Starbase, il feudo di SpaceX dove Elon Musk detta le regole (e ha un busto d’oro): oggi il voto per trasformarla in una città
Un solo candidato sindaco, il busto del multimiliardario fuori e locali intitolati alla «conquista di Marte»: in Texas prende forma la città abitata quasi esclusivamente da dipendenti di SpaceX. Un esperimento amministrativo dove le elezioni sono una formalità e le regole le scrive l'azienda dell'imprenditore L'articolo Starbase, il feudo di SpaceX dove Elon Musk detta le regole (e ha un busto d’oro): oggi il voto per trasformarla in una città proviene da Open.

Elon Musk non sembra riuscire a stare lontano dalla politica e dai palazzi del governo. Dopo l’addio ufficioso definitivo al Doge – formalmente perché «il lavoro era concluso», più probabilmente per il crollo verticale in borsa della sua Tesla – il miliardario potrebbe diventare il proprietario di una città tutta sua. Il nome, Starbase, porta l’indelebile marchio della base spaziale adiacente, quella texana di Boca Chica che l’azienda SpaceX da anni usa per il lancio dei suoi razzi. Il territorio è già abbondantemente timbrato da Musk: un suo mastodontico busto dorato campeggia all’ingresso dei quartieri abitati, vicino a una targa («ELON aka Memelord») che non lascia spazio a molte interpretazioni. Gli stessi abitanti della zona, cioè quelli che sabato 3 maggio si sono espressi sulla creazione o meno di una nuova città, sono quasi tutti dipendenti di SpaceX con le loro famiglie. Insomma, l’urna sarà una mera formalità.
Starbase, il micro-regno dove Musk la fa da padrone
Più che di città o di nuova unità amministrativa a pochi passi dal confine con il Messico, si potrebbe parlare di regno. Secondo quanto riporta Bloomberg, la popolazione di quei quartieri di Boca Chica nel 2025 ammonta a poco più di 500 persone. Circa 260 sono lavorano nell’azienda di Musk, gli altri sono loro familiari. I candidati sindaci? In realtà è solo uno, il 36enne Bobby Peden, dal 2013 vicepresidente delle operazioni di test e lancio a Boca Chica. Dietro il bar del quartiere, c’è un ristorante per soli dipendenti – l’Astropub – su cui campeggia l’insegna rossa «Occupy Mars». Una scelta, quella di Musk, forse dettata da vanità. Ufficialmente, invece, è stata presentata la sua praticità ai fini dei lanci di SpaceX: avere un’amministrazione locale specifica, con tanto di sindaco, permetterebbe di approvare ordinanze senza dover passare dalla Contea. Ordinanze come, ad esempio, la chiusura delle strade vicine alle rampe di lancio.
Le proteste della comunità locale: «Così ci rubano la spiaggia»
Non sono mancate comunque le critiche e le proteste. Molti residenti nella zona di Boca Chica, rappresentati in particolare dagli attivisti di South Texas Environmental Justice Network, hanno lamentato la possibile privatizzazione della spiaggia pubblica della località: «La sabbia è destinata alla gente», hanno dichiarato. «Per generazioni, i residenti hanno visitato la spiaggia di Boca Chica per pescare, nuotare, divertirsi. La tribù Carrizo/Comecrudo ha legami spirituali con la spiaggia. Dovrebbero essere in grado di mantenere l’accesso».
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