Ucraina: oggi vertice dei Paesi europei a Parigi
La Conferenza di Monaco sulla sicurezza è stata una vera e propria doccia fredda per l'intera Unione europea. Il discorso del vicepresidente americano J.D. Vance sembra aver risvegliato dal torpore i leader del Vecchio Continente. Ora il rischio è vedersi tagliati fuori dalle trattative di pace che seguiranno al conflitto in Ucraina. Nella giornata di domani, infatti, è previsto l'incontro tra Marco Rubio e Sergei Lavrov, ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia. Si riuniranno a Riad, in Arabia Saudita. Complice anche la lunga chiamata tra Putin e Trump dei giorni precedenti. Il tycoon ormai è sicuro: sia Mosca che Kiev "vogliono che la guerra finisca e presto". E la vecchia Europa? Dopo aver contribuito con svariati miliardi alla resistenza ucraina, adesso corre il pericolo di essere messa da parte.Così Emmanuel Macron ha inviato un appello ai "principali paesi europei" per discutere di "sicurezza europea". Prenderanno parte i capi di governo di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, nonché il Presidente del Consiglio europeo Costa. Prevista la partecipazione anche di Ursula Von der Leyen e di Mark Rutte, segretario della Nato. Non solo Ucraina tra i temi del summit. Cruciale sarà anche la discussione sulla futura difesa comune dell'Unione. Ma non mancano le polemiche. L'Ungheria va all'attacco: "I leader europei che sostengono la guerra e sono contrari a Trump si riuniscono oggi a Parigi per bloccare gli sforzi di pace in Ucraina", ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. Dichiarazioni dirompenti sono arrivate anche dal britannico Keir Starmer. L'inquilino di Downing Street si è detto pronto a "schierare le truppe britanniche in Ucraina", ammonendo che "mostrarsi deboli condurrà solamente alla guerra". Anche la Svezia non esclude l'invio di soldati per "mantenere la pace in Ucraina" come ha reso noto il ministro degli Esteri Maria Malmer Stenergard. Sul vertice di Parigi è intervenuto anche il Cremlino. Il portavoce Dmitri Peskov ha definito l'iniziativa positiva, affermando di "aspettare le dichiarazioni dei rappresentanti degli Stati europei". E ha aggiunto soddisfatto: " Trovo gratificante che ora tutti parlino di ciò che deve essere fatto per fermare la guerra." Poco fa si è espresso anche Donald Tusk. Il premier polacco, in partenza per la Francia, ha tenuto a ribadire di "non avere in programma di inviare truppe in territorio ucraino". Intanto iI settimanale "Economist" rivela che gli Usa stiano pensando a una forza di peacekeeping da schierare a difesa di Kiev. Contingente che dovrà includere Paesi come Cina o Brasile. I leader europei sono attesi all'Eliseo nel pomeriggio. Mentre il summit dovrebbe iniziare intorno alle ore 16:00. Ursula von der Leyen, invece, affida i suoi pensieri al social X: "La sicurezza europea è a un punto di svolta", ha scritto in modo perentorio. Al netto delle divergenze, per ora le cancellerie del Vecchio Continente sembrano concordare su una questione chiave: la necessità urgente di rafforzare la politica di difesa.I leader stanno facendo ingresso nel giardino dell'Eliseo. A quanto riporta il quotidiano "Le Figaro", Macron ha parlato al telefono con Trump poco prima dell'inizio del vertice di Parigi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata pochi minuti fa al summit.


La Conferenza di Monaco sulla sicurezza è stata una vera e propria doccia fredda per l'intera Unione europea. Il discorso del vicepresidente americano J.D. Vance sembra aver risvegliato dal torpore i leader del Vecchio Continente. Ora il rischio è vedersi tagliati fuori dalle trattative di pace che seguiranno al conflitto in Ucraina. Nella giornata di domani, infatti, è previsto l'incontro tra Marco Rubio e Sergei Lavrov, ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia. Si riuniranno a Riad, in Arabia Saudita. Complice anche la lunga chiamata tra Putin e Trump dei giorni precedenti. Il tycoon ormai è sicuro: sia Mosca che Kiev "vogliono che la guerra finisca e presto". E la vecchia Europa? Dopo aver contribuito con svariati miliardi alla resistenza ucraina, adesso corre il pericolo di essere messa da parte.
Così Emmanuel Macron ha inviato un appello ai "principali paesi europei" per discutere di "sicurezza europea". Prenderanno parte i capi di governo di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, nonché il Presidente del Consiglio europeo Costa. Prevista la partecipazione anche di Ursula Von der Leyen e di Mark Rutte, segretario della Nato.
Non solo Ucraina tra i temi del summit. Cruciale sarà anche la discussione sulla futura difesa comune dell'Unione. Ma non mancano le polemiche. L'Ungheria va all'attacco: "I leader europei che sostengono la guerra e sono contrari a Trump si riuniscono oggi a Parigi per bloccare gli sforzi di pace in Ucraina", ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. Dichiarazioni dirompenti sono arrivate anche dal britannico Keir Starmer. L'inquilino di Downing Street si è detto pronto a "schierare le truppe britanniche in Ucraina", ammonendo che "mostrarsi deboli condurrà solamente alla guerra". Anche la Svezia non esclude l'invio di soldati per "mantenere la pace in Ucraina" come ha reso noto il ministro degli Esteri Maria Malmer Stenergard. Sul vertice di Parigi è intervenuto anche il Cremlino. Il portavoce Dmitri Peskov ha definito l'iniziativa positiva, affermando di "aspettare le dichiarazioni dei rappresentanti degli Stati europei". E ha aggiunto soddisfatto: " Trovo gratificante che ora tutti parlino di ciò che deve essere fatto per fermare la guerra."
Poco fa si è espresso anche Donald Tusk. Il premier polacco, in partenza per la Francia, ha tenuto a ribadire di "non avere in programma di inviare truppe in territorio ucraino". Intanto iI settimanale "Economist" rivela che gli Usa stiano pensando a una forza di peacekeeping da schierare a difesa di Kiev. Contingente che dovrà includere Paesi come Cina o Brasile. I leader europei sono attesi all'Eliseo nel pomeriggio. Mentre il summit dovrebbe iniziare intorno alle ore 16:00.
Ursula von der Leyen, invece, affida i suoi pensieri al social X: "La sicurezza europea è a un punto di svolta", ha scritto in modo perentorio. Al netto delle divergenze, per ora le cancellerie del Vecchio Continente sembrano concordare su una questione chiave: la necessità urgente di rafforzare la politica di difesa.
I leader stanno facendo ingresso nel giardino dell'Eliseo. A quanto riporta il quotidiano "Le Figaro", Macron ha parlato al telefono con Trump poco prima dell'inizio del vertice di Parigi.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata pochi minuti fa al summit.