Tundr, 7,2 milioni alla startup che vuole migliorare il welfare aziendale
Lanciata nel 2022 da Giorgio Seveso, Jules Arthur Sastre e Luca Milesi, con sedi a Milano e Lecce. Tundr consente alle aziende di attivare piani welfare e punta sulla sostenibilità. Come userà le risorse L'articolo Tundr, 7,2 milioni alla startup che vuole migliorare il welfare aziendale proviene da Economyup.

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Tundr, 7,2 milioni alla startup che vuole migliorare il welfare aziendale
Lanciata nel 2022 da Giorgio Seveso, Jules Arthur Sastre e Luca Milesi, con sedi a Milano e Lecce. Tundr consente alle aziende di attivare piani welfare e punta sulla sostenibilità. Come userà le risorse

Una startup fintech che punta a semplificare il welfare aziendale, Tundr, ha ottenuto un round seed da 7,2 milioni, una cifra notevole nel contesto italiano per questa fase di finanziamento.
Cosa fa Tundr
La startup, lanciata nel 2022 da Giorgio Seveso, Jules Arthur Sastre e Luca Milesi, ha sedi a Milano e Lecce e conta un team di 30 persone. Tundr offre la “Tundr Card”, utilizzabile sul circuito Mastercard presso oltre 70.000 punti vendita, in conformità al quadro normativo vigente e alle direttive dell’Amministrazione finanziaria. E’ la prima fintech ad essere entrata in AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale) con l’obiettivo di promuovere e sostenere la crescita del welfare aziendale in Italia.
Tundr, si legge in un comunicato aziendale, consente alle aziende di attivare piani welfare con semplicità, flessibilità e senza burocrazia. La soluzione spazia dalla gestione dei fringe benefit (buoni acquisto, carburante e shopping) tramite “Tundr Card” ai flexible benefit più strutturati – come sanità integrativa, previdenza, istruzione o mobilità – per la prima volta integrati sulla stessa App. La piattaforma ha già superato i 20 milioni di euro in crediti welfare erogati, con tassi di utilizzo superiori al 95%. In meno di due anni dal lancio sul mercato, è usata da oltre 400 aziende che operano nei settori della logistica, risorse umane, fashion, e-commerce e manifattura.
Tundr e i parametri ESG
Tundr ha sviluppato un nuovo modello di Welfare che coinvolge l’intera filiera – persone, clienti, fornitori e altri stakeholder – per costruire un ecosistema fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale. La startup, infatti, individua i parametri ESG dei fornitori presso cui è possibile utilizzare i crediti welfare, scegliendo le realtà impegnate in pratiche responsabili.
Chi investe in Tundr
Il round per la startup è stato guidato dalla società di venture capital italo-francese 360 Capital, attraverso il fondo 360 Digitaly, sostenuto da CDP Venture Capital SGR con il Digital Transition Fund – PNRR. Hanno partecipato anche Azimut Libera Impresa SGR (tramite i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV), Vento, Alecla7, Vesper Holding e una cordata di business angel internazionali tra cui Jean Canzoneri, founder di Ogury, e Carlo Enrico, ex Mastercard, che entra nel CdA di Tundr.
Come la startup userà l’investimento
L’investimento consentirà alla startup di rafforzare la propria presenza sul mercato italiano, ampliando ulteriormente la base clienti e proseguendo lo sviluppo di nuovi prodotti.
Giorgio Seveso, CEO e co-founder di Tundr, commenta: “Oggi più che mai, il welfare aziendale dà forma e valore al contesto in cui lavoriamo e viviamo. Non si tratta più di un benefit accessorio, ma di un potente strumento strategico volto a proiettare nel futuro il legame tra persone e aziende. In un mercato rigido e inefficiente, abbiamo reso l’esperienza welfare realmente a portata di mano e davvero accessibile. Con Tundr stiamo costruendo un ecosistema che rappresenta un nuovo standard per il mondo del lavoro: aperto, democratico e disegnato attorno alle persone. Questo round ci permetterà di accelerare la crescita nel mercato italiano e ampliare l’offerta prodotto con una semplice visione: rendere i benefit accessibili a tutti, ovunque e in qualsiasi momento.”
Lucrezia Lucotti, Partner di 360 Capital, aggiunge: “Il welfare aziendale è stato teatro di innovazione in diversi Paesi europei negli scorsi anni grazie alla nascita di soluzioni fintech e digitali. Oggi per l’Italia i tempi sembrano essere sufficientemente maturi per compiere lo stesso percorso. Siamo felici di poter sostenere una realtà in forte crescita come Tundr che ha dimostrato di riuscire ad imporsi sul mercato rapidamente e con molte meno risorse a disposizione rispetto ai competitor domestici ed internazionali.”
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