“San Valentino? Oggi il 55% della Gen Z non vuole matrimonio, figli o la convivenza. Credono nel ‘bold love’ e seguono la regola DTR”: il sondaggio
Secondo i dati di uno studio condotto da un app francese di incontri, gli appartenenti alla Gen Z preferiscono un amore libero dalle convenzioni passate e senza artifici L'articolo “San Valentino? Oggi il 55% della Gen Z non vuole matrimonio, figli o la convivenza. Credono nel ‘bold love’ e seguono la regola DTR”: il sondaggio proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un pizzico di romanticismo e molta concretezza: la Gen Z ha le idee chiare sull’amore. Lo rivela l’app francese di incontri Fruitz che, grazie a un sondaggio, ha identificato i trend amorosi del 2025 dei giovani. Quella che si profila è dunque una nuova era di dating, con un approccio “fresco e autentico”, libero e flessibile nei confronti dell’amore.
Il matrimonio può attendere, idem i figli. Prima bisogna conoscersi bene, mantenere i propri spazi di libertà, prendersi tutto il tempo necessario. Poi, semmai, se ne parlerà. I classici step delle generazioni precedenti, più legati alle tradizionali attese della società e incentrati sulla prospettiva del matrimonio, non fanno per i giovani tra i 18 e i 34 anni, per i quali contano invece indipendenza, consapevolezza di sé e concretezza. È questo in sintesi il risultato del sondaggio realizzato a dicembre da Fruitz su 1000 giovani belgi. Ed ecco le tendenze che indicano le modalità con cui la Gen Z ridefinisce le regole degli appuntamenti amorosi.
1. DTR (Define The Relationship)
Il 75% dei giovani intervistati (7 su 10) ritiene indispensabile mettere le carte in tavola fin da subito, per capire se si è sulla stessa lunghezza d’onda. Quindi niente inganni o segnali contraddittori, bisogna chiarire subito se si tratta di una relazione occasionale, della ricerca dell’anima gemella o altro. Una trasparenza che lascia spazio a relazioni sane e alla possibilità di sviluppare connessioni autentiche. Il 59% degli intervistati (soprattutto donne) ritiene che sia questa la chiave del successo di una relazione.
2. Comfy Dating
Confortevolezza e relax sono d’obbligo. Se in passato i giovani cercavano di mostrare il meglio di sé al primo appuntamento – una sgradevole fonte di stress, per la Gen Z, e anticamera di future delusioni – oggi i giovani vogliono invece presentarsi per quello che sono, senza artifici: abiti casual, magari anche niente trucco per le ragazze, ma soprattutto naturalezza. Occorre mostrare la propria personalità reale, e non un’immagine che presumibilmente il futuro partner si possa aspettare. Questo approccio semplice e naturale “mostra che i giovani si sentono a proprio agio (53)%, accettati nella relazione (50%), sicuri e fiduciosi (48%)”.
3. Vibe-Check
Quando i primi contatti avvengono online, una bella storia personale e una bella presenza contano fino a un certo punto: a funzionare è piuttosto la sensazione che un profilo sa emanare, che può essere negativa, e quindi fa scartare subito quella persona, o positiva. “Lo studio mostra che 2 membri su 3 dell’app di incontri (il 65%) fanno affidamento sul proprio intuito o sulla ‘vibe’ di un profilo per decidere se qualcuno soddisfa le loro esigenze”, spiega Fruitz. A percepire subito la scintilla è il 40% dei giovani intervistati, con una percentuale ancora più elevata tra le ragazze (47%). Per 8 persone su 10 (l’84%) conta anche che l’autore del profilo sia sincero sulle proprie intenzioni, mentre il 73% gradisce che siano pubblicate molte foto, per inquadrare meglio la persona.
4. Bold Love
L’amore deve essere libero, senza imposizioni familiari o sociali. I giovani non temono il giudizio della famiglia sul partner, si disinteressano dei ruoli di genere e controllano senza ingerenze la propria vita amorosa. Un approccio che per il 71% del campione è più libero rispetto al passato, anche perché il 62% ha abbandonato le regole della “vecchia scuola”, che spingono verso direzioni ben precise. “Oggi il 55% della Gen Z si allontana dalle tappe convenzionali come il matrimonio, i figli o la convivenza quali finalità ultime”, constata Fruitz.
5. Indie Living
Perché affrettarsi a sposarsi o a convivere? Per il 53% prima bisogna conoscersi meglio ed essere sicuri dei propri sentimenti: perciò la metà del campione preferisce aspettare almeno un anno. Più che sposarsi: per il 46% delle donne e il 32% degli uomini conta il proprio spazio personale, che soltanto vivendo separatamente si può difendere al meglio.
6. Romance wrapped
Quanto alle serie romantiche proposte dalle piattaforme streaming, con storie d’amore spesso improbabili, il 59% del campione rifiuta un paragone tra le proprie relazioni e quelle osservate sullo schermo. E benché il 39% ammetta di essere in qualche modo influenzato da queste serie, nel complesso la Gen Z si mostra concreta. “Questa tendenza mostra un’evoluzione verso un amore reale e autentico, in cui le persone ricercano una relazione liberandosi dalle attese irrealistiche viste sugli schermi”, commenta Fruitz. Insomma, i giovani belgi sembrano davvero avere le idee chiare rispetto ai rapporti sentimentali. Ma anche quelli italiani non sono da meno.
La Gen Z italiana
Non disponiamo di un sondaggio simile per l’Italia, tuttavia ci aiuta ad avere un’idea della situazione un articolo uscito a ottobre su GQ a firma di Livio Ricciardi, consulente sessuale e dottore in psicosessuologia clinica – anche lui della Gen Z. Per cominciare, l’esperto parla di una situazione nuova rispetto al passato, con facile accesso alla contraccezione e inedite dating app. “Credo che la libertà, l’autodeterminazione e la conoscenza siano delle buone chiavi per cercare l’amore. E la Generazione Z lo fa”. E anche se le loro relazioni appaiono più effimere – uno psicoterapeuta ha parlato di “amore gassoso” – “la Gen Z sa bene ciò che vuole: stare bene, amare bene”.
L'articolo “San Valentino? Oggi il 55% della Gen Z non vuole matrimonio, figli o la convivenza. Credono nel ‘bold love’ e seguono la regola DTR”: il sondaggio proviene da Il Fatto Quotidiano.