Sindaco sul caso Seveso: "Le sue dimissioni sono un dovere politico"
"Il Pd difende l’ex assessore solo per mantenere i numeri in consiglio" "Non giudico vicende penali ma i soldi per beneficenza su un conto privato".

"Simona Seveso se ne deve andare perché politicamente inaffidabile, non solo per me ma per i cittadini. L’opportunità politica del Pd è evidente: sperano di metterci in difficoltà impedendo che subentri in consiglio comunale un nostro eletto". Pensiero e parole del sindaco Bruno Murzi dopo l’intervento di Amo Forte che si è opposto alle dimissioni dell’ex assessore Seveso rinviato a giudizio. "Ancora una volta – tuona Murzi – un’evidente incongruenza politica: da un lato si difende con fermezza la permanenza in consiglio dell’ex assessore Seveso in quanto “Tutti sono innocenti fino alla condanna“, dall’altro si attacca il sottoscritto accusandolo di non aver vigilato. Non si tratta di una questione di schieramenti politici, ma di un principio di coerenza e credibilità nelle istituzioni. Lo dovrebbe sapere bene Umberto Buratti che è stato per un breve periodo parlamentare. Lo fosse ancora oggi il suo gruppo in Parlamento lo avrebbe costretto a votare la richiesta di dimissioni della Santanchè (e lui l’avrebbe certamente votata). A Forte dei Marmi invece il Pd tutto dichiara che le dimissioni non si chiedono per un rinvio a giudizio".
"Personalmente – va avanti – non chiedo le dimissioni di Seveso perché rinviata a giudizio, il problema riguarda lei, il suo compagno e la magistratura. Lo chiedo perché è riportato negli atti della Procura che 4730 euro destinati dalla gente per beneficenza, sono rimasti per circa 4 mesi sul conto corrente del compagno dell’ex assessore al sociale e si è cercato di restituirli ad Auser solo dopo che il problema era scoppiato e dopo che io avevo fatto un esposto alla polizia. La loro difesa dell’ex assessore si basa solo sul mantenimento di equilibri interni e di numeri in consiglio comunale.
Il 30 novembre 2022, in consiglio comunale, fu proprio Rachele Nardini del gruppo Amo Forte a interrogare la Seveso sulla gestione dello sportello psicologico e a tenere, come suo solito, una lezione su cosa significhi essere un amministratore pubblico, sull’etica del ruolo, sulla moralità delle scelte. Disse chiaramente che un politico non deve nemmeno insinuare il dubbio nei cittadini e negli altri consiglieri di favoritismi o agevolazioni a persone vicine. E allora, come si concilia tutto questo con il caso Seveso? Perché nessuno chiede spiegazioni sui soldi destinati alla beneficenza, rimasti fermi per mesi sul conto del compagno della Seveso? E che dice oggi Enrico Ghiselli, consigliere di opposizione di Legalità e Trasparenza? Perché quando era nella mia maggioranza fu tra i primi a chiedere con forza la revoca delle deleghe alla Seveso, mentre oggi tace? Io non pongo la questione dei soldi sotto il profilo penale, ma politicamente il tema esiste ed è rilevante. Che siano pochi o tanti, si tratta di fondi destinati alla beneficenza, a persone che ne avevano bisogno, rimasti per mesi su un conto privato e venuti alla luce solo quando sollevai il caso. E di quei soldi i consiglieri comunali del Pd erano a conoscenza già il 24 luglio 2023 quando ne detti notizia in assise. Vogliamo discuterne politicamente? Ritenete opportuno continuare a firmare atti, petizioni ed interrogazioni insieme al consigliere Seveso? Non ritenete di doverne chiedere le dimissioni e prendere le distanze? Perché se scegliete di continuare a collaborare politicamente con lei, dovete assumervi la responsabilità di questa scelta"
Francesca Navari