Piano a induzione: tecnologia intelligente, frenata da troppi pregiudizi

L’interesse per i piani a induzione è in crescita, ma nonostante la loro buona diffusione, la maggior parte degli italiani che decide di acquistare un nuovo piano cottura continua a preferire quello a gas. Chi sceglie l’induzione, però, difficilmente rimane deluso. Come abbiamo scritto in passato e come vedremo in questo articolo, questa tecnologia offre […] The post Piano a induzione: tecnologia intelligente, frenata da troppi pregiudizi first appeared on QualEnergia.it.

Mar 21, 2025 - 12:40
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Piano a induzione: tecnologia intelligente, frenata da troppi pregiudizi

L’interesse per i piani a induzione è in crescita, ma nonostante la loro buona diffusione, la maggior parte degli italiani che decide di acquistare un nuovo piano cottura continua a preferire quello a gas.

Chi sceglie l’induzione, però, difficilmente rimane deluso. Come abbiamo scritto in passato e come vedremo in questo articolo, questa tecnologia offre numerosi vantaggi rispetto ai fornelli tradizionali. Purtroppo, il suo uso è frenato anche da informazioni poco accurate, a volte da vere proprie fake news che alimentano dubbi e incertezze nei consumatori più indecisi.

Per chi volesse approfondire può andare su piattaforme come YouTube per scoprire una rete di esperti, spesso docenti, che affrontano la disinformazione sull’argomento con video dimostrativi e spiegazioni tecniche. I cosiddetti “prof-youtuber“, insegnanti e ricercatori, mossi dalla passione per la divulgazione, portano le loro competenze anche in una “cattedra virtuale”, con lezioni pratiche e accessibili a tutti.

Nel caso dei piani a induzione, alcuni fisici, ingegneri ed esperti del settore smontano i falsi miti e spiegano il funzionamento di questa tecnologia in modo chiaro basandosi su dati scientifici. Attraverso esperimenti e analisi pratiche, rendono concetti spesso complessi più comprensibili a per pubblico ampio, contribuendo a diffondere informazioni corrette.

Il “Prof Elettrico” che spiega i piani a induzione

A tal proposito abbiamo sentito Corrado Lai, professore di Elettrotecnica ed Elettronica, che ci ha spiegato come la divulgazione tecnica, se chiara e accessibile, possa essere utile non solo agli studenti, ma anche ai professionisti del settore. Ingegnere elettrico e docente di Elettrotecnica ed Elettronica nelle scuole superiori, Lai, durante il lockdown, ha aperto il canale YouTube “Corrado Lai – il Prof Elettrico” allo scopo di aiutare i propri suoi studenti.

Nel tempo, poi, l’iniziativa è cresciuta fino a diventare un punto di riferimento anche per appassionati e professionisti del settore.

Sul suo canale, offre videolezioni gratuite organizzate in playlist tematiche: Elettrotecnica, Elettronica, Impianti elettrici, Domotica, Automazione Industriale, Fotovoltaico, Arduino e molto altro.

Tra i tanti argomenti trattati, non mancano appunto i piani a induzione. Un video in particolare ne spiega il funzionamento, partendo dai principi fisici applicati agli impianti elettrici. Lai analizza i fenomeni elettromagnetici alla base di questa tecnologia, soffermandosi su induzione e risonanza elettromagnetica.

Inoltre, chiarisce perché le pentole per l’induzione devono avere specifiche caratteristiche e come scegliere il materiale giusto in base alla permeabilità magnetica.

Un altro video si concentra sugli aspetti pratici dell’installazione di un piano a induzione: collegamenti elettrici, sezioni di cavo corrette, scelta del magnetotermico differenziale più adatto e se sia meglio optare per un collegamento diretto o tramite presa.

Abbiamo chiesto direttamente al Prof Elettrico di raccontarci di più sulla sua esperienza, sia come esperto di piani a induzione, sia come prof-youtuber impegnato nella divulgazione tecnica.

Professor Lai, il piano a induzione è più efficiente del gas?

Il piano a induzione è molto più efficiente rispetto al gas. Il motivo principale è che il calore viene generato direttamente nel fondo della pentola, senza dispersioni significative. Possiamo stimare che un fornello a gas ha un’efficienza del 40-55%, il che significa che quasi metà dell’energia consumata viene dispersa nell’ambiente. Questo perché la fiamma riscalda non solo la pentola, ma anche l’aria circostante.

E invece l’induzione?

Un piano a induzione supera il 90% di efficienza: il calore si genera direttamente nel recipiente, con dispersioni minime. Faccio un esempio pratico: far bollire un litro d’acqua su un fornello a gas richiede circa 5-6 minuti, mentre con un piano a induzione ne bastano 2 o 3.

Oltre all’efficienza energetica, quali altri vantaggi offre?

Oltre al risparmio energetico, l’induzione offre un controllo più preciso della temperatura, evitando bruciature e cotture irregolari. È più sicura, perché non ha fiamme libere né rischio di fughe di gas. Inoltre, è molto più facile da pulire: il piano in vetroceramica, senza griglie o bruciatori, si pulisce in pochi secondi.

Passare all’induzione richiede modifiche all’impianto elettrico?

Dipende dalla potenza del piano e dall’impianto esistente. Un piano a induzione può assorbire tra 3 e oltre 7 kW; quindi, è importante verificare che l’impianto elettrico sia adeguato. Se l’impianto non lo è, potrebbero essere necessarie alcune modifiche, come l’aumento della potenza contrattuale a 4,5 kW o 6 kW, soprattutto se si prevede di usare più zone di cottura allo stesso tempo. Un’altra modifica da fare potrebbe essere la linea elettrica dedicata con cavo di 4-6 mm² e protezione con magnetotermico differenziale di tipo F. In ogni caso, è sempre consigliabile una verifica dell’impianto da parte di un tecnico qualificato.

Si può usare l’induzione con un contatore da 3 kW?

Sì, molti credono che sia necessario avere almeno 6 kW per mettere un piano a induzione in casa, ma in realtà può essere utilizzato anche con 3 kW, purché si gestiscano bene i carichi elettrici. Molti modelli hanno una funzione di limitazione della potenza, che permette di impostare un massimo assorbibile, ad esempio 2,5 o 3 kW. Se non si hanno esigenze da MasterChef, una coppia può cucinare tranquillamente con un contatore da 3 kW, senza difficoltà.

Può farci un esempio pratico?

Far bollire 3 litri d’acqua per la pasta con l’induzione richiede circa 1,5 kW, lasciando margine per altri elettrodomestici di basso consumo. Inoltre, il contatore da 3 kW può gestire fino a 3,3 kW senza scattare e arrivare a 4 kW per circa 3 ore, permettendo un utilizzo equilibrato dell’energia domestica.

Quando è necessario passare da 3 kW a, per esempio, 4,5 kW?

Se si vuole usare più fuochi contemporaneamente, insieme ad altri elettrodomestici ad alto assorbimento. In questo caso, passare a 4,5 kW è un buon compromesso, evitando grandi interventi sull’impianto. Nei miei video mostro anche questo scenario: installare un piano a induzione da 3,7 kW in un’abitazione, passando da 3 a 4,5 kW senza modificare il montante, cioè il cavo principale di casa.

Quali sono i pregiudizi più diffusi sui piani a induzione da sfatare?

Uno dei più comuni è che “l’induzione consuma troppo”, ma è falso. Per far bollire 3 litri d’acqua, un piano a induzione consuma circa 0,2 kWh, con un costo di appena 6 centesimi di euro, considerando un prezzo dell’energia di 0,30 €/kWh. Se si ha un impianto fotovoltaico, il risparmio è ancora maggiore.

E, abbiamo detto, anche l’idea che che l’induzione non si possa usare con un contatore da 3 kW…

Anche questo è falso. Come abbiamo visto, con una gestione accorta e la limitazione della potenza è possibile usarlo senza problemi.

Bisogna cambiare tutte le pentole?

Non necessariamente. Molte pentole moderne sono già compatibili. Per verificare se una pentola va bene per l’induzione, basta avvicinare un magnete al fondo: se si attacca, è adatta. In alternativa, esistono adattatori per induzione, anche se riducono leggermente l’efficienza e richiedono tempi di riscaldamento più lunghi.

Ci sono altri timori ingiustificati?

Alcuni pensano che l’induzione sia pericolosa per la salute, ma non è vero. Le onde elettromagnetiche generate sono deboli e non penetrano nel corpo umano. Il principio di funzionamento si basa sulla corrente indotta solo nella pentola, quindi non ci sono dispersioni nell’ambiente. L’assenza di dispersione delle onde nell’aria circostante rende l’induzione molto più sicura rispetto ad altre tecnologie. Inoltre, il piano in vetroceramica non si surriscalda direttamente, ma si scalda solo per conduzione dal recipiente caldo, riducendo drasticamente il rischio di ustioni accidentali. Altro mito è che l’induzione sia rumorosa, ma in realtà, al massimo si può percepire un leggero ronzio, del tutto normale e non fastidioso.

Prima accennava ai suoi video. Nella transizione dal gas all’induzione in cucina, quanto è importante la comunicazione sui social per diffondere informazioni corrette?

Fondamentale! YouTube e i social permettono di raggiungere un pubblico molto ampio, aiutando chi è indeciso sull’acquisto a fare scelte più consapevoli. Attraverso video e spiegazioni dettagliate, possiamo sfatare falsi miti, correggere informazioni errate e rispondere ai dubbi dei consumatori. Anche i siti di divulgazione tecnica specializzati, come il vostro, svolgono un ruolo essenziale nel garantire un’informazione affidabile e basata su dati reali.

I suoi video incuriosiscono i suoi studenti?

Sì, assolutamente. Gli studenti di oggi sono abituati ai contenuti digitali e i video rendono la didattica più coinvolgente e accessibile. Possono rivedere le spiegazioni quando vogliono e comprendere meglio esperimenti e simulazioni pratiche. Il mio canale YouTube, nato per supportare i miei studenti, sta riscuotendo un crescente interesse anche tra gli adulti, in particolare tra coloro che in passato hanno affrontato questi argomenti con i metodi tradizionali della scuola, trovandoli difficili o poco chiari.

Quindi, la strategia adottata da voi Prof-Youtuber permette di colmare tante lacune formative e rendere più pratico un modello di istruzione spesso un po’ troppo teorico?

Sì, ricevo spesso messaggi da elettricisti, tecnici e hobbisti che mi scrivono di aver finalmente compreso concetti che prima sembravano astratti e complessi. Questo dimostra quanto sia utile una divulgazione tecnica chiara e diretta, non solo per gli studenti, ma anche per chi lavora già nel settore.

Crede che il metodo di insegnamento tradizionale sia ancora efficace?

Uno degli errori più comuni è partire subito con formule complesse senza mostrare prima l’applicazione pratica. Ad esempio, invece di dimostrare con calcoli matematici perché un piano a induzione da 3,7 kW necessita di un cavo da 4 mm² e un magnetotermico C25, oggi possiamo usare un’app per calcolare questi parametri in pochi secondi, e poi verificare i risultati con la teoria. Questo metodo aiuta a comprendere subito il problema e a focalizzarsi sull’applicazione pratica delle conoscenze.The post Piano a induzione: tecnologia intelligente, frenata da troppi pregiudizi first appeared on QualEnergia.it.