Senza big e con il rischio noia: la salvezza di questo Giro d’Italia può essere Antonio Tiberi
A distanza di nove anni dall’ultimo successo italiano al Giro d’Italia, quello di Vincenzo Nibali nel 2016, il ciclismo azzurro guarda all’edizione 2025 con una speranza: Antonio Tiberi è il terzo incomodo nella lotta per la maglia rosa tra Primoz Roglic e Juan Ayuso. Il 23enne della Bahrain Victorious arriva alla corsa rosa con ambizioni […] L'articolo Senza big e con il rischio noia: la salvezza di questo Giro d’Italia può essere Antonio Tiberi proviene da Il Fatto Quotidiano.

A distanza di nove anni dall’ultimo successo italiano al Giro d’Italia, quello di Vincenzo Nibali nel 2016, il ciclismo azzurro guarda all’edizione 2025 con una speranza: Antonio Tiberi è il terzo incomodo nella lotta per la maglia rosa tra Primoz Roglic e Juan Ayuso. Il 23enne della Bahrain Victorious arriva alla corsa rosa con ambizioni di podio e con l’intento di approfittare di eventuali passi falsi dei due favoriti. Il tutto in un Giro orfano del campione in carica Tadej Pogacar e degli altri due big delle corse a tappe, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel. L’assenza dello sloveno, che si sta preparando per il Tour de France dopo una primavera straordinaria, sommata a quella dei due rivali rischia di trasformare il Giro in una gara attendista e tattica.
Né Roglic né Ayuso, infatti, sono degli attaccanti, a differenza di Pogacar, con cui lo spettacolo è sempre assicurato. Roglic, in particolare, ha costruito il successo al Giro 2023 e i quattro trionfi alla Vuelta a Espana quasi sempre a cronometro, controllando in salita e stampando spesso gli avversari negli arrivi su strappi brevi e duri. Ayuso, invece, va a caccia del primo Grande Giro e potrebbe essere l’occasione giusta dopo il terzo posto alla Vuelta 2023. Da entrambi, però, è difficile aspettarsi azioni da lontano o un dominio alla Pogacar ed ecco perché Tiberi potrebbe inserirsi nella lotta. L’azzurro dovrà seguire come ombre i due rivali in salita e giocarsi le proprie carte a cronometro, specialità in cui ha già dimostrato di andare forte.
La corsa è aperta e gli episodi potrebbero giocare un ruolo fondamentale. In questo senso il percorso promette spettacolo fin dal trittico iniziale in Albania. La prima e la terza tappa sono mosse e adatte a corridori da classiche come Wout Van Aert. L’obiettivo dichiarato del belga, all’esordio al Giro d’Italia, è vestire la prima maglia rosa. Simbolo del primato che potrebbe conservare fino alla settima frazione, quella con il primo arrivo in salita a Tagliacozzo, viste anche le sue qualità a cronometro. Uno snodo importante in chiave classifica generale è proprio la prova contro il tempo di 13,7 km attorno alla capitale albanese Tirana, prevista nella seconda tappa. Quel giorno si dovrebbero creare i primi distacchi tra i big. Ma il momento cruciale è la decima frazione da Lucca a Pisa, in cui sono 28,6 i chilometri a cronometro da percorrere.
Interessante è anche la nona tappa da Gubbio a Siena, in cui si affrontano cinque settori in sterrato, tra cui Colle Pinzuto, celebre salita della Strade Bianche. Il Giro d’Italia 2025, però, si deciderà nell’ultima settimana, a partire dalla 16esima frazione, che prevede 4.900 metri di dislivello da Piazzola sul Brenta a San Valentino. Antipasto della San Michele all’Adige-Bormio, in cui verrà scalato il Mortirolo. La cima Coppi dell’edizione 108 è il Colle delle Finestre, che torna a distanza di sette anni dall’impresa di Chris Froome, che nel 2018 ribaltò il Giro con un attacco a 80 km dal traguardo. La mitica salita è inserita nella 20esima tappa, la Verrès-Sestriere, e sarà decisiva. Chi vuole vincere il Giro 2025 dovrà farsi trovare pronto sulle sue rampe e sui suoi 8 km di sterrato.
La corsa rosa scatta venerdì 9 maggio e si conclude domenica primo giugno a Roma, con l’ultima tappa che attraverserà i Giardini Vaticani in omaggio a Papa Francesco. Il favorito è Roglic, a cui il percorso si addice vista la presenza di molte salite brevi e due cronometro. Lo sloveno va a caccia del secondo Giro d’Italia e può vantare più esperienza sia rispetto allo spagnolo Ayuso sia rispetto a Tiberi. La rincorsa dell’azzurro alla maglia rosa è il principale motivo di interesse di un Giro difficile da leggere, in cui potrebbe regnare l’attendismo o chissà lo spettacolo fin dai primi giorni, grazie a corridori come Van Aert o Thomas Pidcock. Al via ci sono cinque ex vincitori e alcune giovani speranze italiane, come Giulio Pellizzari. La contesa è aperta, resta da capire se sarà divertimento o noia.
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