
Hubble resta insostituibile dopo decenni nello spazio Lanciato nel
1990 a bordo dello
space shuttle Discovery, il
telescopio spaziale Hubble si trova da allora in
orbita terrestre bassa, a circa
515 chilometri dalla superficie del nostro pianeta. Dopo
35 anni di attività ininterrotta, il telescopio continua a fornire
scoperte sensazionali, confermandosi uno strumento fondamentale per l’
esplorazione dell’universo. Nell’ultimo anno, Hubble ha contribuito a identificare il
primo buco nero solitario, ha documentato
nuovi asteroidi nati da una missione d’impatto della NASA, e ha localizzato l’origine di una
misteriosa esplosione di onde radio. Queste osservazioni non sarebbero state possibili con nessun altro telescopio, nemmeno con il modernissimo
James Webb Space Telescope, che opera principalmente nell’
infrarosso. Le capacità uniche di Hubble: l’ultravioletto e la precisione ottica Ciò che rende
Hubble così potente è la sua capacità di
osservare l’universo in luce ultravioletta (UV), una porzione dello spettro elettromagnetico
non accessibile dai telescopi terrestri a causa dell’atmosfera che ne blocca il passaggio. Questo tipo di osservazione è cruciale per studiare
stelle caldissime,
buchi neri e
regioni galattiche turbolente.
Kevin Hainline, astronomo dell’
Università dell’Arizona, sottolinea come alle lunghezze d’onda ultraviolette e ottiche più corte, Hubble sia ancora “
il miglior strumento mai realizzato dall’umanità in termini di
sensibilità e risoluzione”. Mentre il
James Webb eccelle nell’esplorazione dell’infrarosso, Hubble rimane
senza rivali nell’UV. Un patrimonio scientifico senza pari Hubble ha osservato
oltre 100 milioni di oggetti celesti, dai
corpi del nostro Sistema Solare fino a
galassie primordiali nate dopo il
Big Bang. Grazie ai suoi dati, sono state pubblicate
più di 21.000 ricerche scientifiche peer-reviewed, rendendolo una risorsa
inestimabile per la comunità scientifica. Ogni anno, centinaia di scienziati inviano proposte per utilizzare il telescopio, ma solo
una su cinque viene accettata. L’astronoma
Aoife Brennan del
Trinity College Dublin, ha recentemente ottenuto il permesso di studiare un
disco di detriti a circa 200 anni luce dalla Terra, un sistema che potrebbe offrire indizi sulla
formazione dei pianeti. Un’icona per il grande pubblico Oltre al suo valore scientifico, Hubble ha saputo
catturare l’immaginazione collettiva grazie alle sue immagini straordinarie.
Joe DePasquale, visualizzatore scientifico presso lo
Space Telescope Science Institute, lavora per trasformare i dati grezzi in immagini a colori che combinano
lunghezze d’onda UV, visibili e infrarosse. La sua immagine preferita? La
Nebulosa Laguna, un “
asilo nido stellare” a 4.000 anni luce da noi.
Peter Senchyna, astronomo presso i
Carnegie Observatories, ricorda ancora le immagini del
1994, quando Hubble catturò l’impatto della
cometa Shoemaker-Levy 9 su Giove. Quelle immagini lo spinsero a diventare astronomo. Il potere ispiratore di Hubble non risiede solo nella scienza, ma anche nella
meraviglia universale che riesce a evocare. Le immagini più memorabili di Hubble Negli anni,
Hubble ha prodotto immagini che hanno ridefinito il nostro concetto di
spazio profondo. Nel
1995, scattò una fotografia di uno spazio apparentemente vuoto che rivelò
migliaia di galassie invisibili. Nel
2010, svelò che l’asteroide
P/2010 A2 era in realtà il frutto di una
collisione cosmica. Ha immortalato
aurore su Giove,
stelle morenti nella Via Lattea e l’
ammasso stellare NGC 1850 nella
Grande Nube di Magellano, pieno di stelle nate in
due generazioni diverse. Hubble è anche stato testimone della formazione di nuove stelle nella
galassia dell’Occhio Nero (NGC 4826), dove il
moto turbolento del gas genera fiammate di attività stellare visibili come
punti blu. La missione Hubble continua a
scrivere la storia dell’astronomia, con ogni nuova immagine e ogni nuovo dato che ci porta
più vicini alla comprensione dell’universo.
Hubble, 35 anni di rivoluzioni astronomiche: ecco come ci stupisce ancora