Sarà Pina Picierno a rottamare Elly Schlein nel Pd?
Che cosa sta succedendo nel Pd tra Elly Schlein e Pina Picierno. Il corsivo di Damato pubblicato sul quotidiano Il Dubbio

Che cosa sta succedendo nel Pd tra Elly Schlein e Pina Picierno. Il corsivo di Damato pubblicato sul quotidiano Il Dubbio
“L’Europa forse si riarmerà ma il Pd l’ha già fatto”, ha scritto con sarcasmo sulla Stampa Federico Geremicca raccontando, analizzando e quant’altro, con la familiarità che ha con la sinistra, da un lato il voto dell’Europarlamento sul riarmo, appunto, e dall’altro la crisi che si è ormai aperta, o è esplosa, al Nazareno. Dove Elly Schlein ha impartito agli eurodeputati del Pd l’ordine largamente disatteso di un’astensione critica, forse per non distanziarsi troppo dal no dei pentastellati di Giuseppe Conte e dei rossoverdi, con i quali in Italia è “testardamente” fiduciosa di costruire l’alternativa al centrodestra.
All’astensione ordinata personalmente dalla segretaria ai suoi eurodeputati telefonicamente, uno per uno, si sono attenuti in undici, compresa -all’ultimo momento- Lucia Annunziata, Che così impedito ai dieci che hanno votato a favore del riarmo, a cominciare dal presidente del partito Stefano Bonaccini, di trovarsi in maggioranza. In caso contrario qualcuno al Nazareno avrebbe potuto forse reclamare le dimissioni della segretaria, a poco più di due anni dall’elezione e a due dalla scadenza congressuale del mandato. “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, scriveva Dante avventurandosi nel suo viaggio agli Inferi e dintorni.
Federico Geremicca non solo sente -familiarmente, ripeto- aria di “scontro” congressuale anticipato, reclamato sulla stessa Stampa già da Luigi Zanda prima del voto col quale il Pd si è isolato peraltro nel gruppo socialista europeo favorevole al riarmo, ma avverte anche una lotta davvero al femminile. Nella quale potrebbe contrapporsi alla Schlein, 40 anni a maggio, svizzera di nascita e americana e italiana di adozione, Pina Picierno, 44 anni a maggio, vice presidente del Parlamento europeo e schieratissima per il riarmo, per nulla intimidita dalla paura di quella parola che è stata avvertita persino dalla premier italiana Giorgia Meloni. Che ha inutilmente cercato con i suoi fratelli e sorelle di fare ambiare nome al piano dell’amica e presidente della Commissione di Bruxelles Ursula von der Leyen.
“Chi contrapporre a Elly Schlein?”, si è chiesto Geremicca dopo averle riconosciuto peraltro il merito di avere fatto guadagnare al Pd, fra elezioni locali e sondaggi, sino a una decina di punti rispetto all’eredità lasciatale da Enrico Letta. “Immaginando che non sia più possibile-si è risposto da solo Federico- riproporre i “soliti noti”, ci si guarda intorno, ed è un po’ che apparsa all’orizzonte una ormai “nemica giurata” della segretaria. Toni netti come lei, donna come lei, giovane come lei: non è ancora un investimento politico, ma nelle ultime settimane l’opposizione “riformista” ha cominciato a guardare co occhi diversi la battagliera Pina Picierno”.
Vi è tuttavia una condizione forse irrinunciabile per un successo della Picierno sulla Schlein. L’ha realisticamente indicata Luigi Zanda, nella già ricordata intervista alla Stampa, chiedendo un congresso straordinario senza più la pratica statutaria delle primarie per la segreteria aperte ai non iscritti al partito.