Hubble, 35 anni di rivoluzioni astronomiche: ecco come ci stupisce ancora

Hubble resta insostituibile dopo decenni nello spazio Lanciato nel 1990 a bordo dello space shuttle Discovery, il telescopio spaziale Hubble si trova da allora in orbita terrestre bassa, a circa 515 chilometri dalla superficie del nostro pianeta. Dopo 35 anni di attività ininterrotta, il telescopio continua a fornire scoperte sensazionali, confermandosi uno strumento fondamentale per […] Hubble, 35 anni di rivoluzioni astronomiche: ecco come ci stupisce ancora

Apr 25, 2025 - 17:47
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Hubble, 35 anni di rivoluzioni astronomiche: ecco come ci stupisce ancora
Hubble resta insostituibile dopo decenni nello spazio Lanciato nel 1990 a bordo dello space shuttle Discovery, il telescopio spaziale Hubble si trova da allora in orbita terrestre bassa, a circa 515 chilometri dalla superficie del nostro pianeta. Dopo 35 anni di attività ininterrotta, il telescopio continua a fornire scoperte sensazionali, confermandosi uno strumento fondamentale per l’esplorazione dell’universo. Nell’ultimo anno, Hubble ha contribuito a identificare il primo buco nero solitario, ha documentato nuovi asteroidi nati da una missione d’impatto della NASA, e ha localizzato l’origine di una misteriosa esplosione di onde radio. Queste osservazioni non sarebbero state possibili con nessun altro telescopio, nemmeno con il modernissimo James Webb Space Telescope, che opera principalmente nell’infrarosso. Le capacità uniche di Hubble: l’ultravioletto e la precisione ottica Ciò che rende Hubble così potente è la sua capacità di osservare l’universo in luce ultravioletta (UV), una porzione dello spettro elettromagnetico non accessibile dai telescopi terrestri a causa dell’atmosfera che ne blocca il passaggio. Questo tipo di osservazione è cruciale per studiare stelle caldissime, buchi neri e regioni galattiche turbolente. Kevin Hainline, astronomo dell’Università dell’Arizona, sottolinea come alle lunghezze d’onda ultraviolette e ottiche più corte, Hubble sia ancora “il miglior strumento mai realizzato dall’umanità in termini di sensibilità e risoluzione”. Mentre il James Webb eccelle nell’esplorazione dell’infrarosso, Hubble rimane senza rivali nell’UV. Un patrimonio scientifico senza pari Hubble ha osservato oltre 100 milioni di oggetti celesti, dai corpi del nostro Sistema Solare fino a galassie primordiali nate dopo il Big Bang. Grazie ai suoi dati, sono state pubblicate più di 21.000 ricerche scientifiche peer-reviewed, rendendolo una risorsa inestimabile per la comunità scientifica. Ogni anno, centinaia di scienziati inviano proposte per utilizzare il telescopio, ma solo una su cinque viene accettata. L’astronoma Aoife Brennan del Trinity College Dublin, ha recentemente ottenuto il permesso di studiare un disco di detriti a circa 200 anni luce dalla Terra, un sistema che potrebbe offrire indizi sulla formazione dei pianeti. Un’icona per il grande pubblico Oltre al suo valore scientifico, Hubble ha saputo catturare l’immaginazione collettiva grazie alle sue immagini straordinarie. Joe DePasquale, visualizzatore scientifico presso lo Space Telescope Science Institute, lavora per trasformare i dati grezzi in immagini a colori che combinano lunghezze d’onda UV, visibili e infrarosse. La sua immagine preferita? La Nebulosa Laguna, un “asilo nido stellare” a 4.000 anni luce da noi. Peter Senchyna, astronomo presso i Carnegie Observatories, ricorda ancora le immagini del 1994, quando Hubble catturò l’impatto della cometa Shoemaker-Levy 9 su Giove. Quelle immagini lo spinsero a diventare astronomo. Il potere ispiratore di Hubble non risiede solo nella scienza, ma anche nella meraviglia universale che riesce a evocare. Le immagini più memorabili di Hubble Negli anni, Hubble ha prodotto immagini che hanno ridefinito il nostro concetto di spazio profondo. Nel 1995, scattò una fotografia di uno spazio apparentemente vuoto che rivelò migliaia di galassie invisibili. Nel 2010, svelò che l’asteroide P/2010 A2 era in realtà il frutto di una collisione cosmica. Ha immortalato aurore su Giove, stelle morenti nella Via Lattea e l’ammasso stellare NGC 1850 nella Grande Nube di Magellano, pieno di stelle nate in due generazioni diverse. Hubble è anche stato testimone della formazione di nuove stelle nella galassia dell’Occhio Nero (NGC 4826), dove il moto turbolento del gas genera fiammate di attività stellare visibili come punti blu. La missione Hubble continua a scrivere la storia dell’astronomia, con ogni nuova immagine e ogni nuovo dato che ci porta più vicini alla comprensione dell’universo.

Hubble, 35 anni di rivoluzioni astronomiche: ecco come ci stupisce ancora