Strive: la prima società NASDAQ con tesoreria in Bitcoin
Strive ha annunciato la sua fusione con Asset Entities, formando la prima società pubblica con una tesoreria in Bitcoin.


Strive ha annunciato la sua fusione con Asset Entities, formando la prima società pubblica con una tesoreria in Bitcoin e un’imminente quotazione al NASDAQ. Questo ambizioso progetto mira a trasformare Bitcoin in una riserva strategica per il mondo finanziario tradizionale.
Fusione e debutto NASDAQ: un passo storico per Strive e Bitcoin
La recente fusione tra Strive Asset Management e Asset Entities costituisce una novità senza precedenti: la creazione di una società pubblica che avrà come core business la gestione di Bitcoin. La nuova entità opererà sotto il nome Strive, gestendo un portafoglio totale di 2 miliardi di dollari in asset. Inoltre, la sua quotazione al NASDAQ segna un’importante tappa nell’integrazione tra criptovalute e mercati tradizionali.
Questa mossa fonde le esperienze di due competitori sul panorama blockchain: Strive, nata nel 2022 da Vivek Ramaswamy e Anson Frericks, e Asset Entities. La società, guidata dal CEO Matt Cole, già responsabile di un portafoglio obbligazionario da 70 miliardi di dollari, si pone come un attore determinante nell’evoluzione di Bitcoin da semplice asset speculativo a riserva di valore ufficiale.
Strategie innovative per la crescita della tesoreria Bitcoin
Strive non si limita a gestire Bitcoin sul suo bilancio: l’azienda intende mettere in atto un piano ambizioso per ampliare la detenzione di BTC attraverso strumenti finanziari novativi. Tra questi, spicca il progetto di un Bitcoin-for-equity exchange esente da tassazione, basato sulla Sezione 351 del codice fiscale IRS statunitense. Questa norma consente lo scambio di asset per quote societarie senza dover sostenere immediatamente imposte sulle plusvalenze.
Questo meccanismo potrebbe attrarre fino a 1 miliardo di dollari in Bitcoin da investitori che vogliono differire il pagamento delle tasse, aumentando notevolmente la liquidità disponibile e la capacità di acquisto di Strive. Di conseguenza, la società potrà acquistare Bitcoin in modo più aggressivo e vantaggioso, accelerando la crescita della sua riserva crittografica.
Acquisizioni e leva finanziaria per incrementare il potere d’acquisto
Strive prevede inoltre di acquisire aziende con flussi di cassa stabili, pagandole a multipli ridotti. Questa strategia ha due obiettivi principali: garantire un ingresso di liquidità e rafforzare il bilancio aziendale. Con risorse maggiori e più flessibilità, Strive potrà indebitarsi per incrementare ulteriormente la sua capacità di comprare Bitcoin.
Il ricorso alla leva finanziaria, combinato a coperture di rischio efficaci, permette all’azienda di massimizzare l’acquisto di BTC nel medio-lungo termine. Questo approccio sottolinea la volontà di Strive di adottare una strategia aggressiva, puntando a una crescita rapida e sostenibile, a differenza di modelli più conservativi.
Strive rispetto a BlackRock, Grayscale e altre strategie Bitcoin
Pur ispirandosi a modelli consolidati come quelli di BlackRock o Grayscale, Strive si differenzia per alcune scelte tattiche. Seguendo un copione simile a Strategy e Metaplanet, centralizza la proprietà in mano alla società madre, usa una combinazione di capitale proprio e debito per acquistare Bitcoin e tratta BTC come riserva aziendale a lungo termine.
Tuttavia, la novità principale risiede nell’uso della Sezione 351 del codice fiscale, che Strive sfrutterà per lanciare un programma di scambio di Bitcoin per equity senza tassazione immediata. Finora, nessun altro concorrente ha implementato un meccanismo di questo tipo, dando a Strive un potenziale vantaggio competitivo nella raccolta di Bitcoin da investitori.
A seguito della fusione, Strive possiederà il 94,2% della nuova società pubblica, mantenendo un controllo molto forte, mentre i precedenti azionisti di Asset Entities detengono il restante 5,8%. Questa struttura azionaria riflette la leadership di Strive nel progetto e la sua volontà di conservare l’autonomia gestionale per perseguire le strategie fintech e di investimento in Bitcoin.
Il futuro di Strive e dell’adozione istituzionale del Bitcoin
Strive si posiziona in modo strategico in un momento in cui sempre più investitori istituzionali cercano di posizionarsi nel mondo delle criptovalute, in particolare in Bitcoin. La combinazione di prodotti finanziari innovativi e di una struttura societaria pubblica offre a Strive l’opportunità di ampliare la base di investitori e di catalizzare flussi significativi di capitali digitali.
Il possibile impatto di questa società sul mercato è duplice: da una parte, incrementerà la domanda istituzionale di Bitcoin, contribuendo a stabilizzarne il prezzo e la percezione come riserva di valore legittima; dall’altra, farà da apripista per ulteriori iniziative di quotazione e integrazione tra asset digitali e mercati regolamentati.
La strategia di Strive non è priva di rischi: un uso aggressivo della leva può incrementare la volatilità del portafoglio. Tuttavia, il management sembra determinato a massimizzare il valore a lungo termine, puntando su strumenti di copertura e su una governance solida.
Inoltre, l’innovativa proposta di scambio Bitcoin-for-equity senza imposizione fiscale, se avrà successo, potrebbe rivoluzionare le modalità di investimento in criptovalute, stimolando un’ondata di flussi nel settore.
Azioni per investitori e operatori del mercato
Per chi segue l’evoluzione degli investimenti in Bitcoin, Strive rappresenta una realtà da monitorare con attenzione. La sua capacità di andare in borsa e attrarre miliardi in Bitcoin potrebbe segnare un cambiamento epocale negli equilibri di mercato.
Gli investitori interessati dovrebbero valutare attentamente la proposta di valore di Strive, comprendere le dinamiche fiscali e finanziarie legate ai nuovi prodotti e considerare il potenziale impatto sul portafoglio complessivo.
Di conseguenza, più che un semplice operatore di asset digitali, Strive si candida a diventare un modello di riferimento per la piena integrazione di Bitcoin nelle strategie finanziarie istituzionali e commerciali.
La fusione di Strive e Asset Entities segna una svolta significativa nel panorama degli investimenti in Bitcoin. Grazie a strategie innovative, una solida governance e l’imminente quotazione NASDAQ, Strive potrebbe ridefinire il ruolo delle criptovalute come vera e propria riserva aziendale. Il futuro della finanza digitale passa anche da qui: per investitori e operatori, è tempo di osservare da vicino le mosse di questa nuova realtà.Strive ha annunciato la sua fusione con Asset Entities, formando la prima società pubblica con una tesoreria in Bitcoin e un’imminente quotazione al NASDAQ. Questo ambizioso progetto mira a trasformare Bitcoin in una riserva strategica per il mondo finanziario tradizionale.
Fusione e debutto NASDAQ: un passo storico per Strive e Bitcoin
La recente fusione tra Strive Asset Management e Asset Entities costituisce una novità senza precedenti: la creazione di una società pubblica che avrà come core business la gestione di Bitcoin. La nuova entità opererà sotto il nome Strive, gestendo un portafoglio totale di 2 miliardi di dollari in asset. Inoltre, la sua quotazione al NASDAQ segna un’importante tappa nell’integrazione tra criptovalute e mercati tradizionali.
Questa mossa fonde le esperienze di due competitori sul panorama blockchain: Strive, nata nel 2022 da Vivek Ramaswamy e Anson Frericks, e Asset Entities. La società, guidata dal CEO Matt Cole, già responsabile di un portafoglio obbligazionario da 70 miliardi di dollari, si pone come un attore determinante nell’evoluzione di Bitcoin da semplice asset speculativo a riserva di valore ufficiale.
Strategie innovative per la crescita della tesoreria Bitcoin
Strive non si limita a gestire Bitcoin sul suo bilancio: l’azienda intende mettere in atto un piano ambizioso per ampliare la detenzione di BTC attraverso strumenti finanziari novativi. Tra questi, spicca il progetto di un Bitcoin-for-equity exchange esente da tassazione, basato sulla Sezione 351 del codice fiscale IRS statunitense. Questa norma consente lo scambio di asset per quote societarie senza dover sostenere immediatamente imposte sulle plusvalenze.
Questo meccanismo potrebbe attrarre fino a 1 miliardo di dollari in Bitcoin da investitori che vogliono differire il pagamento delle tasse, aumentando notevolmente la liquidità disponibile e la capacità di acquisto di Strive. Di conseguenza, la società potrà acquistare Bitcoin in modo più aggressivo e vantaggioso, accelerando la crescita della sua riserva crittografica.
Acquisizioni e leva finanziaria per incrementare il potere d’acquisto
Strive prevede inoltre di acquisire aziende con flussi di cassa stabili, pagandole a multipli ridotti. Questa strategia ha due obiettivi principali: garantire un ingresso di liquidità e rafforzare il bilancio aziendale. Con risorse maggiori e più flessibilità, Strive potrà indebitarsi per incrementare ulteriormente la sua capacità di comprare Bitcoin.
Il ricorso alla leva finanziaria, combinato a coperture di rischio efficaci, permette all’azienda di massimizzare l’acquisto di BTC nel medio-lungo termine. Questo approccio sottolinea la volontà di Strive di adottare una strategia aggressiva, puntando a una crescita rapida e sostenibile, a differenza di modelli più conservativi.
Strive rispetto a BlackRock, Grayscale e altre strategie Bitcoin
Pur ispirandosi a modelli consolidati come quelli di BlackRock o Grayscale, Strive si differenzia per alcune scelte tattiche. Seguendo un copione simile a Strategy e Metaplanet, centralizza la proprietà in mano alla società madre, usa una combinazione di capitale proprio e debito per acquistare Bitcoin e tratta BTC come riserva aziendale a lungo termine.
Tuttavia, la novità principale risiede nell’uso della Sezione 351 del codice fiscale, che Strive sfrutterà per lanciare un programma di scambio di Bitcoin per equity senza tassazione immediata. Finora, nessun altro concorrente ha implementato un meccanismo di questo tipo, dando a Strive un potenziale vantaggio competitivo nella raccolta di Bitcoin da investitori.
A seguito della fusione, Strive possiederà il 94,2% della nuova società pubblica, mantenendo un controllo molto forte, mentre i precedenti azionisti di Asset Entities detengono il restante 5,8%. Questa struttura azionaria riflette la leadership di Strive nel progetto e la sua volontà di conservare l’autonomia gestionale per perseguire le strategie fintech e di investimento in Bitcoin.
Il futuro di Strive e dell’adozione istituzionale del Bitcoin
Strive si posiziona in modo strategico in un momento in cui sempre più investitori istituzionali cercano di posizionarsi nel mondo delle criptovalute, in particolare in Bitcoin. La combinazione di prodotti finanziari innovativi e di una struttura societaria pubblica offre a Strive l’opportunità di ampliare la base di investitori e di catalizzare flussi significativi di capitali digitali.
Il possibile impatto di questa società sul mercato è duplice: da una parte, incrementerà la domanda istituzionale di Bitcoin, contribuendo a stabilizzarne il prezzo e la percezione come riserva di valore legittima; dall’altra, farà da apripista per ulteriori iniziative di quotazione e integrazione tra asset digitali e mercati regolamentati.
La strategia di Strive non è priva di rischi: un uso aggressivo della leva può incrementare la volatilità del portafoglio. Tuttavia, il management sembra determinato a massimizzare il valore a lungo termine, puntando su strumenti di copertura e su una governance solida.
Inoltre, l’innovativa proposta di scambio Bitcoin-for-equity senza imposizione fiscale, se avrà successo, potrebbe rivoluzionare le modalità di investimento in criptovalute, stimolando un’ondata di flussi nel settore.
Azioni per investitori e operatori del mercato
Per chi segue l’evoluzione degli investimenti in Bitcoin, Strive rappresenta una realtà da monitorare con attenzione. La sua capacità di andare in borsa e attrarre miliardi in Bitcoin potrebbe segnare un cambiamento epocale negli equilibri di mercato.
Gli investitori interessati dovrebbero valutare attentamente la proposta di valore di Strive, comprendere le dinamiche fiscali e finanziarie legate ai nuovi prodotti e considerare il potenziale impatto sul portafoglio complessivo.
Di conseguenza, più che un semplice operatore di asset digitali, Strive si candida a diventare un modello di riferimento per la piena integrazione di Bitcoin nelle strategie finanziarie istituzionali e commerciali.
La fusione di Strive e Asset Entities segna una svolta significativa nel panorama degli investimenti in Bitcoin. Grazie a strategie innovative, una solida governance e l’imminente quotazione NASDAQ, Strive potrebbe ridefinire il ruolo delle criptovalute come vera e propria riserva aziendale. Il futuro della finanza digitale passa anche da qui: per investitori e operatori, è tempo di osservare da vicino le mosse di questa nuova realtà.