“Sono entrato in seminario ma non faceva per me. Ero amico di una prostituta, un uomo mi fece una proposta intima indecente”: le confessioni di Brunello Cucinelli
Un’infanzia a “guardare il cielo e le stelle” perché in casa mancava l’elettricità, una parentesi di due giorni in seminario con il sogno del sacerdozio, tre anni di ingegneria con un solo esame superato, e poi “dieci anni vissuti al bar”, definiti “la più grande esperienza della mia vita”. È un Brunello Cucinelli intimo e […] L'articolo “Sono entrato in seminario ma non faceva per me. Ero amico di una prostituta, un uomo mi fece una proposta intima indecente”: le confessioni di Brunello Cucinelli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un’infanzia a “guardare il cielo e le stelle” perché in casa mancava l’elettricità, una parentesi di due giorni in seminario con il sogno del sacerdozio, tre anni di ingegneria con un solo esame superato, e poi “dieci anni vissuti al bar”, definiti “la più grande esperienza della mia vita”. È un Brunello Cucinelli intimo e sorprendente quello che si racconterà stasera, sabato 10 maggio, nel salotto di “Ciao Maschio”, il programma di Nunzia De Girolamo in onda in seconda serata su Rai 1. L’imprenditore-filosofo, re del cashmere e del “capitalismo umanistico”, ha ripercorso alcune tappe fondamentali e meno note della sua gioventù, svelando un percorso formativo tutt’altro che lineare.
“Da bambino volevo essere un ingegnere”, confessa Cucinelli. Un sogno che lo porta a iscriversi all’università, ma l’esperienza dura poco: “Ho fatto tre anni in ingegneria, ma ho dato un solo esame. Non era il mio“. Prima ancora, intorno ai dodici anni, c’era stata una fugace vocazione religiosa: “Ssono andato in seminario, volevo fare il sacerdote, per due giorni solamente. Sono tornato a casa perché mi mancava la famiglia, però avevo sempre questa attrazione per la vita spirituale”. Ma è il periodo successivo, quello trascorso “al bar”, che Cucinelli definisce cruciale: “Questi dieci anni vissuti al bar, il caffè italiano, è stata la più grande esperienza della mia vita“. Un luogo di incontro e di scambio, dove, pur frequentando l’università, si “discuteva di donne, di filosofia, di politica, di educazione, di tutto”. Un microcosmo prevalentemente maschile, con un’eccezione significativa.
“Al bar eravamo solo uomini, tranne la mia amica Lella che faceva la prostituta, che per me è stato un grande insegnamento di vita”, rivela l’imprenditore. “Avevo 17-18 anni, la sera lei dopo il lavoro veniva al bar, giocava a carte con noi, a me raccontava un po’ le traversie della vita, e quindi mi ha fatto sufficientemente tenerezza”. Poi, un’altra confessione inaspettata, legata a un suo passato da modello: “Io da ragazzo facevo l’indossatore, quindi quando tu fai certi mestieri è un po’ più facile ricevere proposte indecenti“. E la proposta arrivò: “Allora mi fecero una proposta che a me non piaceva. Me la fece un uomo“. La sua reazione fu netta, espressione di un’integrità morale che rivendica con forza: “Ma al di là di questo io sotto questo profilo sono incorruttibile, dico la sincera verità. A volte si dice che tutto si può. No, io non ne sono convinto. Non tutto si può”.
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