Scommesse Il calcio trema
Puntate illecite, indagati 12 giocatori. Atti alla Figc: rischio squalifiche . .

di Andrea Gianni
Il "metodo Elysium", la gioielleria nel cuore finita al centro dell’inchiesta sulle scommesse clandestine, permetteva ai calciatori "il pagamento dei debiti di gioco che venivano mascherati attraverso la simulata vendita" di orologi Rolex. Un fiume di denaro, con bonifici per un totale di 1.533.753 euro a favore della boutique che in cassaforte nascondeva anche la carta di credito di Nicolò Fagioli, partiti dai conti di calciatori come il centrocampista della Fiorentina, che ha versato 693.614 euro, Sandro Tonali (57.499 euro), Alessandro Florenzi (155mila euro), Matteo Cancellieri (40mila euro), solo per citare i nomi di alcuni dei vip caduti in un "vorticoso crescendo" di giocate.
"Ho un debito di circa 300mila euro – ha spiegato Tonali agli inquirenti –. Sono arrivato ad avere un debito di circa 500mila euro che ho pagato in parte con il modo descritto (il metodo Elysium, ndr) e in parte con vincite". Scommetteva anche sul Milan, la sua squadra dell’epoca, "e in alcuni casi in partite nelle quali stavo giocando", con esito "vincente" per i rossoneri. Ha negato, però, di aver "venduto partite". Un giro di denaro che sarebbe solo la punta dell’iceberg, perché altri pagamenti venivano fatti in contanti o attraverso la piattaforma Revolut, emerso dall’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dai pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo su un presunto giro di scommesse clandestine anche su eventi sportivi e poker online. I pm hanno chiesto gli arresti domiciliari per i due presunti promotori dell’organizzazione (Tommaso “Tommy“ De Giacomo e l’ex giocatore di hockey del Varese e del Chiavenna Patrik Frizzera) e per i tre soci della gioielleria Elysium (Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini): giovedì saranno sottoposti agli interrogatori preventivi.
Nel frattempo, le Fiamme gialle hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per un ammontare di 1.533.753 euro, il presunto e "sottostimato" profitto illecito, disposto dalla gip Lidia Castellucci. Sono 29 gli indagati, tra cui la società Elysium Group Srl e una dozzina di calciatori che avrebbero scommesso illecitamente, come è emerso da una mole di chat analizzate da investigatori e inquirenti. Fagioli, Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria, Zaniolo, Junior Firpo, il tennista Matteo Gigante. Nomi di sportivi come Perin, Buonaiuto, Paredes, Falzarano, Caianiello, Ricci, che si organizzavano per giocare tra loro all’interno di "stanze chiuse virtuali", su gruppi WhatsApp chiamati "poker" oppure "poker senza Zaniolo". Account per giocare sulle piattaforme, dove Florenzi compariva con il nickname “Italia“. Anche Dusan Vlahovic (non indagato), nell’ottobre 2023, ha versato forse per conto di Fagioli 100mila euro alla Elysium, con causale l’acquisto di Rolex Yacht e Daytona. Sul fronte penale gli scommettitori non rischiano molto, potrebbero uscire dal procedimento con un’oblazione. Le conseguenze più pesanti potrebbero essere sul piano della giustizia sportiva, e la Procura trasferirà gli atti alla Figc. Fagioli e Tonali hanno già patteggiato per le loro scommesse sul calcio emerse dall’inchiesta del 2023, ma potrebbero rischiare nuove squalifiche. Dal’inchiesta emergono ruoli e meccanismi di un "sistema" e la "pericolosità" di piattaforme che "consentono di giocare a credito".
Il 38enne De Giacomo, che nelle chat veniva indicato come Tommy o ‘Il professore’, offriva l’accesso alle piattaforme a calciatori, che accumulavano perdite e debiti. Tonali e Fagioli, secondo le accuse, oltre a scommettere "diffondevano e pubblicizzavano" tra i loro conoscenti le piattaforme, procacciavano ‘clienti’ a De Giacomo in cambio di "bonus sui propri conti di gioco e una decurtazione del debito". Poi c’era la gioielleria Elysium, usata come “schermo“ per mascherare i flussi di denaro. Gli acquisiti dei Rolex erano fittizi, ma servivano per giustificare i bonifici effettuati dai calciatori per saldare i debiti. I soldi, poi, finivano nelle tasche dell’organizzazione.