Braccio di ferro Xi-Trump
La Cina alza i dazi anti-Usa al 125% "Bullismo americano, l’Ue collabori" .

di Alessandro D’Amato
ROMA
La Cina pareggia i dazi Usa e rispolvera Mao Zedong, mentre Donald Trump dice che la sua politica "sta andando davvero bene". E l’Unione Europea torna ad avvicinarsi a Pechino e minaccia le Big Tech americane. La guerra delle tariffe entra in una fase cruciale dopo l’annuncio della presidenza degli Stati Uniti di una sospensione di 90 giorni tranne che per il nemico numero uno degli Usa, ovvero la Cina.
90 ACCORDI IN 90 GIORNI
Dopo lo stop provocato dall’aumento dei rendimenti sui titoli di debito statunitensi, è il consigliere per il commercio del presidente, Peter Navarro, a lanciare segnali di pace: "Trump vuole realizzare 90 accordi in 90 giorni (con i Paesi minacciati dai dazi, ndr). Un obiettivo possibile", dice a Fox News, anche se quello che aggiunge subito dopo non è rassicurante: "Gli americani dovrebbero fidarsi di Trump, i mercati dovrebbero fidarsi di Trump e non farsi prendere dal panico". Intanto però il capo della Federal Reserve di New York John Williams avverte: i dazi "faranno impennare l’inflazione statunitense fino al 4% quest’anno, aumenteranno la disoccupazione e colpiranno la crescita economica".
LA CINA PAREGGIA
Ma la partita si gioca tra Washington e Pechino. E i cinesi fanno la loro mossa: rispondono all’escalation portando al 125% il sovrapprezzo sui prodotti americani non considerando gli avvertimenti americani a non reagire dopo l’ultima mossa di Trump. Tuttavia, promettono i cinesi, "ignoreremo eventuali nuovi rialzi" da parte americana. Mentre il presidente Xi Jinping incontra il premier spagnolo Pedro Sanchez, dice che non ci sarà alcun vincitore in una guerra dei dazi, ma anche che Cina e Unione Europea dovrebbero non solo salvaguardare "i propri diritti e interessi legittimi", ma anche "l’equità e la giustizia internazionale, le norme e l’ordine internazionale". E sui social media mandarini c’è chi torna a definire gli Usa una "tigre di carta", antica metafora cinese che Mao usava per i reazionari. Da Pechino arriva un chiaro invito all’Ue per un’unione "contro il bullismo degli americani".
L’EUROPA
Intanto la Commissione europea rilancia i negoziati con gli Stati Uniti sui dazi ma minaccia, in caso di fallimento, non solo di ripristinare le contromisure sospese ma anche di colpire con la tassazione sui ricavi i giganti del web americani. Ma soprattutto, ieri è stato proprio il giorno scelto da Bruxelles per annunciare un viaggio in Cina a luglio di Ursula von der Leyen e Antonio Costa per un summit di persona con Xi. La presidente della Commissione Europea annuncia anche una tassa sulle Big Tech se le trattative dovessero fallire.
LA CRESCITA TRA USA E UE
Ma soprattutto, il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis fa sapere che secondo le simulazioni dell’Ue il Pil americano con le tariffe subirebbe una riduzione compresa tra lo 0,8% e l’1,4% entro il 2027, mentre quella dell’intera Unione sarebbe dello 0,2%. E il presidente francese Emmanuel Macron su X ricorda che lo stop di 90 giorni ai dazi "è una pausa fragile perché i dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili e quelli del 10% su tutti gli altri prodotti sono ancora in vigore e ammontano a 52 miliardi di euro. Questo significa 90 giorni di incertezza per tutte le nostre imprese, su entrambe le sponde dell’Atlantico e oltre". Infatti le Borse europee chiudono tutte in rosso tranne Londra dopo il rimbalzo di ieri, mentre Wall Street apre in lieve calo.