Sinner e la squalifica di 3 mesi per doping, perché è punito dalla Wada anche se innocente

Jannik Sinner si accorda con la Wada in merito alla vicenda doping per il caso clostebol: riconosciuto innocente, deve comunque pagare per le negligenze del suo staff

Feb 15, 2025 - 14:29
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Sinner e la squalifica di 3 mesi per doping, perché è punito dalla Wada anche se innocente

Jannik Sinner è innocente, tuttavia va punito. Questo l’esito del procedimento di fronte alla Wada, conclusosi con un accordo, nell’ambito del caso doping relativo all’assunzione del farmaco a base di clostebol.

Sinner si è sempre proclamato innocente e sia l’Itia (International Tennis Integrity Agency) che la Wada (World Anti-Doping Agency) hanno accertato la sua buona fede. Ma sarà Sinner a pagare per le leggerezze di altri membri del suo staff, con una sospensione di tre mesi.

Cos’è il clostebol

Il clostebol è uno steroide anabolizzante utilizzato come cicatrizzante delle lesioni cutanee, ma ha anche effetti dopanti sulle prestazioni degli atleti.

Sinner e il caso doping

Il 10 marzo 2024, durante il torneo di Indian Wells, tracce del metabolita del clostebol erano state trovate negli esami di Sinner. Il tennista altoatesino si era appellato alla sospensione provvisoria, che scatta in automatico in situazioni simili, e aveva potuto continuare a giocare. Sinner aveva spiegato di non avere assunto volontariamente doping, ma di essere stato massaggiato dal suo fisioterapista, il quale si era applicato sulle mani un farmaco da banco contenente clostebol per trattare una piccola ferita. Sinner aveva poi licenziato il fisioterapista.

L’Itia aveva sposato la tesi della contaminazione involontaria e aveva assolto il giocatore, anche tenendo conto del fatto che la quantità di metaboliti riscontrati nelle analisi di Sinner era minima, del tutto trascurabile.

Poi è però arrivato il ricorso della Wada al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) con una richiesta pesantissima: la squalifica di Sinner da uno a due anni. L’udienza per l’arbitrato era stata fissata per il 16 e 17 aprile. Ma l’accordo del 15 febbraio 2025 chiude la vicenda con tre mesi di squalifica per Sinner.

Per la Wada Sinner è innocente ma va punito

Con un comunicato, l’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) ha chiarito la sua posizione, cercando “un esito equo e appropriato” della vicenda “conformemente all’Articolo 10.8.2 del Codice Mondiale Antidoping”.

Wada sposa la versione di Sinner relativa all’esposizione involontaria e “riconosce che il sig. Sinner non aveva intenzione di barare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di prestazioni, avvenendo a sua insaputa a causa della negligenza di alcuni membri del suo entourage”.

La punizione, però, è arrivata lo stesso, perché “secondo il Codice e in base ai precedenti del CAS, un’atleta è ritenuto responsabile della negligenza del proprio entourage”. Dunque, “considerando l’unicità dei fatti di questo caso, è stata ritenuta appropriata una sospensione di tre mesi”.

Quando Sinner potrà tornare a giocare

Sinner non potrà competere dal 9 febbraio al 4 maggio compresi, potendo tornare sul campo dal 5 maggio. Gli allenamenti potrà riprenderli ufficialmente solo dal 13 aprile.

Al suo rientro Sinner avrà 9.730 punti, il che gli permetterà di essere ancora in numero 1 al mondo, ma occorre vedere quali risultati incasseranno Zverev e Alcaraz.

La posizione di Sinner

Questa la reazione di Sinner alla squalifica di tre mesi stabilita dalla Wada:

Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell’anno. Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della Wada sono una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base, ho accettato l’offerta della Wada di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi.