato sostengono però che il piano di Trump non sia ancora pronto e che sarà presentato agli alleati europei soltanto nella seconda metà di febbraio, quando il generale Keith Kellogg, inviato speciale del presidente Usa per l’Ucraina, sarà in visita al quartier generale di Bruxelles. La Russia invece continua a insistere sulle proprie condizioni di “pace”: l’Ucraina fuori dall’Alleanza Atlantica, il riconoscimento dell’annessione della penisola di Crimea e di altre quattro regioni ucraine di cui occupa parzialmente il territorio. Termini che per Kiev equivarrebbero a una resa.