Scuola, 35mila studenti toscani alle prese con la maturità 2025: dai crediti alla cattiva condotta, tutte le regole
Solo chi ha 9 o 10 in condotta potrà accedere al massimo dei punti previsti. Il credito scolastico pesa fino a 40 punti sul voto finale e si costruisce durante il triennio

Firenze, 9 maggio 2025 – La vera novità dell’esame di Stato 2025 è che il comportamento scolastico diventa determinante. Gli studenti con un voto in condotta inferiore al 6 non saranno ammessi all’esame, mentre chi ottiene la sufficienza minima (6) dovrà affrontare un compito aggiuntivo: un elaborato critico su tematiche di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe e da discutere all’orale.
Non solo: la valutazione del comportamento inciderà direttamente anche sul calcolo del credito scolastico, che rappresenta la base del punteggio finale. Solo chi ha 9 o 10 in condotta potrà accedere al massimo dei punti previsti per la propria ‘fascia di rendimento’. Si tratta di un segnale forte da parte del Ministero, che con l’ordinanza firmata dal ministro Valditara intende premiare non solo i risultati scolastici, ma anche l’impegno e la correttezza dimostrata durante il triennio.
La maturità inizierà ufficialmente il 18 giugno 2025, saranno 35mila gli studenti che saranno sui banchi per affrontare l’esame di stato. Si parte come ogni anno con la prima prova scritta di italiano, uguale per tutti gli indirizzi. Il giorno successivo, 19 giugno, sarà la volta della seconda prova, diversa per ciascun percorso di studi: matematica per il liceo scientifico, latino per il classico, lingua straniera per il linguistico, e così via.
Dopo le due prove scritte, si passerà al colloquio orale, che si apre con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (testo, immagine, grafico o problema). Da lì lo studente sarà guidato in una conversazione multidisciplinare, in cui dovrà dimostrare non solo le conoscenze acquisite ma anche la capacità di collegare e argomentare.
Nel corso del colloquio, ogni candidato esporrà anche una relazione sull’esperienza dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, che da quest’anno diventano un requisito obbligatorio per l’ammissione. Chi non ha completato il monte ore previsto dal proprio indirizzo non potrà sostenere l’esame.
Per chi ha ottenuto 6 in condotta, come detto, l’orale includerà anche la discussione dell’elaborato su cittadinanza attiva, con lo scopo di verificare una presa di coscienza critica rispetto al proprio comportamento e ai valori civici.
Crediti scolastici: come funzionano
Il credito scolastico pesa fino a 40 punti sul voto finale e si costruisce durante il triennio: fino a 12 punti per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto. Il punteggio assegnato dipende dalla media dei voti ottenuta ogni anno e, da quest’anno, anche dalla condotta.
Con il nuovo sistema, per ottenere il massimo dei crediti nella propria fascia di media, lo studente deve aver avuto almeno 9 in comportamento. In altre parole, una media altissima non sarà sufficiente a garantire il punteggio massimo se non è accompagnata da una condotta eccellente.
Alla somma dei crediti si aggiungono fino a 20 punti per ciascuna prova scritta e fino a 20 per il colloquio, per un massimo di 100 punti. Chi arriva a 100 senza l’uso di bonus può ottenere la lode, se c’è l’unanimità della commissione. È previsto anche un bonus fino a 5 punti per chi ha almeno 30 crediti, totalizza almeno 50 punti tra le prove, ma non raggiunge i 100.
Le prove: scritti nazionali, orale personalizzato
Come già avviene da alcuni anni, la prima prova sarà nazionale: una traccia comune per tutti, con diverse tipologie di elaborato tra cui scegliere – dall’analisi del testo al tema di attualità.
La seconda prova, anch’essa predisposta dal Ministero, verterà su una o più discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. Per i licei sarà una materia come latino o matematica, mentre negli istituti tecnici e professionali la prova potrà essere interdisciplinare.
Il colloquio orale sarà invece più personalizzato. La commissione – composta da sei commissari (tre interni e tre esterni) e un presidente esterno – partirà da un materiale stimolo scelto tra testi, immagini, documenti o problemi. A fare da cornice al colloquio sarà il cosiddetto documento del 15 maggio, redatto dal consiglio di classe, che descrive l’attività didattica svolta durante l’anno, gli obiettivi raggiunti e i criteri di valutazione. È su questo documento che la commissione costruirà il colloquio, scegliendo materiali e impostando le domande.
Non saranno ammessi all’esame di Stato gli studenti che non hanno frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, non hanno ottenuto la sufficienza in tutte le materie e in condotta, non hanno partecipato alle prove Invalsi e non hanno completato i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.
Il rispetto delle regole e la partecipazione attiva al percorso scolastico diventano così requisiti fondamentali per chi vuole accedere alla Maturità.