Selvaggia Lucarelli: “Cristicchi? Il testo della sua canzone lo trovo banale. Lui si è autodefinito poeta… E poi, il tema dela malattia, siamo sicuri che sia una scelta onesta fino in fondo?”

“Per capire questo pezzo non serve che ci sia un’immedesimazione completa, ognuno può farsi un’idea ma non è che per capire se una canzone è bella o brutta bisogna avere attraversato quel sentimento. Insomma, ti deve piacere la melodia, il testo, l’interpretazione”: inizia così il commento di Selvaggia Lucarelli ospite di Claudia Rossi a FQLife a proposito della canzone “Quando sarai piccola“, di Simone Cristicchi, in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo.

Nella sua newsletter Vale Tutto, Lucarelli ha scritto che il brano “romanticizza una malattia che di romantico ha ben poco”. E a FQLife spiega: “In questo caso trovo che manchi un po’ tutto… La melodia facciamo che la giudichino gli intenditori di musica, comunque non mi fa impazzire. Il testo mi posso permettere di giudicarlo perché scrivo e perché leggo e lo trovo banale… Lui si è auotefinito poeta, a me già, l’idea che qualcuno si autodefinisca tale… E poi c’è secondo me un problema, il fatto di aver scelto una malattia che è quella della mamma, una malattia degenerativa ed è evidentemente l’Alzheimer o qualcosa del genere perché lui parla di qualcosa che si smarrisce, che si perde… Siamo sicuri che sia una scelta originale e davvero onesta fino in fondo quella di raccontare la dolcezza e la tenerezza con cui un figlio vive questa malattia schifosa senza tenere conto della complessità?”. GUARDA LA CLIP.

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