Sapiens – Un solo pianeta: le anticipazioni sulla puntata di oggi, 10 maggio

Sapiens – Un solo pianeta: le anticipazioni sulla puntata di oggi, 10 maggio 2025 Stasera, sabato 10 maggio 2025, alle ore 21.20 su Rai 3 va in onda Sapiens – Un solo pianeta, l’appuntamento con la divulgazione scientifica e ambientale condotto da Mario Tozzi. Sapiens torna con l’ottava stagione ad appassionare un pubblico sempre più […]

Mag 10, 2025 - 16:10
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Sapiens – Un solo pianeta: le anticipazioni sulla puntata di oggi, 10 maggio

Sapiens – Un solo pianeta: le anticipazioni sulla puntata di oggi, 10 maggio 2025

Stasera, sabato 10 maggio 2025, alle ore 21.20 su Rai 3 va in onda Sapiens – Un solo pianeta, l’appuntamento con la divulgazione scientifica e ambientale condotto da Mario Tozzi.

Sapiens torna con l’ottava stagione ad appassionare un pubblico sempre più curioso e desideroso di capire fenomeni complessi raccontati in un linguaggio semplice attraverso quell’approccio alla divulgazione scientifica che da sempre contraddistingue il lavoro di Mario Tozzi. L’alluvione di Valencia, l’invenzione della scrittura, Lisbona rinata da un terremoto del pensiero, il catastrofico e prepotente rapporto con gli altri animali non umani, la possibile catastrofe dei vulcani campani e la crisi climatica fra i temi delle sei puntate di questa nuova edizione.

Perché a Valencia gli argini e le opere non hanno fermato l’alluvione? Pulire il greto dei fiumi, tagliare gli alberi in riva, costruire dighe e barriere consente di resistere meglio alle inondazioni? Oggi accadono più eventi meteorologici a carattere violento rispetto al passato? E dipendono dalla crisi climatica attuale o ci sono altre concause? Riportare i fiumi in condizioni naturali mitigherebbe il rischio idrogeologico o è solo questione di cemento? Perché si resta sempre sorpresi di fronte a una alluvione? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la prima puntata di “Sapiens – Un solo pianeta” intitolata “Sottacqua”.

È il 29 ottobre del 2024. Nella provincia di Valencia, in Spagna, spira vento di burrasca, piove ininterrottamente per ore, quattro fiumi esondano e il territorio viene sommerso sotto metri di acqua e fango. In un giorno cadono 772 millimetri di pioggia, l’equivalente di un anno. Il bilancio è terribile: oltre 200 le vittime, decine di migliaia gli sfollati, i sopravvissuti restano isolati per giorni e per chi sopravvive il disastro viene dopo. Nel pomeriggio di quel giorno la portata delle piogge diminuisce e il governo regionale rassicura la popolazione. Poi cala un silenzio assordante e l’allerta della Protezione Civile sui telefoni dei residenti arriva solo alle 20 quando ormai il danno è fatto. Soltanto un problema di comunicazione? Anche ma non solo. La realtà e molto più complessa. Per ricucire l’anatomia di un disastro, per capire perché accadono eventi come questo e cosa si può fare per evitare che si ripetano, a pochi mesi dall’alluvione Mario Tozzi è andato nei territori colpiti: a Chiva, dove il Rambla del Poyo è esondato, lasciando dietro di sé una scia di distruzione visibile ancora oggi; a Paiporta, epicentro dell’alluvione. Poi è arrivato a Valencia, una città costruita sul fiume, il Turia, il cui corso è stato deviato dopo la tragica alluvione del 1957. È stata documentata la scia di distruzione che ha lasciato dietro di sé quell’evento e ascoltate le testimonianze di soccorritori e sopravvissuti che hanno raccontato storie dal fango e storie di solidarietà. Era accaduto anche in Emilia-Romagna nel 2023, quando un’alluvione aveva fatto 17 vittime e poi ancora nel 2024.

L’Italia non è nuova a eventi estremi che sono anzi in crescita: nel 2015 sono stati 60, l’anno scorso 351. Per prevenire che disastri come quelli di Valencia o dell’Emilia-Romagna si verifichino ancora occorre trovare soluzioni che indaghino le cause che vedono i sapiens come responsabili. Innanzitutto, sfatando false idee sulla gestione dei corsi d’acqua. Dragare i fiumi, alzare gli argini, tagliare la vegetazione sulle sponde, costruire dighe non sempre aiuta anzi può essere controproducente. È stato maltrattato fino all’inverosimile il territorio costruendo infrastrutture e abitazioni, è stato invaso con asfalto e cemento rendendo le superfici impermeabili mentre il fiume va lasciato il più possibile libero. Occorre rinaturalizzare i fiumi che sono stati tombati o deviati, evitare di costruire nelle vicinanze, tenersi a debita distanza. Occorre preferire opere elastiche, è indispensabile migliorare i sistemi di allerta e promuovere una cultura del rischio fra la popolazione.

I fenomeni meteo possono essere naturali ma le cause profonde che li rendono così distruttivi non lo sono. Se in cielo e in terra l’acqua sta aumentando la sua capacità distruttrice la colpa non è degli ambientalisti ma del cambiamento climatico: il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre e da quando si misurano le temperature l’aumento medio in superficie è stato di 1,5 gradi. Bisogna fermarsi fino a che si è in tempo. Non si ipotizza un futuro drammatico. Siamo già dentro. In apertura di puntata nello spazio dedicato ai “Dialoghi di Sapiens” lo scienziato Mario Tozzi converserà con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco sui temi della serata.

Streaming e tv

Dove vedere Sapiens – Un solo pianeta in diretta tv e live streaming? Il programma va in onda, come detto, oggi – sabato 10 maggio 2025 – alle ore 21.20 su Rai 3. Sarà possibile seguirlo anche in live streaming tramite la piattaforma gratuita RaiPlay.it.