Ucraina, Orbán: “È ora di avviare colloqui diretti con la Russia. Evitiamo documenti condivisi o tutti vedranno che l’Ue è spaccata”

Il premier ungherese ha scritto una missiva al presidente del Consiglio Ue Antonio Costa: "L'Ue dialoghi direttamente con la Russia" L'articolo Ucraina, Orbán: “È ora di avviare colloqui diretti con la Russia. Evitiamo documenti condivisi o tutti vedranno che l’Ue è spaccata” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 1, 2025 - 18:21
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Ucraina, Orbán: “È ora di avviare colloqui diretti con la Russia. Evitiamo documenti condivisi o tutti vedranno che l’Ue è spaccata”

Sull’Ucraina l’Europa rimane spaccata. E l’ultimo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky non giova certo all’unità. Lo sanno i leader dei 27 Stati membri e sembra saperlo soprattutto il premier ungherese, Viktor Orbán, che in vista del Consiglio europeo straordinario sulla situazione in Ucraina del 6 marzo ha scritto una lettera al presidente Antonio Costa chiedendo che non si cerchi di arrivare a una conclusione condivisa perché in Ue non c’è uniformità di pensiero e un documento non farebbe altro che evidenziare le divisioni.

“Alla luce della prima bozza delle conclusioni circolata il 27 febbraio e delle discussioni in sede di Coreper il giorno successivo – è l’incipit della missiva inviata da Budapest – è diventato evidente che ci sono differenze strategiche nel nostro approccio all’Ucraina che non possono essere superate con delle comunicazioni. Sono convinto che l’Unione europea, seguendo l’esempio degli Stati Uniti, debba avviare discussioni dirette con la Russia su un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina. Questo approccio non è conciliabile con quello riflesso nella bozza delle conclusioni”.

La posizione di Orbán è chiara e non si discosta da quella tenuta nei tre anni di conflitto passati: no alla guerra aperta contro Vladimir Putin, nemmeno quella economica, sì al dialogo. I motivi sono noti: il legame tra Mosca e Budapest, da quando i due leader sono al potere, rimane solido. Oggi, a offrire ulteriori garanzie a questo asse ci sono le posizioni di Trump che vuole mettere fine il prima possibile al conflitto rimanendo equidistante tra le parti per trarre benefici economici sia dagli uni che dagli altri.

Il premier ungherese si fa così portavoce di coloro che in Europa non sono favorevoli alla linea tenuta fino a oggi dalle due squadre guidate da Ursula von der Leyen. “Propongo di non tentare di adottare conclusioni scritte sull’Ucraina al Consiglio europeo straordinario – ha concluso Orbán – In alternativa, propongo di limitare le conclusioni scritte a richiamare e sostenere la Risoluzione 2774 (2025) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 24 febbraio 2025 (che chiede la fine del conflitto per la prima volta dall’inizio della guerra, ndr). La risoluzione segnala una nuova fase nella storia del conflitto e rende irrilevante tutto il linguaggio concordato in precedenza dal Consiglio europeo. Un tentativo di adottare conclusioni scritte da parte del Consiglio europeo sull’Ucraina proietterebbe un’immagine di un’Unione europea divisa”.

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