Trump sparge odio anche a Pasqua: auguri velenosi e insulti contro Biden e la sinistra
In occasione della Pasqua, una festività che per milioni di persone rappresenta un momento di pace, riconciliazione e speranza, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto un tono volgarmente ostile e polemico L'articolo Trump sparge odio anche a Pasqua: auguri velenosi e insulti contro Biden e la sinistra proviene da Globalist.it.

In occasione della Pasqua, una festività che per milioni di persone rappresenta un momento di pace, riconciliazione e speranza, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto un tono volgarmente ostile e polemico per il suo messaggio pubblicato sul social Truth.
L’augurio pasquale, che avrebbe potuto essere un’occasione per unire o almeno per sospendere momentaneamente i toni aspri della politica, si è invece trasformato in una vera e propria invettiva. Trump ha rivolto parole durissime contro la sinistra americana, i giudici, le forze dell’ordine e, ancora una volta, contro il presidente in carica Joe Biden.
“Buona Pasqua a tutti, compresi i pazzi della sinistra radicale che stanno lottando e tramando con tutte le loro forze per riportare nel nostro Paese assassini, signori della droga, prigionieri pericolosi, malati di mente, membri della gang MS-13 e picchiatori di mogli. Buona Pasqua anche ai giudici e alle forze dell’ordine deboli e inefficaci che stanno permettendo che questo sinistro attacco alla nostra nazione continui, un attacco così violento che non sarà mai dimenticato!”, ha scritto Trump.
Parole che tradiscono lo spirito autentico della Pasqua, trasformando una ricorrenza sacra in un pretesto per attaccare in modo virulento e volgare gli avversari politici.
L’ex presidente ha poi rivolto l’ennesimo affondo contro Joe Biden, definendolo un “idiota altamente distruttivo” e il “peggior presidente della storia americana”, accusandolo di aver “permesso intenzionalmente l’ingresso di milioni di criminali” grazie a una politica di frontiere aperte. Concludendo il messaggio, Trump ha esteso i suoi “auguri” anche a chi, secondo lui, avrebbe truccato le elezioni del 2020, usando un tono sarcastico e intriso di rancore.
In un momento in cui il Paese appare ancora profondamente diviso, l’uso sistematico di un linguaggio carico di disprezzo e violenza verbale da parte di un ex capo di Stato non può non sollevare preoccupazioni. Le parole di Trump non solo contraddicono i valori cristiani di perdono, amore e pace che la Pasqua celebra, ma alimentano tensioni e polarizzazione, trasformando la comunicazione politica in una forma di costante aggressione retorica.
Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio terrorismo verbale, che contribuisce a esasperare gli animi, radicalizzare lo scontro e indebolire la coesione sociale. In un’epoca in cui la parola pubblica dovrebbe essere usata con responsabilità, l’uso sistematico di toni violenti da parte di chi ha ricoperto – e ambisce a ricoprire di nuovo – la carica più alta degli Stati Uniti, è un segnale che non può essere ignorato.
La Pasqua, che dovrebbe unire, è stata così piegata ancora una volta a logiche divisive, ostaggio di un linguaggio che nulla ha a che vedere con la solennità e la speranza che questa festività rappresenta.
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