Thierry Neuville non lascia nulla al caso: “Toyota avvantaggiata per via di un aspetto”

Il rally ha dimostrato di essere nella sua lunga storia uno sport di strategia.

I motivi che inducono a questa riflessione sono complessi e molteplici, ma sotto gli occhi di tutti. Spesso una vittoria viene colta non solo con il piede destro, ma anche alla scrivania. Potrebbe essere il caso della Toyota, che in questo 2025 schiererà ad ogni gara almeno quattro vetture sommate alla quinta part-time affidata a Sebastien Ogier. Un vantaggio non di poco conto e che Thierry Neuville non si sente di sottovalutare. Il pilota della Hyundai ha infatti esternato un ragionamento interessante, meritevole di essere riportato dagli addetti ai lavori.

Non dobbiamo tralasciare il fatto che Toyota ha da schierare quattro, se non addirittura cinque, Yaris Rally1. Questo permette loro di avere a disposizione molte più sessioni di test. A Monte-Carlo si è rivelato un enorme valore aggiunto perché hanno potuto provare in diverse condizioni atmosferiche sfruttando diverse combinazioni di pneumatici, con i piloti che hanno potuto scambiarsi una grande mole di informazioni e il proprio punto di vista. Ovviamente noi, con soli tre giorni di test consentiti, non abbiamo potuto fare lo stesso. Anche in Svezia si è verificato lo stesso e questo a mio avviso spiega il loro brillante avvio di stagione a discapito del nostro leggermente più incespicante. Chiaramente anche noi della Hyundai a partire dal prossimo Safari avremo maggiore conoscenza del pacchetto auto-evoluzioni da sfruttare sul campo gara.

Il belga campione in carica non si sente insomma di trascurare il benché minimo dettaglio degli avversari, sapendo che anche una sottigliezza potrebbe invertire la rotta e riscrivere le sorti del World Rally Championship 2025. La line-up della Hyundai può contare dopo anni su tre piloti regolarmente a tempo pieno e di assoluto livello, permettendo al team coreano di sviluppare le evoluzioni apportate sulla i20 Rally1 e di correggerle qualora ne trovassero il bisogno come successo a dicembre al Devoluy con Adrien Fourmaux alla prima uscita senza cellula ibrida.

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