Stop ai dazi: perché Marvell guida la carica dei produttori di chip
Titolo in rialzo del 9% negli scambi del pre-market. Il broker Cantor Fitzgerald annuncia un “mea culpa” sull’azienda che produce sistemi di semiconduttori per data center: non è vero, come ipotizzato, che rischia di perdere un cliente come Microsoft.

Lunedì 12 maggio negli scambi del pre-market a New York volano i titoli globali della tecnologia e dei chip, dopo che gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di sospendere la maggior parte dei dazi reciproci.
I titoli tecnologici, come le aziende di semiconduttori e i produttori di smartphone, sono stati duramente colpiti dalle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Fra i big del settore, lunedì Nvidia sale del 5% nel pre-market, AMD guadagna il 7%, Broadcom avanza del 5%.
Uno dei titoli più brillanti è Marvell Technology, in rialzo del 9% a 64,90 dollari, dalla chiusura a 59,65 dollari di venerdì sera. Le azioni di Marvell Technology sono reduci di un pesante crollo dell’11% nella giornata di mercoledì 7 maggio, il giorno successivo all’annuncio da parte del produttore di circuiti integrati che l’Investor Day in calendario per il prossimo 10 giugno sarà rinviata a una non precisata data del 2026 a causa delle incertezze macroeconomiche.
Il Ceo Matt Murphy ha definito l'ambiente macroeconomico “incerto”, ma ha sottolineato che l'azienda continua a “fare grandi progressi nel business del silicio AI personalizzato e “non vede l'ora di condividere gli aggiornamenti sulle nuove opportunità” della tecnologia. Murphy ha aggiunto che l’ argomento sarà al centro della conferenza annuale della leadership tecnica dell'azienda che si terrà a Santa Clara, in California, il mese prossimo.
La settimana scorsa Marvell ha anche confermato la sua previsione di fatturato per il primo trimestre dell'anno fiscale 2026 (marzo-maggio), pari a 1,87 miliardi di dollari, con una possibile oscillazione del più o meno 2%.
Dopo avere toccato un massimo di 126 dollari lo scorso 23 gennaio, le quotazioni di Marvell si sono dimezzate nel successivi tre mesi, fino a toccare un minimo di 49 dollari il 4 aprile, due giorni dopo l’annuncio dei dazi generalizzati del cosiddetto Liberation Day di Donald Trump.
Fra i motivi che spingono oggi al rialzo Marvell Technology c’è anche la marcia indietro del broker Cantor Fitzgerald, che la settimana scorsa aveva ipotizzato che l’azienda che realizza soluzioni di semiconduttori per l'infrastruttura dei dati avrebbe potuto perdere il business dei chip per AI personalizzati con Microsoft. Venerdì il broker ha fatto un mea culpa affermando di essersi sbagliato a suggerire quell’ipotesi. Cantor Fitzgerald ha comunque tagliato la raccomandazione a Neutral da Overweight e ha abbassato il target price a 60 dollari da 125 dollari.
Oggi su 38 analisti che coprono il titolo, le raccomandazioni di acquisto sono 34 e la media dei target price è 100 dollari (+67% sul prezzo attuale).
Ai prezzi attuali, sostiene il sito Seeking Alpha, Marvell Technologies esprime un solido potenziale di rialzo in un orizzonte pluriennale. I dati dell’ultimo trimestre hanno mostrato una crescita dei ricavi del 27% (sullo stesso periodo dell’anno precedente), più che buona, ma hanno evidenziato anche un calo del Gross margin, che resta comunque al di sopra del 60%.
Questo calo della redditività, si legge nell’articolo, non è un campanello di allarme, perché è causato dal rincaro dei prezzi della taiwanese Tsmc, che oberata dagli ordini dei clienti ha deciso di approfittare del suo potere sui prezzi per rivendicare una fetta un po’ più ampia del business dei chip per AI. Quindi, per Marvell Technologies fare produrre i propri chip da Tsmc è diventato un po’ più caro.
Vista nella prospettiva di medio termine, questa novità non è affatto negativo: è vero che l’utile del trimestre è salito solo del 20%, ma è anche vero che l’azienda continua a beneficiare di una domanda prorompente per i data center per AI, con margini che restano decisamente molto alti.
Nel trimestre i costi per ricerca e sviluppo e le spese amministrative sono rimasti stabili, motivo per cui Marvell Technology ha visto le proprie spese operative crescere molto meno dei ricavi e degli utili lordi. Le spese operative rettificate sono cresciute di circa il 12% rispetto a un anno prima. Il margine operativo rettificato di Marvell si è attestato intorno al 34%.
Marvell Technology comunicherà i risultati del primo trimestre alla fine di maggio. Al momento, gli analisti di Wall Street prevedono che l'azienda registrerà un forte aumento dei ricavi a 1,87 miliardi di dollari (+61%), anche se la crescita su base trimestrale non risulterà particolarmente forte (+3%). Il forte aumento previsto su base annua è quindi principalmente il risultato di un confronto relativamente facile con il primo trimestre dello scorso anno. Allo stesso tempo, gli analisti prevedono che Marvell registrerà un utile di 169 milioni di dollari, con un fortissimo miglioramento dalla perdita di 216 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
Se queste stime saranno confermate, o addirittura superate, diventeranno più solide le attuali previsioni del consensus che per l’intero esercizio 2025-2026 indicano una crescita dei ricavi del 43% a 8,2 miliardi di dollari e un utile di 937 milioni, contro una perdita nell’esercizio precedente di 885 milioni.
Al prezzo attuale Marvell Technologies capitalizza 51,5 miliardi di dollari, che corrispondono a 54 volte l’utile atteso per l’esercizio attualmente in corso. Un multiplo di sicuro non basso, ma neanche stratosferico se l’azienda confermerà l’attuale traiettoria di crescita, grazie soprattutto all’enorme flusso di investimenti per data center per AI.