Supermercati troppo cari? In Svezia i consumatori rispondono con un boicottaggio (tutti in “sciopero della spesa”)

Niente spesa nei supermercati almeno per una settimana: esattamente come è accaduto in Croazia qualche settimana fa, così anche la Svezia ha deciso di non mettere piede nei negozi della Grande Distribuzione. Da lunedì 24 marzo, infatti, gli svedesi hanno dato avvio alla protesta contro i forti incrementi dei prodotti alimentari. Un’iniziativa che è diventata...

Mar 26, 2025 - 14:22
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Supermercati troppo cari? In Svezia i consumatori rispondono con un boicottaggio (tutti in “sciopero della spesa”)

Niente spesa nei supermercati almeno per una settimana: esattamente come è accaduto in Croazia qualche settimana fa, così anche la Svezia ha deciso di non mettere piede nei negozi della Grande Distribuzione.

Da lunedì 24 marzo, infatti, gli svedesi hanno dato avvio alla protesta contro i forti incrementi dei prodotti alimentari. Un’iniziativa che è diventata subito virale grazie a post condivisi sui social come Facebook, Instagram e TikTok.

Leggi anche: Sei single? Il costo della vita è quasi il doppio rispetto ad una famiglia (e aumenta lo spreco alimentare)

Secondo le stime dell’agenzia governativa Statistics Sweden, il costo annuale per la spesa di una famiglia nel Paese, da gennaio 2022, è salito fino a 30 mila corone, pari a circa 2.763 euro.

Molti consumatori, inoltre, credono che l’aumento dei prezzi non sia solo legato alle dinamiche globali dei mercati e ai conflitti geopolitici, ma anche alla mancanza di concorrenza nel settore della grande distribuzione. Catene come Ica, Coop, Lidl e Willys, infatti, dominano il mercato e traggono vantaggi economici dall’oligopolio che limita le opzioni per i consumatori, facendo lievitare i costi a loro carico.

Dall’altro lato, i supermercati sostengono che l’aumento dei prezzi è dovuto principalmente all’incremento dei costi delle materie prime, causato dai danni ambientali e climatici che influenzano i raccolti.

Come dicevamo, si tratta di una delle numerose proteste contro il costo della vita che si sono svolte in tutta Europa nelle ultime settimane. Il mese scorso gli acquirenti in Bulgaria hanno boicottato le grandi catene di vendita al dettaglio e i supermercati per protestare contro l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, che secondo quanto riferito ha portato a un calo del fatturato di quasi il 30%. A gennaio, il boicottaggio dalla Croazia si è diffuso in Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia.

Non abbiamo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare – si legge da più parti nei post sui social media. I prezzi del cibo sono scappati mentre i giganti del cibo e i grandi produttori stanno facendo miliardi di profitti a nostre spese.

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