Tesori sotto la terra. Nuovi scavi alla ricerca di un secondo Ercolino

L’annuncio dopo la scoperta che ha acceso i riflettori su Montaione. Pomponi: "La preziosa statuetta tornerà da noi in una location protetta".

Apr 20, 2025 - 07:26
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Tesori sotto la terra. Nuovi scavi alla ricerca di un secondo Ercolino

di Giovanni Fiorentino

"La statuetta di Ercolino tornerà a Montaione. Già il mese prossimo, probabilmente. L’esposizione al pubblico? Puntiamo all’estate, restano una serie di passaggi da compiere con le indicazioni della Soprintendenza". Lo ha fatto sapere il sindaco Paolo Pomponi, facendo il punto sull’opera rinvenuta la scorsa estate durante gli scavi archeologici. L’idea era quella di riportarla in paese (e rimarrà in paese in via definitiva, a quanto pare al Museo Civico, ndr) ed esporla già in occasione del prossimo “Festone“ di inizio maggio, ma resta da capire come e su quale supporto esporla: valutazioni che spettano alla Soprintendenza e che saranno poi comunicate al Comune.

Il manufatto in questione in marmo bianco, privo di testa e risalente al IV secolo d.C., rappresenta Ercole in piedi in un momento di riposo, con la clava, la pelle del leone Nemeo e, ai piedi della figura, la testa di un toro che rimanda alla cattura del toro cretese. Attualmente, un team di esperti sta conducendo uno studio preliminare sul reperto archeologico, che è in fase di restauro con il contributo della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

La scoperta risale allo scorso luglio nell’ambito degli scavi condotti dall’Associazione Culturale Valdelsa fiorentina e dal Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze, con la partecipazione di studenti italiani ed americani dell’Istituto Irlab coinvolti nella “Summer school“ associata al progetto. Ed è stato a quanto pare proprio uno studente americano a rinvenire il reperto, sotto la direzione di Sabrina Bartali. Lo scavo della scorsa estate – con la permanenza dei ’giovani archeologici’ sul territorio montaionese durata circa un mese) ha interessato nel dettaglio un tratto di collina in località Sant’Antonio poco prima di Poggio all’Aglione, in uno spazio sul quale nel II secolo d.C. Sorgeva una residenza romana di lusso con tanto di stabilimento termale. Una sorta di "Castelfalfi" ante-litteram, tanto per dare un’idea e facendo un parallelismo con l’attualità.

Si ipotizza che la villa fosse di proprietà di un ricco possidente o forse una mansio ovvero una delle stazioni di sosta lungo le strade romane spesso dotate di impianti termale. L’oggetto ritrovato faceva forse parte del corredo della dimora o delle terme. E saranno le prossime campagne di scavo, già pianificate e approvate dall’Associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina, a dare ulteriori risposte: nel corso di quest’anno si mirerà a riportare in toto alla luce il peristilio rinvenuto in parte nella precedente campagna partendo dalla parte del sito di Sant’Antonio non ancora analizzato a fondo.

Lo scavo, iniziando dalla pulizia del sottobosco, avrà anche il compito di individuare eventuali collegamenti fra gli edifici. Nel 2026 si concluderanno invece gli scavi nell’area delle terme, focalizzandosi sugli antichi locali del tepidarium e del calidarium. E nel 2027, sarà arrivato il momento di tracciare un bilancio e delineare una sorta di pianta definitiva del sito, aggiornandola ad eventuali strutture e reperti che emergeranno nelle zone sud, est ed ovest del sito. "L’auspicio è che possano esserci tanti altri reperti – ha concluso Pomponi –: restiamo fiduciosi".