Monopattini elettrici in sharing: perché, dopo Parigi e Madrid, ora li vieta anche Praga
Anche Praga punta a estromettere i monopattini elettrici in condivisione dalla città con un piano dei trasporti che ne impedisce il parcheggio in luoghi pubblici. Il motivo? Violazioni delle regole e rischio per i pedoni. "Non dobbiamo confondere la mobilità sostenibile con l'attrazione turistica" ha detto il vicesindaco della capitale della Repubblica Ceca L'articolo Monopattini elettrici in sharing: perché, dopo Parigi e Madrid, ora li vieta anche Praga proviene da Economyup.

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Monopattini elettrici in sharing: perché, dopo Parigi e Madrid, ora li vieta anche Praga
Anche Praga punta a estromettere i monopattini elettrici in condivisione dalla città con un piano dei trasporti che ne impedisce il parcheggio in luoghi pubblici. Il motivo? Violazioni delle regole e rischio per i pedoni. “Non dobbiamo confondere la mobilità sostenibile con l’attrazione turistica” ha detto il vicesindaco della capitale della Repubblica Ceca
Giornalista

Nelle capitali europee, o almeno in alcune di esse, i monopattini elettrici non attecchiscono. Dopo il gran rifiuto di Parigi nel 2023 e di Madrid nel 2024, adesso è il turno di Praga, che prevede di vietare il parcheggio dei monopattini elettrici condivisi nel centro cittadino nell’ambito di una nuova strategia per i trasporti. Il sistema si baserà su contratti tra l’Amministrazione Tecnica delle Strade (TSK) e gli operatori di veicoli elettrici condivisi. Questi ultimi potranno essere parcheggiati solo in spazi pubblici appositamente designati. Se lasciati altrove, la TSK provvederà a rimuoverli. Dato che per gli operatori è estremamente difficile creare spazi di parcheggio privati, questa decisione finisce con impedire del tutto la circolazione di monopattini in sharing in città.
Le dichiarazioni del vicesindaco Zdeněk Hřib
Durante una conferenza stampa tenutasi il 14 aprile 2025, il vicesindaco Zdeněk Hřib ha spiegato il provvedimento: “I problemi legati ai monopattini elettrici in sharing a Praga vanno avanti da molto tempo. In sostanza, il supporto che la città dovrebbe dare alla mobilità urbana ecologica e sostenibile è stato confuso con l’attrazione turistica. Una volta approvata e annunciata la misura, sarà fissata una scadenza entro la quale gli operatori dovranno rimuovere i loro veicoli dalle aree non consentite.”
Anche il direttore della TSK, Filip Hájek, ha confermato che, chi non ha un contratto con TSK non potrà né operare né parcheggiare i monopattini. Hřib ha aggiunto che, in teoria, gli operatori potrebbero creare spazi di parcheggio privati, ma questa opzione è considerata molto complessa e poco probabile.
Perché Praga “estromette” i monopattini elettrici
L’esclusione dei monopattini elettrici deriva dalle critiche ricevute negli anni dai residenti nella capitale della Repubblica Ceca. Le principali lamentele riguardano il parcheggio selvaggio e l’utilizzo dei marciapiedi per parcheggiare, comportamenti che, dicono gli abitanti locali, mettono in pericolo i pedoni. Hájek ha inoltre precisato che le violazioni relative ai monopattini sono quasi il doppio rispetto a quelle delle biciclette, e le multe sono quasi cinque volte di più.
Il distretto di Praga 1 da tempo chiede un divieto totale dei monopattini elettrici condivisi e ha sollecitato l’amministrazione a introdurre una specifica ordinanza comunale. Questo non è stato ancora fatto perché, come dichiarato in conferenza stampa da Hřib, un simile provvedimento dovrebbe valere anche per i monopattini privati, il cui utilizzo attualmente non genera problemi.
Come accennato sopra, Praga non è la prima capitale europea a estromettere i monopattini in condivisione dal centro cittadino.
Non solo Praga: Parigi apripista
Parigi ha anticipato questa tendenza, vietando i monopattini elettrici in sharing già dal 1° settembre 2023. La decisione è arrivata dopo un referendum consultivo promosso ad aprile dello stesso anno, in cui l’89% dei votanti si è espresso contro la loro permanenza nelle strade della capitale francese. La consultazione, sebbene abbia visto una partecipazione limitata (solo il 7,46% degli aventi diritto), ha avuto esiti chiari e immediati: sono stati rimossi circa 15.000 monopattini condivisi, mettendo a rischio anche un centinaio di posti di lavoro. Il divieto ha colpito esclusivamente i veicoli in sharing, lasciando invariata la possibilità per i cittadini di utilizzare monopattini di proprietà privata. La misura ha fatto seguito a una crescente ondata di critiche per l’uso disordinato, il parcheggio selvaggio e l’elevato numero di incidenti, con oltre 400 sinistri registrati nel solo 2022, inclusi casi mortali. Già nel 2020 Parigi aveva cercato di introdurre una regolamentazione più rigida, ma il referendum ha segnato la svolta definitiva verso l’esclusione dei veicoli condivisi dalle strade cittadine.
Madrid: no ai monopattini nel 2024
Madrid ha seguito l’esempio di Parigi, annunciando nel settembre 2024 il divieto dei monopattini elettrici in sharing a partire da ottobre dello stesso anno. La decisione è stata presa dopo che le tre aziende autorizzate – Lime, Dott e Tier Mobility – non avevano rispettato le condizioni imposte dal Comune, tra cui l’obbligo di implementare tecnologie per impedire il parcheggio in aree vietate e la circolazione in zone pedonali o vicino a parchi storici. Inoltre è stata riscontrata la mancanza di coperture assicurative adeguate. Il sindaco José Luis Martínez-Almeida ha dichiarato che il mercato non è stato in grado di garantire il livello di sicurezza richiesto per i cittadini. Le aziende hanno avuto 20 giorni per presentare ricorso, ma nel frattempo i circa 6.000 monopattini sono stati rimossi dalle strade della capitale spagnola.
Italia: le nuove regole del Codice della Strada
In Italia non si è arrivati al divieto, ma si è scelta la strada di una regolamentazione stringente che potrebbe portare a una limitazione della circolazione dei monopattini elettrici. Con l’arrivo del Nuovo Codice della Strada, questi mezzi sono soggetti a regole molto più severe rispetto al passato. Le nuove misure prevedono l’obbligo di assicurazione, la targa identificativa, l’uso del casco per tutti e il divieto assoluto di parcheggio sui marciapiedi.
In questo modo si punta a ridurre i crescenti problemi legati alla sicurezza e al disordine urbano, con un focus particolare su incidenti, comportamenti a rischio e utilizzo improprio degli spazi pubblici. L’obiettivo dichiarato è quello di integrare la micromobilità nel tessuto urbano senza comprometterne la vivibilità, puntando su una maggiore responsabilizzazione degli utenti e su strumenti tecnologici per garantire il rispetto delle norme. Tuttavia le aziende di monopattini elettrici in sharing si sono rivoltate contro il provvedimento, che a loro dire penalizza fortemente il settore. Bisognerà aspettare per vedere come sarà applicato e quali effetti produrrà.
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