Stella Maris, nuovo ospedale dei bambini: ecco la posa della prima pietra. Oltre 44 camere per i pazienti

La struttura avrà 44 ambulatori, oltre 1000 metri quadrati di laboratori, e anche 50 sale. Il costo totale dell’ospedale è di 28.850.000 euro più 4,5 milioni di acquisto del terreno

Apr 24, 2025 - 02:03
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Stella Maris, nuovo ospedale dei bambini: ecco la posa della prima pietra. Oltre 44 camere per i pazienti

Pisa, 24 aprile 2025 – Via ufficiale, con la posa della prima pietra a cui hanno preso parte varie autorità, alla costruzione del nuovo ospedale dei bambini e dei ragazzi dello Stella Maris che sorgerà a due passi dal polo di Cisanello.

Il nuovo complesso, è stato voluto per “garantire le migliori cure ai piccoli pazienti che hanno bisogno di diagnosi, assistenza, trattamento e riabilitazione per patologie neuropsichiatriche”. Con i suoi 12mila metri quadri di superficie edificata - che ospiteranno 44 camere per la degenza, 44 ambulatori e oltre 1000 metri quadrati di laboratori, oltre a 50 sale per l’osservazione terapeutica e a spazi per il gioco e per l’apprendimento - il nuovo complesso ospedaliero della Stella Maris è stato pensato per creare un rapporto nuovo e di sostegno reale all’intera famiglia. Un ospedale dalla forma ‘leggera’ che si inserisce nel parco di oltre 24mila metri quadri che lo attornia.

Diagnosi, terapia, riabilitazione, ricerca e didattica potranno contare su elevati standard di accoglienza, comfort, sicurezza e tecnologia (verrà trasferito qui, ad esempio, anche il sistema di Risonanza Magnetica a 3 Tesla di ultima generazione). “Questo garantirà all’Irccs - si spiega - di crescere ancora, al servizio di bambini e ragazzi con patologie neurologiche, psicologiche e psichiatriche di grande complessità, come, per citarne alcune, l’autismo, l’epilessia, le paralisi cerebrali, i disturbi del comportamento alimentare e quelli della condotta e del linguaggio. Il nuovo ospedale, si evidenzia, è inserito nell’area dell’assistenza biomedica di Cisanello e svilupperà sinergie assistenziali con il policlinico multi-specialistico e potenzierà la ricerca con gli enti scientifici (Università, Cnr, Sant’Anna, la Normale).

Il costo dell’ospedale è di 28.850.000 euro più 4,5 milioni di acquisto del terreno: l’intero investimento sarà interamente sostenuto dalla Fondazione Stella Maris. Nell’attuale area, a Calambrone, resterà la sede direzionale e continuerà a operare la Risonanza Magnetica a 7 Tesla, prima e unica in Italia e tra le poche al mondo con questa intensità, impiegata in progetti di ricerca nazionali e internazionali. Per il resto del complesso, è in fase di valutazione la trasformazione in un polo di alta formazione.

“In questo momento di Bellezza e Bene infiniti - ha detto il presidente di Stella Maris, Giuliano Maffei - vogliamo dedicare il nuovo ospedale ai nostri padri fondatori e a tutti quei genitori che hanno gli occhi spenti a causa del dolore lancinante e profondo per quella malattia, o per quella condizione comportamentale che, inaspettatamente, come un uragano, è entrato nelle loro famiglie”.

E il direttore generale Roberto Cutajar ha aggiunto: “Chi verrà dopo di noi tra qualche decennio, potrà voltarsi indietro e guardare a questa giornata come a un punto di partenza che ha consentito lo sviluppo e lo svolgimento di tante nuove attività di assistenza e di ricerca per i bambini affetti da malattie neurologiche e psichiatriche, alleviando in modo deciso e significativo la sofferenza loro e quella delle loro famiglie”.

Infine, secondo Giovanni Cioni, direttore scientifico della Stella Maris, “grazie al nuovo ospedale la Fondazione potrà raccogliere con fiducia le nuove sfide per la ricerca e per la cura dei disturbi neuropsichici che colpiscono in numero sempre crescente i bambini e adolescenti (più di 2 milioni oggi in Italia) e i nostri ricercatori clinici e di laboratorio già stanno sperimentando a Calambrone quelle tecnologie diagnostiche e terapeutiche innovative nella ricerca e nell’assistenza che saranno implementate e sviluppate nel contesto del costruendo ospedale, anche grazie alle sinergie con l’università, le aziende sanitarie, l’area di ricerca del Cnr, la Normale e la Scuola Superiore Sant’Anna”.