Sapienza, sit-in delle studentesse davanti al Rettorato: “Basta molestie, serve tavolo permanente contro la violenza””

In occasione del senato accademico straordinario, un gruppo di attiviste ed attivisti ha organizzato un presidio ai piedi della Minerva, all’Università La Sapienza di Roma, per chiedere un confronto con la rettrice Antonella Polimeni. Obiettivo creare un tavolo permanente per contrastare la violenza di genere e quella contro le persone trans e non binarie. “Sono […] L'articolo Sapienza, sit-in delle studentesse davanti al Rettorato: “Basta molestie, serve tavolo permanente contro la violenza”” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 9, 2025 - 10:18
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Sapienza, sit-in delle studentesse davanti al Rettorato: “Basta molestie, serve tavolo permanente contro la violenza””
In occasione del senato accademico straordinario, un gruppo di attiviste ed attivisti ha organizzato un presidio ai piedi della Minerva, all’Università La Sapienza di Roma, per chiedere un confronto con la rettrice Antonella Polimeni. Obiettivo creare un tavolo permanente per contrastare la violenza di genere e quella contro le persone trans e non binarie.
“Sono due le questioni principali da trattare – spiega Sara, studentessa di Filosofia a La Sapienza e attivista del Progetto Athena – da una parte la violenza di genere e dall’altra la carriera alias. Vogliamo un confronto diretto con la rettrice, perché pensiamo di disporre di mezzi per contrastare la violenza di genere con una lente transfemminista che invece l’Ateneo non ha”.
L’appuntamento è stato organizzato dal Progetto Athena, una realtà nata in seguito alle manifestazioni per i femminicidi di Ilaria Sula, studentessa de La Sapienza e di Sara Campanella studentessa invece dell’Ateneo di Messina. Al corteo in ricordo della giovane romana, organizzato proprio all’interno dell’Università, parteciparono oltre 2 mila persone. “Il centro antiviolenza ha troppi pochi fondi – racconta Luna, attivista presente al presidio – noi siamo più di 120mila studenti e per legge teoricamente ci dovrebbe essere un presidio ogni 10mila persone.” “Abbiamo fatto un sondaggio tra le persone trans in Ateneo e abbiamo raccolto storie molto gravi – aggiunge Niccolò di Progetto Athena – i professori non accettano la card dello studente trans come documento identificativo e obbligano le persone invece a usare la carta d’identità e quindi i deadname”. Il presidio, una volta terminato il senato accademico straordinario, si è spostato all’ingresso del Rettorato dove si è sciolto qualche ora più tardi.

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