“Sembro un criminale, ma non mi fate paura. Io vengo da un paese più controverso della Francia”: De Zerbi contro tutti a Marsiglia

“Le cose accadute questa settimana sono cose che succedono in tutti i club, ma a Marsiglia vengono fuori”. Roberto De Zerbi, alla vigilia del match tra il suo OM e il Tolosa, ha provato a chiarire ciò che è emerso in queste ore: secondo l’Equipe, il tecnico italiano ha avuto un duro scontro con i suoi giocatori, culminato con il rifiuto da parte di questi ultimi di scendere in campo per l’allenamento. “Sapevo che sarebbe uscito sui giornali e probabilmente so anche chi sono le tue fonti”, ha detto De Zerbi a un giornalista che gli ha posto una domanda in sala stampa.

Poi il tecnico italiano ha rincarato la dose: “Sembro un criminale, ma non lo sono. Ci sono parti dell’articolo che non sono vere. Se qualcuno pensava di toccarmi con quel pezzo beh, non mi tocca. Anzi mi ricarica, mi stimola.” Un’altra falsità, a detta dell’allenatore ex Brighton, è la voce secondo cui avrebbe avuto colloqui con il Milan: “Ho detto in maniera decisa che non è vero. Non ho parlato con nessuno e non sto parlando con nessuno”. Per De Zerbi, è stata solo un’occasione per far vendere i giornali, una critica che spesso viene mossa anche in Italia: “Vengo da un paese ancora più controverso della Francia. Non ho paura di nulla, né di essere frainteso o tradito. Le notizie escono sempre. Forse dovremmo porci la domanda: ‘Perché nessun allenatore rimane più di due anni all’OM?’ Quello che sta succedendo mi spinge a restare tre, quattro o cinque anni perché mi piace essere al centro delle polemiche se penso di essere dalla parte giusta”.

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