Tutto su Uranos AI, il progetto militare della Germania per il monitoraggio del fianco orientale Nato

Le Forze armate della Germania investiranno 80 milioni di euro in un sistema di intelligenza artificiale per il monitoraggio del fianco orientale Nato.Tutti i dettagli

Apr 28, 2025 - 11:21
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Tutto su Uranos AI, il progetto militare della Germania per il monitoraggio del fianco orientale Nato

Le Forze armate della Germania investiranno 80 milioni di euro in un sistema di intelligenza artificiale per il monitoraggio del fianco orientale Nato.Tutti i dettagli

Si chiama “Uranos AI” ed è uno dei progetti più strategici e riservati degli ultimi anni che la Bundeswehr sta portando avanti. Si tratta di un’iniziativa militare di alta priorità, caratterizzata da un livello di segretezza tale che persino le procedure di gara d’appalto si svolgono lontano dagli occhi indiscreti. L’ambizioso progetto, di cui a dispetto della segretezza parlano in questi giorni diversi media tedeschi, mira a implementare un sistema di monitoraggio basato sull’intelligenza artificiale per proteggere il fianco orientale della Nato: specificatamente in Lituania, dove la minaccia russa si percepisce con maggiore intensità.

Le più prestigiose aziende del settore della difesa e le start-up tecnologiche più innovative sono in competizione per aggiudicarsi un contratto che, secondo Handelsblatt, è stimato intorno agli 80 milioni di euro. L’obiettivo della Bundeswehr è utilizzare per la prima volta l’intelligenza artificiale su larga scala nell’ambito della difesa per ottenere un vantaggio informativo decisivo.

UN CENTRO DI COMANDO DIGITALE

Il cuore del progetto “Uranos AI” consiste nella creazione di un avanzato centro di comando digitale capace di raccogliere, elaborare e analizzare in tempo reale dati provenienti da molteplici fonti di ricognizione. Radar, droni, telecamere, satelliti e dispositivi laser forniranno un flusso costante di informazioni che verranno valutate da sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. Questo approccio integrato permetterà di monitorare efficacemente vaste aree geografiche impiegando un numero limitato di personale militare, un fattore cruciale considerando le crescenti difficoltà di reclutamento che affliggono le forze armate europee, comprese quelle tedesche.

La Bundeswehr intende selezionare e testare due soluzioni concorrenti prima di scegliere quella definitiva, con l’obiettivo, in verità piuttosto ambizioso, di rendere operativo il sistema già dal 2026 per rafforzare la presenza Nato in Lituania. Particolare importanza viene attribuita all’architettura aperta del sistema e alle interfacce compatibili, caratteristiche essenziali per garantire l’adattabilità a future evoluzioni tecnologiche.

I PROTAGONISTI DELLA COMPETIZIONE TECNOLOGICA

La gara d’appalto ha attirato l’interesse dei giganti tradizionali dell’industria della difesa come Airbus, Rheinmetall e Hensoldt, ma anche di innovative start-up specializzate. Secondo quanto emerso dalle indiscrezioni di stampa, cinque aziende hanno presentato proposte di implementazione tecnologica di qualità variabile. Tra i contendenti più interessanti figurano Quantum Systems e Helsing, due start-up bavaresi specializzate in tecnologie per droni. Quest’ultima, valutata circa cinque miliardi di euro, rappresenta la start-up europea più valorizzata nel settore della difesa e si è posta l’ambizioso obiettivo di ridefinire la guerra elettronica in Europa attraverso l’intelligenza artificiale.

Fondata nel 2021 a Monaco, Helsing ha già raccolto 830 milioni di dollari da investitori internazionali, tra cui Prima Materia del fondatore di Spotify Daniel Ek e la società di venture capital americana General Catalyst. Anche Arx Robotics, start-up specializzata in sistemi terrestri, avrebbe collaborato con alcune aziende per la presentazione delle offerte.

SFIDE TECNOLOGICHE E CONTROVERSIE

Il progetto “Uranos AI” presenta numerose sfide tecniche. In una prima fase, l’obiettivo è ottenere la superiorità informativa, mentre successivamente i dati raccolti dovrebbero essere trasmessi direttamente a sistemi d’arma, come i droni, che potrebbero colpire obiettivi previa conferma di un soldato. Questa seconda fase richiederebbe un ulteriore bando di gara. Nonostante l’entusiasmo che circonda l’iniziativa – osserva l’Handelsblatt che dal mondo industriale raccoglie sempre informazioni di prima mano – non mancano le controversie, specialmente riguardo alle effettive capacità di alcune aziende coinvolte. Voci critiche dell’industria della difesa hanno sollevato dubbi sulle reali competenze tecnologiche di Helsing, descrivendola più come “un’azienda di marketing” che come una vera innovatrice nel campo dell’IA militare, scrive il quotidiano economico di Düsseldorf. I critici evidenziano l’apparente mancanza di accesso a dati militari specializzati, essenziali per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale davvero efficaci in contesti di difesa, e sottolineano come alcune tecnologie presentate come innovative, come la navigazione del terreno per droni, risalgano in realtà agli anni Novanta.

L’INTEGRAZIONE CON IL PROGRAMMA DLBO DELLA BUNDESWEHR

Un aspetto cruciale del progetto “Uranos AI” è la sua integrazione con il più ampio programma di Digitalizzazione delle operazioni terrestri (DLBO) della Bundeswehr. Questa integrazione richiede che i dati possano essere visualizzati sui sistemi di gestione della battaglia già esistenti, un requisito fondamentale che potrebbe ridurre le possibilità delle aziende che propongono soluzioni proprietarie non adattabili.

La capacità produttiva sarà un altro fattore determinante, specialmente per quanto riguarda i droni. Mentre Helsing afferma di poter produrre inizialmente 1000 droni HX-2 al mese nella sua nuova fabbrica nel sud della Germania, la concorrente Quantum Systems sostiene di fabbricare già diverse migliaia di droni mensili nel suo stabilimento di Gilching, in Baviera, con la possibilità di raddoppiare rapidamente la produzione. Con la presentazione del progetto alla commissione bilancio del Bundestag, prevista subito dopo la pausa parlamentare estiva, la corsa all’appalto entrerà nella sua fase decisiva.