Trump aggiorna Zelensky sui negoziati: «Ottima telefonata, siamo sulla strada giusta». Il Cremlino: «Donald e Vladimir si vedranno in Arabia»
Il colloquio tra i leader di Usa e Ucraina dopo l'ok di Mosca alla tregua sugli attacchi a infrastrutture energetiche. Ma Kiev chiude a ogni ipotesi di annessioni L'articolo Trump aggiorna Zelensky sui negoziati: «Ottima telefonata, siamo sulla strada giusta». Il Cremlino: «Donald e Vladimir si vedranno in Arabia» proviene da Open.

Il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky si sono sentiti oggi al telefono, all’indomani della conversazione che il leader Usa ha avuto con Vladimir Putin. «Ho appena finito un’ottima telefonata con il presidente Zelensky che è durata circa un’ora», ha scritto su Truth lo stesso Trump, che 20 giorni si scontrò platealmente col leader ucraino alla Casa Bianca. Il colloquio, riferisce Trump, ha riguardato «per la maggior parte la chiamata di ieri con il presidente Putin per allineare sia la Russia che l’Ucraina in termini di richieste e necessità. Siamo sulla buona strada e chiederò al Segretario di Stato Marco Rubio e al Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz di fornire una descrizione accurata dei punti discussi. Tale dichiarazione verrà pubblicata a breve», aggiunge ancora il presidente americano. Nelle scorse ore, in realtà, Zelensky aveva ribadito che Kiev non intende accettare il riconoscimento della sovranità russa sui territori ucraini occupati da Mosca durante la guerra.
I paletti di Zelensky
«Ci auguriamo che l’America continui a fare pressione sulla Russia», aveva anticipato il leader ucraino dalla Finlandia, dove ha incontrato il presidente Alexander Stubb. «Credo che non ci dovrebbero essere compromessi sugli aiuti all’Ucraina. Dobbiamo rafforzare, al contrario, gli aiuti all’Ucraina, perché questo è un segnale che l’Ucraina è pronta a qualsiasi sorpresa da parte dei russi. Secondo me, la Russia vorrà che i nostri partner smettano di aiutarci, perché ciò significherebbe indebolire le posizioni ucraine», ha aggiunto, «sebbene ciò sia strano, se non hai intenzione di continuare a fare la guerra e vuoi veramente la pace, e sto parlando di Putin ora, allora perché dovresti temere l’esercito ucraino? Perché faresti di tutto per indebolire il nostro esercito o per indebolire la protezione del nostro popolo?». Una delle condizioni che aveva posto Putin per avviare i negoziati di pace era la cessione della Crimea a Mosca. Ieri Putin ha garantito uno stop agli attacchi sulle centrali energetiche ucraine per 30 giorni e lo scambio di 175 prigionieri, in cambio dello stop sull’invio di armi a Kiev. Ma sulla prima garanzia si litiga già.
Motori caldi per l’incontro Trump-Putin
Le interlocuzioni proseguiranno intense comunque anche sul binario russo-americano. Il prossimo incontro delle delegazioni è in programma domenica a Gedda, e oggi il Cremlino ribadisce che a vedersi presto saranno i due leader in persona. «L’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump sarà in Arabia Saudita», ha detto il portavoce Dmitry Peskov, pur senza fornire dettagli sulla data possibile. Nella telefonata di ieri non se ne sarebbe parlato, ha aggiunto.
Gli attacchi contro la rete elettrica di Kiev
Stanotte le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con due missili balistici Iskander-M, quattro missili antiaerei S-300 e 145 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze: lo ha reso noto l’Aeronautica militare di Kiev. Il ministero della Difesa russo sostiene però che le forze ucraine abbiano attaccato con tre droni nella notte un deposito di petrolio nella regione di Krasnodar e la accusa di «una provocazione» volta a «minare le iniziative di pace del presidente degli Stati Uniti». Sta di fatto che ad esser colpito è stato il sistema elettrico che alimenta le ferrovie della regione Dnipropetrovsk, nell’est del Paese. Cioè proprio una di quelle infrastrutture energetiche che Mosca aveva rinunciato ad attaccare per 30 giorni, accettando solo parzialmente la proposta di cessate il fuoco totale del leader ucraino.
Attaccato l’ospedale di Sumy
Le forze armate russe hanno attaccato con un drone due ospedali di Sumy, tra cui uno pediatrico, nel nord est dell’Ucraina provocando danni, ma senza causare vittime. Sono stati evacuati 147 pazienti, tra cui nove con mobilità ridotta, in seguito all’allarme aereo diffuso. Durante il raid, oltre ai 147 pazienti anche 21 membri dello staff ospedaliero si trovavano all’interno della struttura presa di mira. Nell’ospedale accanto si trovavano invece 49 pazienti e 11 dipendenti. «I locali dell’ospedale sono stati gravemente danneggiati. E’ scoppiato un incendio», ha affermato l’ufficio del procuratore generale di Kiev.
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