Segnali preoccupanti per l’Europa dal voto tedesco al Bundestag | L’analisi di Rocco Cangelosi
Alla seconda votazione questo pomeriggio, con 325 voti favorevoli, Friederich Merz ce l’ha fatta. Non era mai successo nella storia della Repubblica federale che un cancelliere venisse impallinato dai franchi tiratori della sua stessa coalizione al momento della nomina. Erano mancati infatti questa mattina 18 voti alla coalizione CDU/CSU-SPD rispetto ai 328 di cui dispone […] L'articolo Segnali preoccupanti per l’Europa dal voto tedesco al Bundestag | L’analisi di Rocco Cangelosi proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Alla seconda votazione questo pomeriggio, con 325 voti favorevoli, Friederich Merz ce l’ha fatta.
Non era mai successo nella storia della Repubblica federale che un cancelliere venisse impallinato dai franchi tiratori della sua stessa coalizione al momento della nomina.
Erano mancati infatti questa mattina 18 voti alla coalizione CDU/CSU-SPD rispetto ai 328 di cui dispone sulla carta.
Nonostante il rapido recupero della maggioranza assoluta necessaria per l’elezione, il Governo Merz nasce debole e con un chiaro vulnus nella sua maggioranza.
Si dibatterà adesso sulle ragioni che possano aver indotto i 18 franchi tiratori a votare contro col favore del voto segreto, ma resta il fatto che la maggioranza appare fragile e sotto ricatto delle frange insoddisfatte di una “grande -piccola coalizione”, aperta alle suggestioni dell’estrema destra in un clima di caccia alle streghe, dopo il rapporto dei servizi segreti sulla natura estremista dell’Afd.
La leader del movimento Alice Weidel dopo il voto di questa mattina aveva cantato vittoria e chiesto immediatamente elezioni anticipate.
Il voto al Bundestag segnala un momento di grande difficoltà per la Germania e per l’Unione europea, chiamata ad affrontare una crescente ondata sovranista-populista alla luce del voto rumeno e di quello che potrebbe accadere in Francia.
A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni di una larga parte dell’opinione pubblica europea per il riarmo tedesco in coincidenza con un Afd incombente.
Dato il contesto di fondo, appare sempre più auspicabile che il nuovo governo tedesco ancori saldamente l’incremento delle spese militari nel quadro di un bilancio per una difesa comune europea.
L’Unione europea si trova su un crinale molto pericoloso.
Spetterà soprattutto a Germania e Francia serrare i ranghi per arginare la spinta sovranista e populista che minaccia i valori fondanti dell’Unione europea.
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